©apitolo 4

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È passato un altro mese, ma non ti sei più fatto sentire da quando venisti a casa mia quella volta, Iwa-chan .

I miei occhi erano contornati da profonde occhiaie, i capelli sporchi e pieni di nodi.

Le mie braccia toniche sembrava che si stessero sgonfiando.

In quelle ultime due settimane avevo mangiato poco e niente, ma non sentivo fame.

Ieri al telegiornale ho sentito parlare di un "attacco" vandalico in città. Delle persone hanno picchiato e insultato due ragazzi gay che si baciavano per strada.

Quella storia così simile alla mia mi ha fatto venire i brividi, poi mi sono rintanato in camera mia al buio, dove sono tutt'ora .

A quel pensiero calde lacrime solcarono il mio viso incavato.

Qualcuno bussa alla porta, non ho voglia di aprire.

Non voglio che qualcuno mi veda in queste condizioni pietose. Soprattutto se sei tu Hajime. Infondo solo tu e Tobio sapete che abito in un altro appartamento ora.

Il campanello e le mani che sbattevano sulla porta però non si fermavano, anzi, continuavano imperterriti.

Poi una voce.

<So che sei in casa Tooru! Dalla strada si vede la luce del soggiorno accesa! Apri questa fottuta porta prima che ti arrivi una pallonata sul naso!!>

Iwa-chan? Sei davvero tu?

Mi alzo dal letto lentamente.

Faccio qualche passo appoggiandomi alla parete.

Arrivo all'entrata.

Vedo dalla piccola fessura che c'è sulla porta chi sia realmente.

Ah, è soltanto Tobio.

Quando apro sento che qualcuno mi si fionda addosso.

<Da quando sei così affettuoso, mio kohai?> dico con un piccolo sorrisino in volto mentre ricambio il suo forte abbraccio.

<Da quando Hinata mi ha fatto capire cosa ti è successo.> dice lui mettendomi le mani sulle spalle.

<Sugawara-san ti ha visto al supermercato qualche giorno fa, ha visto come sei conciato, e lo ha detto a Hinata, lui lo ha detto a me e io ho collegato il resto. Di sicuro una semplice influenza non ti avrebbe fatto questo effetto. Non a Oikawa Tooru.> continua con sguardo truce.

Lo trascino fino in soggiorno, dove lo faccio sedere sul divano.

<Parlamene Tooru. Sfogati. So cosa sei, ti accetto per quello che sei, in fin fine sei sempre tu, giusto?> mi prende le mani trascinando anche me su quei morbidi cuscini.

"Non ci riesco Kags, non riesco a chiedere aiuto, non riesco a togliermi questo pesante masso di dosso." vorrei fargli capire.

<Non ci riesci, vero? Sei bloccato in un punto cieco...> i miei occhi si spalancano, le pupille si dilatano.

Mi capisci Kags?
Riesci a leggere i miei occhi?

"Perché non posso essere felice? Perché non posso essere me stesso?!" dicono i miei occhi.

<Perché questa è la vita> dice il ragazzo con un sorriso sarcastico.

Già, questa è la vita...

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Mi piashe, comunque hei è il mio compleanno e sono happyyy, in più è uscito il remix dei bts di savage love ed è una figata assurda.

Per essere felice || IwaOiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora