Four

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Ansia.

Al momento non provo altro che ansia. 

Prima di ogni festa c'è quest'ansia che prevale su qualsiasi altra mia emozione. Ma stasera è diverso, stasera l'ansia ha vari motivi. Il primo, ovvero quello principale, è che non conosco nessun altro oltre Lin quindi mi sentirò fuori luogo, il secondo è che c'è un fottutissimo virus in giro e un'intera scuola ha dato conferma per una festa dove si strusceranno tutti l'uno sull'altro.. solo al pensiero mi sento male. E l'ultimo è semplicemente che l'ansia c'è sempre. In ogni momento della mia vita c'è lei a farmi compagnia.. l'ansia è più me di me stessa.

Abigail Ansia Blake, suona bene direi.

Ormai mancano meno di due ore alla festa ed io non sono ancora convinta di voler lasciare la mia camera.

Se non avessi accettato e se non avessi già comprato i vestiti resterei nel mio letto, ma dato che Linsdey non mi permetterà di starmene qui credo proprio che andrò e dopo un po' sgattaiolerò via e mi rifugerò nella mia bellissima camera.

A questo punto non mi resta che muovere il culo e prepararmi, quindi prendo tutto l'occorrente e volo a fare una doccia.

Nel corridoio però vengo fermata da qualcuno che mi stringe il braccio. Per un attimo mi assale il panico ma quando mi volto mi calmo subito. È solo Cameron il coglione.

Indossa degli skinny neri con una camicia bianca abbottonata fino al penultimo bottone con le maniche leggermente tirate su. Devo ammettere che sta davvero bene. Ma appena lo guardo bene in viso noto che ha i capelli spettinati come se qualcuno glieli avesse tirati, le guance leggermente arrossate e lo sguardo serio.

«Abigail» dice in tono più che severo.

«Cameron?» rispondo confusa. «Che succede?»

«Sai che tra poco ci sarà una festa no?»

Mi sta davvero avvisando un'ora prima..

«Si» dico guardando il mio braccio che è ancora stretto nelle sue mani.

«Perfetto. Tu non vivi qui ok?» risponde lasciandomi il braccio.

«Scusa?» dove vuole arrivare..?

«Tu non vivi qui» ripete. Fa un respiro, «non sei mia sorella, capito?».

Sono confusa.

«Questo lo so. Ma non capisco cosa stai cercando di dirmi»

«Io e te non ci conosciamo. Non siamo fratelli ne fratellastri. Non siamo niente. Non devi assolutamente dire che vivi in questa casa e che ci apparteniamo!» dice tutto d'un fiato quasi urlando e puntandomi un dito contro.

COSA?

Ditemi che sono pazza ed ho le allucinazioni. Non mi ha detto davvero una cosa del genere.

«Sei serio Cameron?» chiedo scioccata.

«Sono serio Abigail» non mi da neanche il tempo di ribattere che gira i tacchi e va via.

È veramente così stronzo?

Si lo è.

Mentre mille domande frullano nella mia testa mi dirigo in bagno.

Provo ad ignorare la conversazione che ho avuto poco fa con Cameron e a concentrarmi solo sull'acqua fredda che scivola sul mio corpo e alla bellissima sensazione che essa mi provoca.

«Io e te non ci conosciamo. Non siamo fratelli ne fratellastri. Non siamo niente. Non devi assolutamente dire che vivi in questa casa e che ci apparteniamo!»

Two hearts, one soul Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora