SECONDA PARTE

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Ho lottato invano contro me stessa.
Ho cercato di convincermi che si potesse davvero mettere un freno alle emozioni e ai sentimenti, che anche l'amore, se non nutrito, alla fine ci passa.
Ma è una cazzata.
L'amore forte non ti passa nemmeno se provi a strappartelo dal petto.
L'amore vero non svanisce solo perché quella persona non puoi più baciarla, guardarla, toccarla, farci l'amore.
Da qualche parte ho letto che non tutti quelli che si amano stanno insieme.
Ed è vero, cazzo se è vero.
Io la amo.
Amo Najwa più di qualsiasi altra persona al mondo e non c'è stato verso per far si che questo potesse cambiare, e mai ci sarà, anche se ho cercato di reprimerlo per tutto questo tempo, eppure non stiamo insieme.
Ma non posso più continuare a fingere, non posso più sperare nel fatto che un giorno andrò avanti, non posso concepire il fatto che amerò qualcun altro.
Perché per me c'è lei.
C'è lei nel mio cuore, nei miei occhi, nella mia testa, nei miei ricordi più belli.
C'è lei e non te ne liberi di un amore così grande.
C'è lei e mai nessuno potrà prendere il suo posto, anche se dovesse finire davvero male anche questa volta.

Mi ritrovo su un taxi alle 5:30 del mattino diretta verso Milano, verso la donna che questo cuore non riesce a mettere da parte.
Ho le lacrime agli occhi e le mani che tremano, mentre osservo sfrecciare sotto ai miei occhi paesaggi meravigliosi.
Mi chiedo cosa stia facendo, perché sto scappando via da Remy, dalla mia vita, dalla mia stabilità e dal mio equilibrio, ma la risposta è ovvia: lo faccio per amore.

Sblocco il mio cellulare e ritorno su Twitter.
Devo scoprire dove si trova, non m'importa quali impegni abbia.
Devo vederla, devo confessarle tutto, ho bisogno che lei sappia quello che già so anche io: non posso più vivere senza di lei.
E non m'importa come finirà, se la prenderà male, se mi troverà ridicola, se mi riderà in faccia.
L'importante è che io la guarderò negli occhi dicendole che la amo e che ho bisogno di lei per essere felice.

Clicco su quel maledetto hashtag "Najwa" e cerco di aiutarmi con il traduttore di Twitter.
La maggior parte dei post sono scritti in Italiano ed io non ci capisco un bel niente.
Mentre scorro tra dediche e messaggi pieni di cuori, ecco che compaiono alcune sue foto.
Dio se è bella con quei capelli biondi.
Scavando un po' più a fondo capisco che si trova all'hotel "Armani".
Chissà se per quando arriverò la troverò ancora lì o sarà già andata via per fare chissà cosa.

Prendo l'indirizzo dell'hotel e lo fornisco al mio autista a cui chiedo in quanto tempo più o meno saremo lì. Secondo le sue stime dovrei essere arrivata per le 8.30.
Spero con tutta me stessa di riuscire a beccarla.
Sembro una di quelle fan pazze che prendono il primo treno che capita per vedere il proprio idolo.
Dio e chi se lo sarebbe mai aspettato che corressi così tanto dietro qualcuno, ancor meno una donna.

Il calcolo alla fine si é rivelato un flop.
Tra traffico e soste varie, sono arrivata a Milano che sono già le 9.15 e non ancora sono all'hotel.
Continuo ad aggiornare in loop la home di twitter e il cuore mi si sgretola quando mi compare davanti un video di lei che scende dall'hotel con una valigia e saluta i suoi fan calorosamente.
Cazzo, starà già partendo per Madrid?
Decido comunque di non perdere le speranze.
Magari partirá in giornata e ora sarà impegnata a fare altro.
Conosco Najwa e so che non le piace viaggiare senza aver almeno visto qualcosa della città in cui si trova, specialmente quando non c'è mai stata prima.
Dopo un quarto d'ora il mio autista mi ferma proprio fuori l'imminente hotel armani, un edificio alto e molto sofisticato dall'aspetto.
Pago l'autista e lo ringrazio formulando le poche parole d'italiano che conosco.
Mi chiede un selfie e mi dice qualcosa che fatico a comprendere, dopo di che scendo e subito vengo scortata da due uomini dell'albergo fino alla reception.

<<I'm looking for Najwa Nimri>> dico alla ragazza della reception che mi sorride cordiale.

<<Oh, I'm sorry, but she just left the hotel>> mi dice la ragazza con uno sguardo dispiaciuto.
Chiudo per un secondo gli occhi disperata, poi li riapro cercando di aggrapparmi ancora a qualche speranza.

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