Paul pettina accuratamente i propri capelli, e si odia per questo.
Vorrebbe apparire disinteressato, del tutto indifferente rispetto a quello che sta per succedere, eppure ha bagnato il proprio collo di colonia e ha indossato il più bello dei suoi maglioni.
E ora è davanti allo specchio, da più tempo di quanto sarebbe consigliabile in una settimana intera, a studiare ogni suo singolo difetto.
Tutto, ovviamente, perché Ben è testardo ma John lo è ancora di più.
Quella mattina il ragazzo si è presentato al negozio di buon'ora, e non si è lasciato scoraggiare nemmeno dai mugugni con cui Paul ha accolto i suoi tentativi di conversazione.
È salito di sopra a dare un'occhiata a Ben, senza che alcuno gli fornisse un permesso a riguardo, e Paul li ha sentiti addirittura ridere insieme.
Quando glielo ha fatto notare, John ha semplicemente affermato che, in effetti, stava chiedendo una sorta di permesso.
Solo, non a Paul.
"Ho chiesto a Ben se posso portarti fuori, stasera"
"Hai ritardato l'inevitabile, perché la mia risposta è assolutamente no"
John ha sbuffato, divertito.
"Dice che ti farebbe bene uscire un po'. E che sei insopportabile, come crocerossina"
Paul non se la è sentita di commentare.
In effetti, da quando Ben è tornato dall'ospedale, continua a trattarlo come un fragilissimo calice di cristallo.
"Ciò non toglie, John, che io abbia di meglio da fare che uscire con te"
Lo ha visto ridere, e nell'insieme il fatto che John non si lasci scoraggiare dalla sua reticenza gli è sembrato oltraggioso e irrispettoso.
"Leggere brutti libri e masturbarti pensando a me non è di meglio da fare"
Paul non era riuscito a trattenere una breve risata.
"Non trasporre i tuoi desideri su di me. E Les Fleurs du mal non è un brutto libro"
"Lo sai, vero, che non parla sul serio di fiori?"
"Sei un idiota"
John ha riso, stavolta più apertamente, e ha continuato a inseguirlo come un insetto fastidioso.
"Baudelaire è un arrogante. E poi ti divertirai. Non dovrai stare necessariamente con me. Andiamo da Stu e Astrid, hanno organizzato una festa"
"Io non vado davvero da nessuna parte con uno che accusa Baudelaire di essere un arrogante"
Deve essersi ammorbidito, perché sono bastate poche ore di discussione con Ben per farlo rassegnare all'idea che invece, a quella maledetta festa, ci andrà.
Scuote la testa, come per scuotersi di dosso il ricordo di quel momento di debolezza.
Ancora di fronte allo specchio si liscia il maglione addosso, nervoso, e si chiede se sia il caso di fingere qualche improvvisa malattia pur di restare a casa.
Nel dubbio, nell'aprire la porta a John, qualche minuto dopo, ha dipinta sul viso la sua espressione più malaticcia e sofferente.
"Non ci provare" sono le prime parole che John gli rivolge.
"Sei bellissimo" sono quelle immediatamente seguenti.
Paul sbuffa, "Ho letteralmente addosso dei jeans".
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𝐋𝐄𝐒 𝐅𝐋𝐄𝐔𝐑𝐒 𝐃𝐔 𝐌𝐀𝐋 - mclennon
Lãng mạnPaul è ormai rassegnato al fatto di aver dimenticato il linguaggio degli esseri umani, e la cosa non gli pesa. Se non che, presto, John si rassegnerà al fatto di dover imparare quello dei fiori.