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Era notte fonda, le giornate erano più corte e faceva buio prima, vide le stelle e la luna nel cielo, dei fiocchi di neve che sembravano danzare si posarono sulla finestra e a terra.
James rispose al cellulare.
Era Jack, l'ex poliziotto informò che era a dispozione per aiutare.
James rispose il cellulare in tasca.
Dopodiché prese il portatile, vide ciò che aveva attirato la sua attenzione.
Aprì l'articolo, era una notizia.

Nella giornata del 23 dicembre,
Una ragazza lasciata
sul ciglio della strada,sola tra la neve e il freddo, senza genitori.
Sedeva a terra, appoggiata con la schiena ad un albero.
Calò la notte e lei era ancora , luogo isolato, abbandonato e non completamente al buio per i lampioni accesi e luci di natale.
Una poliziotta si avvicinò, incitò la ragazza a seguirla per aiutarla e riportarla a casa.
La ragazza aveva un ramo dietro la schiena, fece un passo verso la poliziotta e la fissò, dopo cercó di ferirla ma la poliziotta riuscì a schivare l'attacco.
La ragazza spezzò il ramo e lo gettò a terra, diede calcio alla neve, si accasciò a terra, diede pugni sulla neve e inizio a urlare tirandosi i capelli.
La poliziotta cercò di tranquillizzarla, la ragazza sembrò calmarsi.
Poi le chiese dove fossero i suoi genitori la risposta fu.
<<Mi hanno lasciata qui>>.
Dopodiché chiese quale fosse il suo nome.
Mena.
La ragazza fu inserita in un centro di adozione.

James lesse il nome del centro di adozione, lo cercò e si segnò l'indirizzo.
Il giorno successivo il poliziotto
si recò al centro di adozione dove era stata inserita Mena.
<<Salve, mi chiamo James, sono della polizia>>
<<Salve, mi chiamo Jasmine.
È successo qualcosa?>>
<<Vorrei farle qualche domanda>>
<<Certo, come posso aiutarla?>>
<<Riguarda Mena>>
Ci fu qualche minuto di silenzio.
<<Una mia amica che lavora in polizia
portò Mena qui riferendomi che era stata lasciata sola dai genitori.
Riuscimmo a rintracciarli e fissai un incontro con loro.
Quando andai a parlare con i suoi genitori, Paul, il papà di Mena aveva detto che doveva prendersi cura della moglie che non riusciva a badare alla figlia e Klare. La mamma aveva detto che lui era violento, veniva sempre con degli occhiali diceva per nascondere lividi, poi vidi macchia violacea sul occhio e braccia.
Quindi la situazione familiare non era semplice e che avevano anche  difficoltà economiche>>
Jasmine fece una pausa e poi continuò.
<<Mena era solo una ragazzina, chiedeva sempre quando sarebbero venuti i suoi genitori.
I primi giorni piangeva, dava calci ai muri e poi si chiuse in sé stessa.
Poi arrivò l'incontro con la nuova famiglia, lei rispondeva
"Tu non sei la mia vera mamma"
La donna non si fece destabilizzare e insieme al marito tentarono di instaurare rapporto con Mena.
Io credo che lei si sia sentita trascurata dai sui genitori e di conseguenza si è comportata in questo modo con la nuova famiglia.
Gli incontri continuavano anche se avere contatto con lei era sempre più difficile>>
<<Nessuno sapeva della sua instabilità mentale?>> chiese il poliziotto.
<<Cosa? Di cosa sta parlando?>>
James spiegò dei suoi attacchi d'ira violenti e pericolosi.
<<Non ne sapevo niente>>

James ringraziò l'assistente sociale, rincasò e informò i suoi colleghi che sarebbe partito per Tokyo per andare parlare con i genitori di Mena.

Kassy [In corso]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora