Aria di libertá

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—Zulema's pov
Sento il cancello del carcere aprirsi, ma stavolta non é uno dei tanti rumori di routine di sottofondo, perché si stava aprendo per me, e stavolta sí, sono senza manette o catene ai piedi, senza uniforme gialla o nera... sono libera. I capelli mossi dal vento mi solleticano il viso, il respiro si fa sempre più profondo ad ogni passo che faccio per avvicinarmi all'uscita dell'inferno nel quale ho vissuto ben vent'anni. Perdo un battito pensando a come ho perso gli anni più belli della mia vita in questo modo, ma torno alla realtà vedendo che una macchina si ferma proprio davanti all'entrata di Cruz del Norte, ovvero da dove ero appena uscita io. Sbircio curiosamente dentro strizzando gli occhi: non potevo crederci.
Apre la portiera l'ultima persona che avrei pensato di trovarmi davanti una volta finita di scontare la mia pena. La chiude dietro di se poggiandocisi col dorso, fissandomi in silenzio a braccia conserte.
Io rimango a fissarla squadrandola da capo a fondo. Cinque anni senza vederla ed é davvero cambiata, la guardo con occhi diversi, non nutro più odio nei suoi confronti, e nel realizzarlo mi stupisco anche io. Abbozzo un sorriso di rassegnazione, so che é venuta per me, altrimenti sarebbe andata avanti in macchina senza nemmeno considerarmi.
"Allora? Sali?" mi dice con una voce diversa, quasi con tono canzonatorio, Macarena Ferreiro. Non me lo faccio ripetere due volte, mi avvicino verso di lei per osservarla da vicino e poi senza dire nulla salgo dal lato del passeggero e chiudo la portiera. Come mai é venuta? Per me?
"L'ultima persona che mi sarei aspettata che fosse venuta a prendermi sei tu, ma sei qui. Come stai?" chiedo di getto.
"Molto bene grazie, non mi chiedi perché sono venuta qui?" mi domanda sorpresa lei.
"Se vuoi rivelarmi l'arcano sono tutta orecchie... ma prima voglio chiederti: che cosa hai detto alle persone con cui vivi ora? Che sei venuta a prendere la persona che ti ha rovinato la vita cercato anche di privartene?" rispondo, facendole notare che non ho ancora metabolizzato l'accaduto.
"Sono venuta qui per te, perché non avrei voluto che appena uscita avessi fatto la mia stessa fine, ovvero essere libera ma non avere nessuno con cui passare il tempo. E no, non avrei detto quello, bensí che sarei venuta a prendere quella che mi ha salvato la vita ed insegnato a viverla come nessuno ha mai fatto con me – e non vivo con nessuno, per la cronaca" aggiunge dopo un minuto di pausa. Queste parole non mi fanno sentire più il petto, mi fanno quasi mancare il respiro e mi sorprendono tanto che mi giro verso di lei di scatto cercando l'intersezione tra i nostri occhi.
Macarena's pov
So che Zulema é una tipa di poche parole, ma non me la ricordavo certo muta e gentile... ancora non aveva fatto osservazioni scortesi sul mio conto...
Noto che si gira verso di me dopo averle detto quelle parole e mentre guido istintivamente lo faccio anche io.
I nostri sguardi si legano come fossero magnetici. Credo che l'incredulitá e lo stupore che mi trasmetteva non li avessi mai visti da parte sua. Non me la ricordavo cosí bella, ha due occhi penetranti che se li fissi potrebbero scrutarti l'anima fino in fondo, e credo che in questo momento lo stia cercando di fare, perciò riporto l'attenzione sulla strada continuando il discorso che avevo iniziato.
"Sono passati cinque anni, durante i quali ho riflettuto molto su quello che ho passato in carcere, e sono giunta alla conclusione che tu sei stata una delle poche persone che davvero mi ha segnato, e non in negativo, questo é il bello. Mi hai salvato la vita Zulema, io ho cercato di togliertela; tu hai perso molto in quel carcere, io ho soltanto trovato la chiave di lettura della mia esistenza, e gran parte di ciò lo devo a te, percui eccomi cercando di ricambiare il favore. Cerca di non farmi pentire di quello che sto facendo, ok? Ho messo da parte tutto il rancore che ho nutrito nei tuoi confronti per anni, e spero che tu faccia lo stesso. So che non me l'hai chiesto, ma mi sentivo in dovere di farlo". Finito di parlare mi rivolto verso di lei, che vedo mordersi le labbra e rigirarsi verso di me, fissandomi di nuovo. Non posso fare a meno di notare che stavolta é più rilassata e mi guarda quasi con gratitudine. "Grazie per la fiducia bionda" dice mentre si rigira verso la strada, ridendo incredula.
"Dove stiamo andando? Se mi é permesso saperlo..." esordisce scrutando dal finestrino il paesaggio circostante. Inspiro preparando il discorso mentalmente:
"A casa mia, mia da qualche anno, ti sistemerai qui per tutto il tempo che vuoi, e ovviamente se vuoi. Non ti costringo a restare con me, certo, ma non volevo proprio che tu stessi per strada, volevo che tu ripartissi con calma, e valutare se é il caso o meno di commettere gli stessi errori che hai commesso per ritrovarti vent'anni in una cella".
Zulema inumidendosi le labbra per l'ennesima volta mi fissa, ma stavolta sto parcheggiando nel giardino per cui non posso incantarmi come sta facendo lei. Metto il freno a mano e scendiamo, mi sgranchisco le gambe e cammino verso la porta della casa, sentendo attraverso il rumore della ghiaia che Zulema mi sta seguendo. "Cazzo bionda, ti tratti bene! Dove hai trovato i soldi per questa villa in mezzo alla vegetazione, quasi nascosta dal resto del mondo?" mi chiede incredula piroettando su se stessa per avere una visione a trecentosessanta gradi del luogo circostante.
"Risparmi dei miei genitori e tanta fortuna per trovarla, aspetta di vedere il retro, c'é anche la piscina!" Esclamo io divertita mentre cerco di aprire con le chiavi la serratura dell'entrata. A questo punto Zulema mi prende un braccio spiritando gli occhi e ridendo stupita a braccia aperte.
"Se questa é la tua vita certo che non me ne vado! Sei praticamente un pascià!" Mi urla continuando a ridere di gusto.
"Speravo restassi per me, ma non ti smentisci mai!" Dico ridendo mentre finalmente apro la porta e come usano fare i camerieri allungo il braccio verso l'ingresso della mia "umilissima" dimora.
"Chi lo sa, bionda, se ne vale la pena restare anche per te, ben venga, non sono neanche io qui con piede di guerra, e sicuramente una buona amica mi servirebbe... finalmente ora comincio a vivere per davvero!" esclama eccitata entrando in casa. Era visibilmente felice e divertita, ma la cosa che non posso far a meno di notare é che é davvero cambiata dall'ultima volta che l'avevo vista: qualcosa l'ha "accesa", forse la libertà...
"Io e te abbiamo tante cose da raccontarci se vuoi un'amicizia eh! Quindi non scappare subito in piscina!" Le grido scherzando, ma lei non mi sente, già é sgattaiolata lí e buttandocisi a bomba con tutti i vestiti. Rido divertita e mi ci butto anche io.
Qualcosa di nuovo tra me e lei si sta facendo spazio.

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