Capitolo 4

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Theo non era mai stato il tipo di persona che cercava a tutti i costi di resistere alle tentazioni. Se qualcosa lo attirava –un paio di scarpe, un determinato cibo, un film- non si faceva problemi e se lo andava a prendere. Era impressionante, allora, come in tutti quegli anni fosse riuscito a non sbattere Liam contro il primo muro e baciarlo fino a togliergli il respiro. A volte diceva a sé stesso che a frenarlo era la probabile commozione cerebrale che ne avrebbe ricavato non appena Liam si fosse ripreso dallo shock, ma la verità era che non aveva mai voluto perderlo. Il loro era un rapporto fatto di stupide rivalità e di frecciatine, di sporadici cazzotti e di battute sagaci, eppure gli era sempre bastato. No, questa forse era una bugia: non gli era mai bastato, ma aveva accettato il suo ruolo di "acerrimo nemico" perché in quel modo, se anche non fosse riuscito ad avvicinarsi a Liam nel modo che davvero voleva, sarebbe stato comunque una parte rilevante della sua vita. Non si sarebbe avvicinato ulteriormente, ma almeno non si sarebbe ulteriormente allontanato. Era questo pensiero che lo aveva sempre trattenuto dall'esternare in qualsiasi modo i suoi sentimenti, ma la sua capacità di resistere alla singolare tentazione che Liam aveva sempre rappresentato per lui era messa a dura prova dal suddetto ragazzo, spalmato completamente sulla sua spalla, il respiro irregolare che si scontrava con la pelle sensibile del suo collo in piccoli sbuffi mentre Liam alternava un cucchiaio di gelato a un singhiozzo. Theo non sapeva nemmeno bene come si fossero trovati in quella situazione. O meglio, lo sapeva benissimo: aveva comprato del gelato a Liam e lo aveva invitato a mangiarlo a casa sua. Liam aveva anche accennato a una piccola offerta di pace quando gli aveva allungato la vaschetta di gelato che aveva monopolizzato fino a quel momento, e poi avevano anche guardato un po' di tv insieme. Ecco, forse il problema era stato proprio la tv. A quanto pare la nuova stagione di How to Get Away with a Murder gli aveva ricordato che lui e Hayden avevano visto insieme quelle precedenti. Theo evidentemente faceva schifo a consolare le persone perché Liam era scoppiato a piangere subito dopo come un bambino. E adesso Theo non poteva fare a meno di trattenere il fiato, perché Liam si era completamente spalmato su di lui e il suo respiro gli solleticava il collo e sarebbe stato così facile stringerlo a sé e inclinare leggermente la testa per sfiorare le sue labbra con le proprie.

-Brett! Cos'ha Brett che io non ho?-si lamentò Liam, distogliendo Theo dai suoi stessi pensieri che stavano virando verso ambiti poco appropriati per la situazione.

-Nulla.-rispose Theo. Ed era vero: cosa aveva Brett più di Liam? Hayden era proprio stupida.

-E allora cosa ci trova Hayden? Perché ha preferito lui? E perché così all'improvviso?-

-Non lo so.-scrollò le spalle Theo, rischiando di far rovesciare il gelato che Liam si stava infilando con poca grazia in bocca.

-Ed era seduta sulle sue ginocchia!-

-Lo so.-in effetti era stato proprio un colpo basso da parte di Hayden.

-E' tutto quello che sai dire?-si lamentò Liam.-Ti prego non fare mai lo psicoterapeuta perché fai proprio schifo.-

Theo alzò gli occhi al cielo.-Ti ho comprato il gelato.-rimarcò. Il peso di Liam sulla sua spalla era un fattore di distrazione non indifferente.

-Dovresti dirmi che sono meglio di Brett.-sottolineò Liam.

-Sei molto meglio di Brett.-annuì Theo, e lo pensava davvero.-Hayden è una stupida e non so davvero come tu abbia fatto a non rendertene conto in quasi un anno di relazione.-aggiunse, ma fu probabilmente una mossa sbagliata perché Liam ricominciò a singhiozzare come un bambino.

-Quasi un anno. Ancora due mesi e sarebbe stato un anno.-si lamentò, lasciando andare la vaschetta del gelato di botto e rischiando di rovesciare tutto sul divano. Nello stesso momento in cui Theo si slanciò verso la vaschetta, cercando di limitare i danni, Liam si slanciò verso Theo, verosimilmente per atterrarlo con una mossa di wrestling.

E Theo reagì di conseguenza, conficcandogli un gomito nello stomaco per tenerlo lontano e ribaltando la situazione facendo forza sulle gambe, così che Liam finisse per essere intrappolato sotto di lui sul divano. La vaschetta di gelato intanto era malamente rotolata giù dal divano e con tutta probabilità aveva macchiato il tappeto ma Theo in quel momento era più interessato a sapere cosa diavolo fosse preso a Liam per attaccarlo in quel modo di punto in bianco.

-Che diamine fai?!-strillò Liam, come se avesse diritto di lamentarsi quando era stato chiaramente lui ad attaccare per primo.

-Che diamine fai tu?!-ribattè Theo, tenendolo premuto contro il divano con tutto il suo peso.

-Volevo abbracciarti! Dovresti consolarmi, non sederti su di me!-sbottò Liam, divincolandosi debolmente.

-Oh.-fu tutto ciò che riuscì a dire Theo, sentendosi incredibilmente stupido per forse la seconda o terza volta nella sua vita. Era fin troppo abituato ad essere il più intelligente.-Oh.-ripetè, annuendo tra sé e sé.

-Fai proprio schifo a consolare le persone.-ci tenne a rimarcare Liam, tirando su con il naso.

-Scusa tanto.-sbuffò Theo, ma si alzò e trascinò comunque Liam in un abbraccio perché sembrava la cosa giusta da fare e perché non si sarebbe fatto scappare l'occasione di abbracciarlo ora che l'altro gli aveva dato così esplicitamente il permesso.

Fu strano, Theo dovette ammettere a sé stesso. Tenere Liam tra le braccia era esattamente come lo aveva immaginato e allo stesso tempo totalmente diverso. Era caldo e confortevole come lo aveva immaginato, era una boccata d'aria fresca ma anche un nodo alla gola. Erano le farfalle nello stomaco che non pensava di poter sentire. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 03, 2020 ⏰

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