Two years later

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Brackley, Regno Unito
07/12/2022

ore 18:56

Cosa rende la Mercedes imbattibile? Qual è il segreto per migliorarsi sempre e comunque dopo anni di vittorie? Come si fa ad alzare l'asticella continuamente senza mai stancarsi di vincere? Molti dicono che è merito della macchina, altri della fortuna, altri ancora del pilota più forte. Tutto vero, ma c'è una cosa che la Mercedes ha più degli altri.

La mentalità.

Non si nasce vincitori, lo si diventa. Giorno dopo giorno.

Ed ecco perché Josefine ama lavorare in questo team. È stata assunta subito alla sede di Brackley appena concluso il suo periodo di tirocinio per l'università. Non ha ancora messo piede all'interno del box di Hamilton o di Bottas, ma il tempo e l'impegno ripagheranno la gavetta che sta facendo. Per ora si accontenta e si diverte come una matta a discutere dei suoi progetti insieme ad altri stagisti e membri della scuderia. Da ingegnere meccanico lavorare per il team migliore di Formula 1 è un sogno diventato realtà, ed essere una donna in un modo prettamente maschile è un motivo in più per accrescere maggiormente il suo orgoglio.

"...la tua aerodinamica sai dove ficcartela se il motore ti abbandona dopo due giri" sbraita Josefine alzando le braccia teatralmente. Le sue discussioni giornaliere con Xavier, giovane acquisto del team nonché suo collega nel progetto per il motore della stagione 2023, animano la sala riunioni della sede di Brackley.

Il sorriso sul volto di Toto Wolff alla frase di Josefine è il complimento migliore che lei possa ricevere da parte sua a questo punto della sua carriera. Lei è stata l'unica ad apportare modifiche ad un motore che a prima vista sembra perfetto così com'è e questa forse è la svolta che le serve per finalmente approdare nel box di uno dei due piloti per dimostrare a tutto il mondo chi è Josefine Jameson.

A tre uffici di distanza, anche la giornata di Lewis Hamilton sta per svolgere al termine - per fortuna - dopo quasi sei ore a rivedere gli errori della stagione appena conclusasi che, nonostante la vittoria del suo ennesimo titolo mondiale, sembrano essere un'infinità. "Penso sia tutto" conclude Bono, suo fedele ingegnere di pista, dopo un lungo monologo di cui Lewis ha seguito poco o niente.

Sollevato e con un'improvvisa voglia di tornare a casa ad abbracciare i suoi due cani, si precipita fuori dalla stanza. Infila la bacchetta degli occhiali da sole nella felpa bianca oversize - ormai il suo marchio di fabbrica in quanto a stile -, tira su il cappuccio sopra la testa già coperta dall'immancabile cappellino Mercedes e percorre il lungo corridoio asettico.

"Continua così, Jameson" dice Toto Wolff una volta che la sala riunioni si è svuotata, trattenendo Josefine qualche minuto in più per discutere di un probabile salto di carriera. "E ci saranno grosse probabilità di averti con noi già a partire da Melbourne". Jo lo fissa per qualche secondo, a metà tra l'incredulo ed il fiero. Non sa se correre ad abbracciare il suo capo o scoppiare a piangere di gioia per essere finalmente ad un passo dal realizzare il suo sogno più grande. Non fa nessuna delle due cose, si limita semplicemente a sorridere a Toto Wolff e a tendergli la mano. "La ringrazio, capo" dice con fermezza e professionalità "non la deluderò". E questa, più che una promessa a Toto, è una promessa a sé stessa.

Una volta raccolte tutte le sue cose, esce dalla sala riunioni e cammina velocemente lungo il corridoio, impaziente di tornare a casa sua per rilassarsi un po'. Deve accelerare ulteriormente il passo quando si accorge che le porte dell'ascensore stanno per chiudersi. "Aspetta, ci sono anch'io!" grida, sperando che al suo interno ci sia un'anima gentile che ascolti la sua richiesta.

Così accade e Josefine entra dentro l'ascensore con il fiatone, l'enorme borsa sulla spalla ed il pesante cappotto su un braccio insieme ad un raccoglitore pieno di fogli, grafici e disegni del prototipo del nuovo motore Mercedes 2023. "Grazie" riesce a dire mentre riprende fiato, senza nemmeno guardare chi le ha tenuto aperte le porte. "Così siamo pari" una voce proviene dalle sue spalle. Drizza la testa non appena sente quelle parole e si immobilizza, come se fosse stata appena pietrificata, perché quella che ha appena sentito non è una voce qualunque.

Riconoscerebbe quella voce anche tra mille. Anche se sono passati più di due anni dall'ultima volta che ha parlato con Lewis Hamilton, non potrà mai dimenticarsi dell'effetto che la sua voce profonda ha sul suo corpo. Si volta nella sua direzione e si prende qualche istante per guardarlo, senza dire una parola. Gli anni passano per tutti ma, da quanto vede, non per Lewis Hamilton che sembra addirittura più giovane rispetto all'ultima volta.

"Alla fine ce l'hai fatta" mormora Lewis, intontito e stupito tanto quanto Josefine nel trovarsela davanti in modo così inaspettato. Improvvisamente, non ha più fretta di tornare a casa a coccolare i suoi cani, ma vorrebbe che il tempo si fermasse per restare lì con Jo. È come se fossero tornati indietro di due anni e mezzo, come se i tre mondiali vinti da lui e la laurea magistrale di lei non fossero mai esistiti.

"Ci sono molte probabilità che ci incontreremo spesso da gennaio" risponde Josefine sorridente. È felice sia per la sua carriera sia per la strana situazione in cui si trova. È come se un regista stia scrivendo la sceneggiatura della sua vita e di quella di Lewis e abbia deciso di fare incrociare i loro destini nello stesso modo bizzarro con cui si sono conosciuti. "Chiederò espressamente di te nel mio box allora" Lewis le fa un occhiolino, non tanto per provocarla, ma perché è sempre stato sinceramente interessato alla ragazza, anche se le loro vite sono andate avanti come se l'episodio in ascensore non fosse mai esistito.

Jo ride, senza però riuscire a staccare gli occhi da quelli magnetici di Lewis. "A parte gli scherzi, sapevo che ce l'avresti fatta" si avvicina a lei con un passo ed allunga una mano che fa scivolare lungo il suo braccio. Scintilla. Come se fossero tornati entrambi indietro nel tempo. "Come facevi a saperlo?" gli chiede lei, provando a trattenere un sospiro dato dal suo gesto sul suo corpo. "Perché io e te siamo uguali, siamo due vincenti" spiega semplicemente con una leggera scrollata di spalle.

Le porte dell'ascensore alle spalle di Josefine si chiudono lentamente ed un leggero bip riempie l'abitacolo. Sono uno di fianco all'altra e nessuno dei due dice nulla, guardano le porte laminate davanti a loro. L'unico suono è il rumore degli ingranaggi che muovono l'ascensore per farli arrivare al piano terra.

Non c'è tempo per parlare, per darsi un bacio, per abbracciarsi, per darsi appuntamento a più tardi. L'ascensore è al primo piano, è una questione di secondi prima che le porte si aprano nuovamente per rispedirli nei loro mondi non più così opposti ma pur sempre diversi. Entrambi sorridono, abbassano lo sguardo ed arrossiscono.

Lewis guarda Jo con la coda dell'occhio allargando di più labbra al solo pensiero del corpo di lei nudo sotto di lui. Jo sente il peso dello sguardo di Lewis su di sé e scuote leggermente la testa, come a voler scacciare un ricordo piacevole ma senza risultato. Certe cose non si possono dimenticare. Mai.

"Sei sempre bellissima, JJ" mormora Lewis con quel suo timbro di voce che sa che la fa impazzire. Mancano pochi secondi, l'ascensore è quasi al piano terra. "Anche tu non sei affatto male, Hamilton" risponde Josefine appena in tempo prima che le luci artificiali della hall dell'edificio li investano completamente.

Bip.

E per quanto il suono metallico li riporti bruscamente alla realtà, i loro ricordi rimarranno per sempre intrappolati dentro quell'ascensore.





****FINE****


Grazie, non so cos'altro aggiungere.
Spero che questa avventura vi sia piaciuta almeno un quarto di quanto sia piaciuto a me scriverla.
Non me la sento di aggiungere niente a questo capitolo.
Se volete parlarne mi trovate su Instagram: nowhereissafe_
Vi aspetto, vi voglio bene ✨

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