"Don't stop"

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Brackley, Regno Unito
12/02/2020

ore 15:24

I vestiti di Lewis e Josefine sono ormai un ricordo lontano. Sono sparsi in modo disordinato sul pavimento dell'ascensore mentre i due ragazzi danno sfogo alla scintilla che da qualche ora ormai si era impossessata di loro. L'atmosfera è calda, pesante, ma nessuno dei due sembra farci caso: sono entrambi troppo concentrati sui loro movimenti - perfettamente coordinati - e sui loro gemiti che riempiono il vuoto della scatola d'acciaio bloccata a metà dell'edificio. 

Josefine può finalmente appurare il fatto che Lewis non ha mentito quando, poco fa, le aveva rivelato di essere bravo non soltanto a baciare ma anche a fare altre cose. Non è una ragazzina, anche senza essere una persona famosa come il pilota sotto di lei ha avuto le sue esperienze nella sua vita. Sa come muoversi, riesce a capire gli uomini e, data l'espressione sul volto del sei volte campione del mondo, anche Lewis è un libro aperto per lei. 

Se Josefine non aveva dubbi sulle abilità sessuali segrete di Lewis Hamilton, è lui a rimanere sorpreso da quelle della ragazza. "Sei fantastica, JJ" mugola Lewis tra un gemito e l'altro, assuefatto dai movimenti del bacino di Jo contro il suo. "Shh" sussurra lei piegandosi in avanti per intrecciare le dita di Lewis con le proprie e portarle sulla sua schiena, in modo che possa toccarle quei pochi centimetri di pelle a lui ancora sconosciuti. 

Jo si abbassa ancora di più per posare le labbra su quelle di Lewis in un bacio che di casto ha ben poco. Le loro lingue si cercano, si bramano, non riescono più a stare staccate ora che hanno conosciuto l'una il sapore dell'altra. Con un rapido movimento Lewis inverte le posizioni, mettendosi sopra di lei. Si prende qualche secondo per guardarla con i capelli arruffati, le labbra gonfie e le guance arrossate a causa dello sforzo. Ed in quel momento pensa che non sia mai stata più bella di così, anche con il sudore ad increspare le curve del suo corpo ed il trucco leggermente sbavato. 

"Quando fai l'amore sei ancora più bella del solito" Lewis non smette di farle complimenti, ma stavolta non per vincere una stupida scommessa o per fare il fenomeno, glielo dice perché lo pensa veramente e, per quanto abbia visto un'infinità di belle ragazze nude sotto di lui, Josefine gli fa un effetto strano. Non sa se perché sono chiusi in un ascensore o perché entrambi dovevano calmare la loro ansia o far passare il tempo, ma in questo momento non vorrebbe essere rimasto intrappolato con nessun'altra a parte lei. 

"Perché ti sei fermato allora?" lo incalza Jo con le mani attorno al suo bacino, visibilmente contrariata dalla sua interruzione. Lewis sorride beffardo a quella domanda e, invece di rispondere a parole, risponde con i fatti. Entra nuovamente in lei, facendole buttare la testa all'indietro alla ricerca di aria pulita che purtroppo non può trovare. Spinge ritmicamente con una mano appoggiata per terra accanto alla spalla di Jo e con l'altra va a toccarle il collo, il seno ed i fianchi per aumentare i brividi e l'eccitazione. 

Jo allunga un braccio ed afferra il collo di Lewis, si sporge quanto basta per baciarlo nuovamente. Si chiede improvvisamente se riuscirà a fare a meno delle labbra carnose e morbide di Lewis ora che ne conosce il sapore. "Dio santo" impreca Josefine interrompendo momentaneamente il bacio per inarcare la schiena a causa di una spinta particolarmente forte. Ha sempre pensato che Lewis Hamilton avesse delle qualità nascoste, ma non pensava così tanto grandi.

"Che c'è? Ti ho fatto male?" chiede il pilota Mercedes fermandosi di colpo dentro di lei. Jo non risponde ma al contrario si gode quella sensazione che nessuno le aveva mai fatto provare in tutta la sua vita. "Non ti fermare" le parole di Josefine sono quasi una supplica mentre si aggrappa alla schiena di Lewis e lo stringe ancora di più contro il suo corpo. Lewis continua a spingere fino in fondo, rendendosi conto del piacere che le sta procurando e si eccita anche lui nel vedere le sue labbra socchiuse da cui escono continui gemiti e mugolii. Non gli importa nemmeno dei graffi sulla schiena, gli importa solo di guardarla negli occhi e baciarla con tutta la forza che ha. 

Ed è tra i baci, le spinte ed i gemiti di piacere che Lewis quasi si blocca. "Jo, sto per venire" dice, quasi a fatica, per non lasciarsi andare dentro di lei. Non è uno stupido, ma in questo momento si pente amaramente di non aver portato con sé un preservativo. D'altronde, chi andava a pensare che sarebbe rimasto chiuso nell'ascensore della sede di Brackley e che avrebbe addirittura incontrato qualcuno con cui fare sesso? "Prendo la pillola" lo rassicura lei prendendogli il viso tra le mani e lasciandogli un bacio a fior di labbra.

Quasi come rinato, continua ancora per qualche minuto senza diminuire il ritmo. Lewis si sente ormai al culmine ma non vuole venire prima di lei, vuole prolungare il rapporto per lasciarla totalmente appagata. Anche Josefine si sente al limite e, poco dopo, entrambi si lasciano andare ad un orgasmo talmente forte che sembra far vibrare tutto l'abitacolo. Lewis, sfinito, si stende in fianco a Josefine e le accarezza i capelli. Lei, girata su un fianco per poterlo guardare in faccia, lo gli sorride ancora con il fiatone.

Nessuno dei due prova a parlare, un po' per non rovinare il momento magico che si è creato e un po' per non dire niente di stupido. Lei gli accarezza gli addominali ed il petto con le dita, soffermandosi a guardare i dettagli del suo corpo per poterli fissare nella memoria. Una volta che i respiri ritornano regolari, è Lewis il primo a rompere il ghiaccio. "Chi l'avrebbe mai detto?" domanda retorico il pilota con un sorriso stampato sulle labbra. "Cosa?" lo incalza Jo posando gli occhi sul suo viso incredibilmente perfetto anche dopo aver fatto l'amore. 

"Che scopi da paura" ammette senza distogliere lo sguardo. Lei ride, quasi imbarazzata, mentre le sue guance si tingono di un rosa acceso. "Fammi capire, ora sei imbarazzata? Abbiamo fatto sesso per quasi un'ora e ti vergogni adesso?" domanda Lewis a raffica, sempre più stupito dalla ragazza tra le sue braccia. "Non sono imbarazzata, è che mi sono fatta trasportare dagli eventi" risponde semplicemente Josefine prendendo l'ultima briciola di coraggio e sporgendosi verso di lui. 

Si baciano ancora, questo volta più dolcemente, anche se con decisione. Ormai si conoscono, non possono fare a meno l'uno dell'altra ma quando un tonfo improvviso li fa staccare, entrambi si fissano negli occhi per un secondo e scattano in piedi. L'ascensore è tornato a funzionare e sta scendendo verso il piano terra. Non c'è tempo per parlare o per scambiarsi paroline dolci. Devono vestirsi, cercare di sembrare il più naturali possibili e far finta che niente sia successo lì dentro. 

Si rivestono alla velocità della luce e miracolosamente quando le porte dell'ascensore si aprono sono entrambi con i vestiti addosso, in piedi e pronti ad uscire. Gli addetti alla sicurezza si assicurano che tutto funzioni per il meglio e, dopo due domande di routine e Lewis e a Josefine, i due amanti si separano per tornare a vivere le loro vite. Ognuno nel suo mondo, ognuno con i propri sogni, ognuno con i propri obiettivi. 

Non si salutano, non si girano a guardarsi per l'ultima volta. E quello che è successo all'interno di un ascensore bloccato tra il settimo ed il sesto piano della sede Mercedes di Brackley rimarrà per sempre un ricordo, una parentesi della loro vita al di fuori dei due mondi diametralmente opposti in cui vivono ogni giorno. Con l'unico rammarico di non essersi goduti pienamente il loro ultimo bacio.

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