Leggevanoil libro di astronomia all'ombra di un grande albero, con labacchetta stavano mettendo in pratica un incantesimo che l'insegnateaveva spiegato quella mattina a lezione, grazie al quale proiettavanotutto intorno a loro delle costellazioni illustrate nel manuale. Lilyperò non riusciva a concentrarsi, si sentiva molto arrabbiata efissava il suo amico di sottecchi; prima che si rintanasseroall'ombra del grande albero dove di solito trascorrevano soleggiatipomeriggi a studiare e a preparare i compiti per i giorni successivi,il gruppo dei malandrini si era nuovamente preso gioco di Severus,appendendolo a un ramo e abbassandogli i pantaloni. Tutti igrifondoro del loro anno che si trovarono a essere spettatori dellascena risero a crepapelle e insultarono Sev in modo pesante eoffensivo. Lily come al solito lo aveva difeso e lo aveva aiutato ascendere e a rivestirsi; Severus dal suo canto era corso via nel suodormitorio, la sua amica lo aveva atteso davanti all'ingresso deisotterranei fino a quando, dopo un'ora, egli non aveva deciso diuscire con il libro di astrologia sotto al braccio, pronto a scrivereun rotolo di pergamena sugli incantesimi dello zodiaco come se nientedi umiliante e terribile gli fosse mai capitato. Lily ammirava la suacapacità di farsi scivolare i soprusi e le offese addosso; ilragazzo possedeva l'abilità di contenersi, non si arrabbiava maiin modo eccessivo, non sbraitava, non si ribellava mai davvero alleangherie subite per mano di quei quattro bulli che costantemente loperseguitavano. Allo stesso tempo, quella impassibilità la turbava,le faceva provare ancora più rabbia, se possibile. Non trovavagiusto che Piton non si lamentasse, che non andasse da un professoreo dal preside a denunciare gli atti denigratori perpetrati da queiragazzini spocchiosi. Doveva parlare, contrastare gli attacchi,difendere la sua dignità, o anche solo sfogarsi. Non faceva nulla ditutto questo, e Lily si torturava perché non riusciva a trovare unmodo per tirarlo fuori da quella situazione.
Così,mentre Severus realizzava costellazioni intorno a loro e ripeteva adalta voce cosa scrivere sulla pergamena per il compito di astrologia,lei non faceva altro che pensare e ripensare a una soluzione perquella questione spinosa e inaccettabile.
"Dovrestiparlare con Silente" sbottò lei, stanca di tacere i suoi pensieri.
Luisi interruppe e la fissò con aria infastidita.
"Nondovrebbero comportarsi in quel modo, insomma stanno esagerando! Nonhanno freni e ti mancano di rispetto! Dovremmo andare a parlare conil preside e chiedere una punizione."
Severussi alienò per un istante, fissando il vuoto.
"Allora?Che ne pensi?" lo esortò lei.
"Neigiorni di luna piena l'incantesimo del Cancro è più potente e, seeffettuato, permette di ottenere una maggior stabilità emotiva..."
"Severus!Per favore, non ignorarmi!"
Queltono dispiaciuto che lei tirava fuori di tanto in tanto lo facevaletteralmente sciogliere, eppure il fastidio che quell'argomentogli provocava era più forte di qualsiasi tenerezza.
"Senon vuoi dirlo a Silente almeno parlane con qualche insegnante a cuiti senti più vicino, quegli idioti non possono continuare in questomodo, dobbiamo fermarli!"
"Va'a pagina 394."
"Senoi gli dessimo una bella lezione loro capirebbero che non devonopermettersi di prendersi gioco delle persone come se non avessero deisentimenti."
"Lily..."sibilò.
"Loso che non ti piace parlarne, ma non riesco a smettere di pensarci!Se solo tu reagissi una buona volta, o almeno ti sfogassi, invece no,ti tieni tutto dentro e questo ti fa male Sev, io voglio solo che tuti..."
"BASTA"gridò Severus. "NON C'È NIENTE DI CUI PARLARE"
Conun tonfo chiuse il libro, l'incantesimo si interruppe, lecostellazioni sparirono; il ragazzino magrolino e ossuto si alzò,l'erba cadde dai suoi pantaloni, mentre ad ampie falcate siallontanava da lei. A Lily venne da piangere, e lo fece, diede sfogoa quella tristezza rabbiosa e se ne stette per un po' da solaall'ombra del grande albero. Dopo un paio di minuti si alzò anchelei e corse verso Severus; pensò che si fosse diretto al dormitorio,visto che ormai il sole stava calando e che era ancora troppo prestoper cenare; aveva quasi svoltato l'angolo che l'avrebbe portataalla porta del dormitorio dei serpeverde quando sentì delle vocifamiliari. Lily svoltò giusto in tempo per vedere un lampogiallastro colpire il suo amico in pieno; lui era di spalle perciòlei non fu in grado di capire cosa avessero fatto, ma sentì James ei suoi amici ridere di gusto.
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Il serpente e la cerva
Fanfiction"Sai, quello che mi ha colpito sin da subito di te, Severus, è stata la tua fragilità. È proprio lì che per me risiede la tua bellezza, nella tua fragilità, e nella tua tristezza, alla quale mai ti opponi. Ma al modo in cui ti vedono gli altri... a...