Sorpresa!

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-Macarena's pov
Finalmente il 12 febbraio. Domani partiamo per Bali ed il viaggio durerá ben due giorni. Torno a casa da una giornata di lavoro estenuante, mi chiudo la porta dietro e mentre poso le chiavi di casa nello svuota tasche mi tolgo le scarpe, poi vado in camera e mi spoglio per fare le valigie di entrambe. Mentre piego biancheria e vestiario da mettere in quella mia e quella di Zulema, mi lascio trasportare dai miei pensieri:
"Lei stacca dal lavoro alle 18:00, quindi ho ancora quattro ore per preparare tutto e nasconderlo. Ho già avvisato i suoi datori di lavoro che questo mese non sarà presente, pregandoli di mantenere il segreto. Eh giá, Zulema al lavoro... chi se lo sarebbe aspettato? Durante questo mese le ho comprato finalmente un telefono, iphone 11 pro come il mio, lei dorato ed io bianco, la ho aiutata a rifarsi il guardaroba portandola ogni week-end a fare shopping e... le ho trovato un lavoro. Segretaria di uno studio odontoriatrico privato, non servono tante competenze in fondo, e viene anche pagata profumatamente, milleottocentocinquanta euro al mese! Le cose fra noi vanno bene, siamo due conviventi perfette! Organizzate, smart, disponibili l'una per l'altra... manca solo il collante fondamentale per una convivenza... ma sembra che sia soltanto nascosto, e da domani cercherò di tirarlo fuori con tutta me stessa. Mi sono accorta che in questo mese c'é stato molto piú di una semplice amicizia, un affetto morboso, quasi passionale che però nessuna delle due ha ammesso a se stessa... anzi, lei. Io so benissimo che per lei mi butterei anche giú da un ponte, la proteggo come se fosse il mio unico amore da sempre, la coccolo e la vizio anche se lei scambia questi semplici gesti in affetto di un'amica storica. Però i suoi comportamenti la notte sono diversi, noto che é più fragile, affettuosa, e durante le nostre chiacchierate notturne, immancabili sin da quando ha messo il corpo in questo letto, sembra che provi i miei stessi sentimenti nei miei confronti, é questo l'olio che fa camminare il mio motore e mi spinge a desiderarla ogni giorno sempre di più al mio fianco."
Tra un pensiero e l'altro si sono fatte le 17:30, ho solo mezz'ora per chiudere e imbarcare in macchina le valigie, sistemare la casa e ciò che non userò per un mese, e chiudere la piscina.
Zulema's pov
Rientro a casa sfinita, oggi venti pazienti dei quali almeno otto urlavano durante le operazioni... quasi mi rimbombano i loro strepiti nelle orecchie.
"Bionda, vado a farmi la doccia! Che fai per cena?" le chiedo urlando mentre entro in camera a posare la borsa.
"Ho comprato la pizza! Prosciutto di Praga e rucola, la tua preferita!" mi risponde dal divano mentre vede qualcosa alla tv. Le butto i miei occhi addosso senza volerlo, tanto che non riesco proprio a staccarli: indossa una t-shirt dalla quale si intravede tutto, é senza reggiseno e appena me ne accorgo istintivamente mi mordo le labbra e distolgo lo sguardo.
"Ay, biondina come mi conosci bene. Sai per caso anche il mio codice fiscale!?" le chiedo scherzando mentre chiudo la porta del bagno ed inizio a rilassarmi nel vapore dopo una lunga settimana di lavoro ed urla di pazienti nella testa. Mi passo il bagnoschiuma sul corpo, per i fianchi, sul dorso, e mentre mi risciacquo alzo la testa verso il doccione, chiudo gli occhi ed apro la bocca come per purificarmi dallo stress.
Macarena's pov
Mangiamo tranquille e stanche perchè é il weekend, e credo che domani Zulema mi uccida quando scoprirà che si é dovuta svegliare alle 3:30 per raggiungere l'aereoporto. Ci ficchiamo tutte e due a letto alle 20:30, la costringo a venire con me perché sono tanto stanca e lei si trascina dentro a fatica sbuffando scherzosamente "Eddai biondaa, domani é sabato, abbiamo tutto il tempo per dormire!"... magari, penso io mentre chiudo gli occhi. "Buonanotte" le dico dolcemente mentre mi giro verso di lei e le accarezzo il volto. Lei sorride e abbassa lo sguardo. "Buonanotte bionda del mio cuore" mi risponde.

"Beep-beep-beep"
"Che cazzo é bionda? Che ore sono?" mi chiede Zulema con voce roca sbiascicando queste parole. Non le rispondo, accendo la luce calda della bajour della camera, le tiro fuori un cambio, e mentre lei si contorce dal sonno nelle coperte mi avvicino soltanto in intimo e mi siedo sul bordo del letto, poi accarezzandole il viso e spostandole alcune ciocche di capelli le dico: "vestiti e seguimi". Sorrido, é troppo bella per essere reale. Dopo un po' che si stropiccia gli occhi, si mette a sedere sul letto coi capelli arruffati e mi scruta con lo sguardo ancora assonnato, ma percepisco che mi punta prima il seno, poi il basso ventre, poi il mio volto. Un brivido mi percorre la schiena al pensiero che già appena sveglia sia a guardarmi con quegli occhi. Le do uno schiaffetto per svegliarla cosí lei si alza, ci vestiamo insieme, poi rifacciamo il letto, io prendo la mia borsa e una volta spente le luci e chiuso la casa, saliamo in macchina.
Quando scendiamo nel parcheggio dell'aereoporto mi chiede: "ma che stiamo facendo bionda?" ed io le rispondo mentre tiro fuori e valigie dal bagagliaio e comincio ad avviarmi all'entrata : "seguimi e lo vedrai". Lei sbuffa e assonnata quasi si trascina dietro di me. Non appena ci mettiamo in coda per il volo l'annunciatore vocale informa: "attenzione, il volo per Doha, Qatar parte tra venti minuti." Sí, non esistono voli diretti per Bali, quindi posso mantenere il segreto per almeno altre dieci ore. "Oh, é il nostro!" esclamo eccitata. "Quatar? Io a dare da mangiare ai cammelli non ci vengo. Che ti é saltato in testa, sei pazza? Perché devi andare in Quatar?" mi chiede adirata Zulema guardandomi minacciosa anche se con i capelli ancora arruffati dal risveglio. "Per lavoro, e non volevo che restassi sola" taglio corto mentre saliamo le scale dell'aereo. Ci assegnano due posti vicini, chiudiamo entrambe gli occhi e bye bye Madrid.
Scendiamo in Qatar sveglie, io sono impaziente, da qui a un'ora sarebbe dovuto partire l'aereo per Bali, Zulema molto perplessa, sorpresa: non vedeva un posto diverso da quella prigione da anni. Senza parlare mi segue mentre ci dirigiamo a fare la seconda fila per il secondo aereo, molto breve e piena di coppiette giovani, emozionate, probabilmente persone che come me, ma soprattutto come Zulema, non stavano più nella pelle da quanto volevano visitare e scoprire Bali. "Un altra fila bionda? Tu non me la racconti giusta, mi sto spazientendo. Sputa il rospo se non vuoi che ti lasci qui da sola e riprenda il primo aereo per Madrid". Non appena finisce la frase ecco che "Il volo per Denpassar, Indonesia, parte tra dieci minuti". Un forte sussulto mi rimbomba nella gabbia toracica, i miei occhi scattano lesti per incontrare quelli di Zulema, ancora accigliati e infuocati, e vedere la sua reazione. Repentinamente li sbarra, mi fissa intensamente ancora confusa per qualche secondo e quando mi vede ridere, capisce finalmente il gioco. Le iridi iniziano a brillarle, la faccia si rilassa e sfodera un sorriso a trentadue denti, si guarda un po' intorno per poi gettare le sue braccia attorno al mio collo, arrivando a far aderire completamente i nostri corpi l'uno all'altro. Le sue pupille penetranti arrivano sino al mio cuore, facendo fermare il battito per un istante, inclina un po' la testa verso destra e poi la getta nell'incavo del mio collo, per iniziare a piangere di felicità e commozione. "Ehi, Zule, guardami" le faccio prima accarezzandole la nuca, poi prendendo tra le mie mani il suo viso, in quel momento bagnato dalle sue dolci lacrime, sorridente, sincero. "Domani é il tuo compleanno, e non ne passi uno decentemente da oltre vent'anni, ti aspettavi di festeggiarlo a casa con un bagno in piscina? Qualcosa avrei pur dovuto fare, te lo meriti". Le dico mentre coi pollici sposto le sue lacrime del volto, che accarezzo con dolcezza. Lei mi riabbraccia, stavolta più intensamente, e mi sussurra con la sua voce penetrante e grave all'orecchio facendomi venire un brivido che mi percorre tutto il collo: "grazie Maca". "Andiamo ora o resteremo in Qatar! Dai!" E con una pacca sulla schiena la sciolgo dall'abbraccio e ci avviamo all'aereo. Zulema é elettrizzata, e mentre mi siedo di fianco a lei per la seconda volta lei mi poggia una mano sulla coscia e stringendo leggermente la presa, poi si gira in cerca del mio sguardo, che non tarda ad incrociare il suo. Come mi fa sentire? Non so descriverlo. "Ti devo dire tante cose Maca, é arrivata l'ora di fidarmi di te, e spero che tu un giorno potrai fare lo stesso" dice tutta d'un fiato non staccando un secondo gli occhi dai miei. Io le porto la mia mano sul suo volto per farle una carezza, e rispondo dolcemente: "Di te io mi fido da un bel pezzo". Lei sorride e si gira, l'aereo inizia a decollare, io prendo una rivista mentre Zulema guarda fuori dal finestrino. Altre otto ore e saremo a Denpassar. Inizierá la nostra avventura e non credo di essere più nella pelle, ma non tanto per quella.

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