Capitolo 13

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Mrs Styles 3

"Perché sei un essere speciale, ed io, avrò cura di te"
-La cura. Franco Battiato.

Capitolo 13

Ero piuttosto nervosa all'idea di confessargli una cosa così intima. Ma è pur sempre vero che certe cose si fanno in due, e questa era una di quelle cose.

Un bambino.

Avevo scoperto di portare in grembo suo figlio in un giorno di pioggia, col sole alto in cielo. A volte capitava davvero un fenomeno così, era raro, ma io l'avevo visto parecchie volte. Quindi non mi sorprese quel giorno, anzi ero davvero molto felice.

Solo che quel bambino era portatore di amore e distruzione. O comunemente soprannominata separazione.

Ai tempi non sapevo cosa significasse. Amavo Harry più della mia stessa vita per pensare ad una cosa del genere. Mi aveva dimostrato che ero la cosa più bella che potesse capitargli, ma un bambino. Il nostro bambino, stava per rovinare ogni cosa.

La paura fa fare alle persone cose che non avrebbero potuto neppure immaginare.

E lui..lui mi tradì.

Non avrei mai potuto pensare ad una cosa simile neppure in mille anni..era così innamorato di me.. eppure glielo lessi negli occhi, quel giorno.

"Harry, credo..credo di essere incinta." A quelle parole lui mi aveva guardata, aveva sorriso ed era rimasto immobile, come se un enorme ammasso gli era caduto addosso. Apparentemente il suo viso era gioioso, il suo sorriso era sincero, ma dentro..dentro qualcosa di oscuro lo stava divorando. La paura di non essere abbastanza.

Non sto qui a raccontarti quel giorno, mia cara Amanda. L'ho rimosso dalla mia mente perché fu un episodio futile.

Il suo gesto era stato dettato da una forza innaturale, che lui sconfisse dopo 9 mesi. Prendendosi cura di me e di tuo padre.

Harry era forte, aveva un animo buono, e solo io ne riuscivo a cogliere il senso.

-

Jess era lì, con i suoi capelli biondi e una minigonna che faceva intravedere anche le mutandine in pizzo rosso. Mi provocò, avvicinandosi di più a me e mettendosi a cavalcioni sulle mie gambe. Il pensiero di tornare a casa per la decima volta in quella settimana e trovare Elsie con un bambino che cresceva dentro di lei, mi tormentava tanto. Volevo solo dimenticarla, farla sparire dalla circolazione, dalla mia vita. Non volevo più avere a che fare con lei, non mi importava.
Misi il mio amore per lei in secondo piano, mettendo al primo posto l'odio. Odiavo il fatto che lei fosse incinta. Odiavo il fatto che lei mi avesse incastrato con un mostriciattolo.

Dovevo farle del male.
Doveva provare tutto il dolore che io stessi provando dal momento in cui me l'aveva detto.

Jess era la mia soluzione.

Presi l'ultimo sorso di birra, e la baciai violentemente. Non volevo che una scopata da lei. Era solo un guscio vuoto per sbollire la rabbia.

El..Elsie era il mio amore. Lo sarebbe sempre stato. L'avrei portata tra i ricordi e nulla più.

Doveva scomparire dalla mia vita e portarsi tutti i suoi fottuti problemi con sé.

Presi Jess in braccio, e lei si aggrappò come una scimmia.
"Ti voglio." Mi sussurrò "Ti voglio da sempre." Non risposi. Dovevo accontentare il mio corpo e distruggere Elsie.

Jess era solo una stupida puttana di cui non mi importava nulla.

La corsa a casa fu veloce. Sapevo solo che Elsie sarebbe tornata a breve e che al suo ritorno avrebbe dovuto sentire Jess gridare dal piacere, sottomessa a me, dentro di me.

Gli avrei spezzato il cuore, ed era questa l'unica cosa di cui mi importava.

Con Jess era solo sesso, niente di più. Non aveva sentito nulla durante il rapporto, solo dei passi, i pianti di Elsie.

Avevo centrato il mio obiettivo.

"Guardami negli occhi e dimmi che non mi ami." Disse, quando la raggiunsi in giardino. Le sue mani erano strette sul suo grembo, come se quel bambino fosse la sua àncora, come se le stesse dando sicurezza.
Come potevo dirle che non l'amavo? Mi mise di fronte alla situazione più difficile che avessi mai dovuto affrontare.
Dirle che non l'amavo su difficile, ma l'orgoglio, la rabbia, parlarono per me. Così la guardai dritta negli occhi e sicuro di me, dissi:

"Non ti amo."

Doveva soffrire.
Io quel bambino non lo volevo.

Lei tremò, i suoi occhi si riempirono di nuove lacrime e poi mi diede le spalle e sparì. La vidi allontanarsi, e scivolai a terra, come un coglione che aveva lasciato andar via l'unica persona in tutto l'universo che era riuscita ad amarmi incondizionatamente.

Il libro dei ricordi 3 | MRS STYLES SERIESDove le storie prendono vita. Scoprilo ora