«Tieni, chiedi a zio Karol dov'è.»
Colton, seduto sul posto del passeggero accanto a Willis, si volta verso Estelle e le porge il cellulare dopo aver avviato la chiamata e aver messo il vivavoce. La piccola avvicina la bocca fino a quasi sfiorare lo schermo.
«Pronto?»
«Zio Karol, dove sei?» esclama lei.
«Ciao, stellina. Io vi sto aspettando davanti all'ingresso, voi dove siete?»
«Noi...» Guarda fuori dal finestrino. «Siamo in macchina.»
A Karol e Colton scappa una risatina, poi quest'ultimo si porta il cellulare davanti al viso. «Cinque minuti e siamo lì.»
«D'accordo, vi aspetto.»
«A fra poco.»
«Ciao, zio!» cinguetta Estelle dai sedili posteriori, e Colton chiude la chiamata e intasca il cellulare.
Come previsto, cinque minuti dopo sono all'interno del parcheggio del palazzetto a cercare un posto libero. Willis deve fare qualche giro tra le varie file prima di trovarne uno, ma alla fine riesce nell'impresa.
«Dai la mano a papà.»
Colton allunga la propria verso Estelle, che gliel'afferra all'istante, ma quando la bambina vede dei ricci biondi e un ragazzo che si sbraccia per salutarla da lontano, ecco che gliela molla per correre da lui.
«Surclassati da quel ragazzetto» commenta Colton, cingendo per la vita Willis mentre non distacca gli occhi dalla figlia finché non è tra le braccia di Karol. Aveva ragione a credere che sarebbe diventato lo zio preferito. Praticamente lui ed Estelle hanno la stessa visione del mondo, due bambini innati. Solo che Estelle bambina lo è per davvero, Karol invece è soltanto un ragazzo che non ha affatto voglia di abbandonare quel lato infantile del suo spirito. Non che ci sia qualcosa di male, Colton lo ritiene uno degli amici più cari che possiede e paradossalmente uno dei più maturi. In fondo, è stato proprio lui ad aprirgli gli occhi riguardo ai suoi sentimenti verso Willis.
«Cosa possiamo farci?» replica Willis, ricambiando la stretta. «Meglio lui di Derek.»
Al solo pensiero, a Colton vengono i brividi. Per quel che gli riguarda, non lascerà mai da sola sua figlia con Derek fin quando non sarà maggiorenne. Vorrebbe evitare che venisse a conoscenza di certe sostanze prima dei diciotto anni, per quanto utopistico. Non che ritenga Derek capace davvero di insegnarle certe cose, anche se alcuni avvenimenti del passato potrebbero fargli cambiare idea, per esempio il documento d'identità falso che gli ha venduto e che Colton ha sfruttato nella sua adolescenza per entrare nei locali con privé per appagare la sua dipendenza dal sesso. In ogni caso, è meglio prevenire. Non vuole che sua figlia commetta errori, ne ha già commessi a sufficienza lui per tutti.
Una volta raggiunto Karol, lo saluta con due baci sulle guance, lo stesso fa Willis, poi il ragazzo torna a dedicare la sua attenzione a Estelle, che lo tempesta di domande e di complimenti per i vestiti che indossa. Colton si ritrova così a squadrarlo da capo a piedi.
L'altezza è all'incirca la stessa – forse ha qualche centimetro in più – così come la sua indole da eterno bambino, ma a vederlo non sembra più quel ragazzino che ha conosciuto dieci anni prima, impertinente ed esagitato, ora dà l'aria di essere un tipo posato e tranquillo. Solo dall'esterno, tuttavia. Il volto è diventato più spigoloso sulle guance e gli definisce dei connotati più da uomo, in fondo ha ventotto anni, e l'insieme è bilanciato dal cespuglio di ricci biondi che penzolano sulla fronte e dietro le orecchie e dai grandi occhi blu che gli lasciano addosso quell'impronta da angioletto che ha sempre avuto ma che non rispecchia affatto la sua personalità. A contribuire al suo cambiamento, poi, c'è il modo di vestire: occhiali da sole alla moda – benché siano ormai a fine ottobre e non ce n'è alcun bisogno – tweed lungo e grigio con tanto di pashmina abbinata attorno al collo, pantaloni di cotone beige e scarpe da tennis bianche.
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Come Scrivere Speciali Complici
Short Story[Gay/Boyxboy] Raccolta di capitoli speciali, missing moments, one-shot e così via delle storie pubblicate sul mio profilo. Attenzione agli spoiler, sono sempre in agguato!