Capitolo 6: ARTPOP

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Ero ancora in tour per la promozione di Born This Way quando mi venne in mente di cominciare a creare un nuovo album.

Iniziai a lavorare ad una nuova opera che sarebbe stata più semplice e di concetti meno complessi rispetto alla precedente e pensai subito che avrebbe avuto anche toni più accesi e leggeri. Volevo che il nuovo album facesse divertire i miei fan con tanti brani ballabile e così fu poi in seguito.

Cominciai a scrivere canzoni, una dopo l'altra, fino ad arrivare a 100 canzoni, un numero veramente impressionante che certamente mi avrebbe messo in crisi al momento di decidere quali fossero le tracce definitive.

Poi un giorno accadde qualcosa di inaspettato. Ero nella palestra a provare nuove coreografie e perfezionare le mie tecniche di ballo quando caddi provocandomi una frattura all'anca destra.

Quello che seguì fu uno dei periodi più oscuri della mia vita.

Venni portata in ospedale dove in tutta fretta organizzarono per l'operazione, operazione che avrebbe implicato una lunga riabilitazione.

Con grande dolore e in lacrime fui costretta ad annullare i restanti concerti del tour proprio mentre ero in nord America.

L'operazione andò bene ma i problemi dovevano ancora iniziare.

Stavo lì,  sdraiata nel letto della clinica mentre attorno a me si stringevano coloro che fino a poco prima avevo considerato degli amici. Mi guardavano come fossi un pezzo di carne avariato,  un rottame, un'apparecchio ormai inutile.

Fu allora che mi rendetti conto che a quelle persone non importava più nulla di me. Ormai chissà quanto tempo avrebbero dovuto aspettare prima che la loro macchina da soldi potesse ricominciare a funzionare.

È veramente schifoso come i soldi possono riuscire a cambiare le persone distruggendo i loro cervelli. Cervelli contagiati da quanto di più marcio possa esistere.

Pensai di abbandonare la musica per la prima volta nella mia vita. Forse non volevo più essere quella figura tanto amata da milioni di persone se poi le conseguenze erano quelle.

Ero messa di lato, senza alcuna ragione per continuare a vivere quando arrivò da me un uomo che oggi mi ha cambiato la vita.

Tony Bennett, grande leggenda della musica, stava lì di fronte a me. Mi disse che era venuto a propormi una collaborazione per il suo ultimo album.

Cominciammo a vederci e decidemmo che il brano sarebbe stato The Lady is a tramp , grande successo di Frank Sinatra. 

Il brano ebbe un grande successo e anche l'amicizia con Tony crebbe moltissimo.  Stavo riscoprendo una parte di me stessa che avevo dimenticato. La mia vera parte da artista.

Appena fui ben in salute comincia a lavorare sodo al nuovo album.

L'album avrebbe avuto come tema l'arte: ARTPOP.

Chiamai il grande scultore Jeff Koons per realizzare la copertina dell'album e qualcosa che fosse il simbolo di questa nuova era.

Venne da me con un'idea formidabile. La copertina riportava me con una grande sfera azzurra riflettente tra le gambe. Dietro di me uno spazio diviso a spicchi raffiguranti, ad intermezzi, parti della venere di Botticelli e parti della statua di Diana ed Apollo.

Fui entusiasta dell'idea e la accettai immediatamente.

Il primo singolo pubblicato fu applause, una celebrazione della mia fama e posso dire anche simbolo di una rinascita.

Brano che non scelsi come singolo fu ARTPOP ma quel brano fu ugualmente importante per me. Una celebrazione dell'unione fra me e i miei fan. WE COULD, WE COULD BELONG TOGHETER ARTPOP.

Decisi infine che l'album sarebbe stato promosso anche da un tour "THE ARTPOP BALL TOUR".

Organizzai un evento promozionale che si sarebbe chiamato ARTRAVE. I miei fan furono entusiasti di questo evento e iniziarono a chiamare così anche il tour.

Dopo l'uscita dell'album fui certamente felice ma avevo anche un terribile senso di insoddisfazione che per un'artista è sempre terribile.

Mi sentivo di non aver ben curato questo progetto ed in parte era vero. 

Cari miei Monster adesso vi dirò veramente come stavano le cose perché sapete, arrivarono a dire ai  media che avevo cacciato i miei manager perché ero pazza,  ma credetemi, la verità è ben diversa.

Subito dopo i video di applause, i miei agenti mi chiesero di realizzare un nuovo progetto in tre settimane. Ci riuscii a stento pubblicando G.U.Y. ma la richiesta si ripeté nuovamente passando da tre settimane a due. Voi sapete davvero quanto impegno io metta nei miei progetti e allora, completamente adirata ed amareggiata li caccia via.

Miei mostri io non vi abbandonerà mai e vivremo io per voi e voi per me.

UNTIL THE END....

FREE MY MIND ARTPOP YOU MAKE MY HEART STOP

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