Nella fitta rete capillare di Londra, ingarbugliato lì, quasi per caso, quasi un moscerino nella tela di un ragno, c'è un negozio di fiori.
L'insegna, nuova di zecca, lo identifica come Les Fleurs du Mal.
Il proprietario, Paul, si divide tra i clienti e il ragazzo che siede sul bancone, sgridandolo di tanto in tanto.
John, ovviamente, non scende.
Il bancone è rimasto lo stesso, pieno di graffi e venature, e così la testardaggine del suo occupante, che prende a leggere un'altra delle sue creazioni.
Dopo la laurea, John ha trovato posto come insegnante, e sta lavorando al suo secondo libro di poesie.
Paul, per quanto può, prova a fornirgli una critica costruttiva, e nel mentre cerca di staccarsi dalla gamba la piccola Daisy.
La bambina ha preso da Astrid i bei capelli d'oro, e da Stuart quella sognante allegria che la rende vivace e sempre irrequieta.
Quando Stu si sente in vena di farlo arrossire afferma che da John, invece, Daisy ha preso il viscerale amore per Paul.
Il negozio è sempre pieno di parole e risate, adesso, e dei giocattoli che la piccola lascia in giro.
Astrid ha quasi consumato la sua macchina fotografica a furia di scattare foto, ma in sua difesa afferma che ogni momento sembra degno di essere ricordato, quando sono insieme.
Daisy tenta di sfuggire all'obiettivo di sua madre, e ogni tanto la accontenta nel posare, almeno finché questa non le accorda il permesso di correre tra le braccia di Paul.
Lui la stringe al petto e la porta in giro per il locale, insegnandole a riconoscere i fiori e il loro significato, riempiendo di margherite le sue trecce bionde.
Stuart traccia caricature dei clienti sugli scontrini, sghignazzando insieme a John, ma di solito basta un'occhiata inviperita di Astrid per metterli a tacere.
La sua carriera da pittore prosegue a gonfie vele, anche se, scherza, togliere John dal mercato è costato molto alle sue finanze.
Il tovagliolino azzurro su cui, una sera di tanti anni prima, ha disegnato le sagome dei due, è stato incorniciato e riposa sul comodino di Paul, ed è ancora il suo preferito tra i lavori di Stu.
Si sveglia ogni mattina guardandolo, e poi si rigira nel letto fino a incontrare il volto addormentato di John accanto a sé.
Non ha ancora smesso di stupirsi della sua bellezza.
I suoi capelli sono più lunghi, adesso, più ribelli, ma nulla è cambiato nel modo in cui guarda Paul.
Il giovane fioraio ha mantenuto la sua promessa di essere malinconico, e John quella di baciarlo ogni volta che lo è.
Anche ora, che lo sguardo di Paul cade sulle scale che conducono a un appartamento ormai vuoto, lui gli è accanto in un attimo, circondandogli la vita con un braccio.
Paul posa la testa sulla sua spalla, si lascia baciare la fronte e si asciuga di sfuggita una lacrima prima che Daisy la noti.
Ben si è spento serenamente, irrorato dall'affetto suo e di John, con la mano stretta in quella del suo piccolo giglio.
Le sue ultime parole sono state una richiesta.
"Proteggilo" ha detto, rivolto a John.
E lui ha promesso.
"Sempre"
Ben ha sorriso per l'ultima volta, e si è concesso di riposare.
I giorni successivi sono stati muti e dolorosi, per Paul, ma John ha condiviso con lui ogni suo silenzio.
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𝐋𝐄𝐒 𝐅𝐋𝐄𝐔𝐑𝐒 𝐃𝐔 𝐌𝐀𝐋 - mclennon
عاطفيةPaul è ormai rassegnato al fatto di aver dimenticato il linguaggio degli esseri umani, e la cosa non gli pesa. Se non che, presto, John si rassegnerà al fatto di dover imparare quello dei fiori.