Cigni

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La seguiva da giorni, ma lei sembrava sfuggente. Non appena lo avvistava, cambiava direzione allontanandosi anche solo di poco e dandogli la sensazione che, in fondo, le facesse piacere quell'inseguimento, che fosse un velato invito a continuare il gioco.

L'aveva incontrata per la prima volta nello stagno, vicino alle ninfee, intenta a staccare delicatamente chissà quali steli o erbe. Era diversa dalle altre, esile e tranquilla, o almeno ai suoi occhi, per una ignota alchimia, appariva diversa! L'aveva rivista più volte in quel piccolo laghetto e da allora il pensiero era diventato ossessivo. Sempre più spesso andava nei pressi del canneto nella speranza di incontrarla e lei era lì, a volte accucciata a riva, a volte impegnata a raccogliere qualcosa nell'acqua costellata di ninfee.

- I cigni a volte sono così simili agli uomini - rifletté a bassa voce la ragazza che, accovacciata dietro a un cespuglio, osservava la coppia di animali e la posta ossessiva del maschio nei confronti della femmina. Da giorni studiava il loro comportamento e raccoglieva campioni, faceva tutto parte della ricerca per la sua tesi di laurea.

- Hai perfettamente ragione - le rispose una voce profonda e sconosciuta alle sue spalle.

La ragazza si guardò intorno, ma non vide nessuno. Un riflesso nell'acqua tra le ninfee attrasse la sua attenzione: le parve il viso evanescente di un uomo che la stava osservando. Le piccole increspature del lago lo facevano ondeggiare lievemente, dando l'impressione che fosse vivo.

La voce continuò, profonda e triste:
- Io sono stato come quel cigno. Lei era delicata e bella, le somigli molto. La seguivo da giorni, l'avevo incontrata tra i fiori in questo canneto ed era diventata la mia ossessione, avevo perso la testa. Un giorno avevo cercato di attirarla a me. Eravamo caduti entrambi nell'acqua: lei si divincolava mentre la abbracciavo stretta, sempre più stretta, finché non si mosse più...La credetti morta: ero disperato e decisi di morire anch'io. Andai verso il centro del lago, mi lasciai scivolare giù in profondità e lì restai finché l'acqua non riempì i miei polmoni. Diventai parte di questo luogo per sempre...

Un alito di vento, leggero come una carezza, scompigliò i capelli della ragazza e, mentre il volto riflesso si affievoliva fino a scomparire, accanto alla sua borsa con il logo dell'università apparve una ninfea appena colta.

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