La voce metallica che usciva dall'altoparlante, annunciò la fermata a cui sarebbe dovuta scendere Kaede.
Svelta, si alzò dal suo posto, e si diresse verso una delle uscite del treno.
Mise i piedi sulla banchina, e si voltò, per controllare se le fosse caduto qualcosa; trovò la visuale sull'interno del mezzo di trasporto bloccata dalla figura del ragazzo dalla chioma violacea.
Alzò gli occhi, per puntarlo in quelli freddi del ragazzo.
-Ti è caduto questo. -le disse porgendole un quadernetto con la copertina azzurra.
-aemh... Grazie. -rispose accennando appena un'onda di sorriso. Prese l'oggetto dalle mani di Shinsou e lo rimise nello zaino, scoprendo la tasca frontale aperta. Ecco come era caduto il quaderno. Rimise lo zaino sulle spalle e voltò le spalle al ragazzo, che aveva cominciato a camminare. Le passò a fianco, superandola. Kaede non se ne curò più di tanto, continuando sulla sua strada.Arrivata davanti casa, pensò bene a cosa dire a sua madre. Molto probabilmente non era stata ammessa neanche nella sezione ordinaria.
Estrasse dalla tasca dello zaino il mazzo di chiavi, e selezionò quella giusta per aprire il portone. Con il solito tonfo, lo aprì, ed entrò nell'edificio. Salì lentamente le scale, fino ad arrivare davanti la porta di casa sua.
Sentì dei passi veloci correre verso la porta, e aspettò che questa si aprisse, rivelando il visino felice della sua adorata Michiko.
I ciuffi neri e boccolosi della bimba fecero capolino sulla soglia, facendo poi spazio alla faccia. Kaede sorrise, e posò una mano sulla testa di Michiko, accarezzandola delicatamente.
Kaede entrò in casa, preceduta dalla piccola che corse nella cucina. Con lentezza si sfilò il cappotto e le scarpe, dopo aver buttato lo zaino in un angolo dell'ingresso.
Si diresse anche lei in cucina, poggiandosi con fare stanco allo stipite della porta.
-com'è andato l'esame? -chiese la madre con un sorriso dolce ad adornarle il viso.
-uno schifo, non ho fatto neanche un punto nella prova pratica. In compenso ho fatto anche l'esame d'ingresso per la sezione ordinaria. -rispose senza guardarla in faccia. Non ne aveva il coraggio.
-non ti abbattere così. Sono sicura che farai notare la tua bravura in futuro. -le disse la donna, aprendo le braccia. Kaede si avvicinò al corpo della madre, e la abbracciò, assorbendo fino alla fine in calore umano che le regalava quel contatto.
Si staccò con lentezza dall'abbraccio, e rivolse un sorriso debole a Hitomi.
-grazie mamma. -le disse con voce flebile. Quello era niente. Lei si sentiva in dovere di ringraziarla come si deve, per tutte le volte che le aveva parlato von voce dolce, per tutte le volte che l'aveva consolata... Ma non sapeva come fare. -mamma? -
-sì? -la voce gentile e carezzevole della mamma, è diversa per ognuno di noi. Ognuno la sente a suo modo, e la ama a suo modo.
-come... Potrei ringraziarti? Per tutto, non chiedermi cosa... Per tutto. -chiese con un tono do voce incerto.
-beh... Fammi diventare nonna prima che io muoia! -rispose la donna, scherzosamente.
-mph. -sospirò, per poi cominciare a ridere sommessamente. -emh... proverò a farti felice... -rispose Kaede con poca convinzione.
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Bleeding out (Hitoshi Shinsou x OC)
Fanfiction⚠attenzione la storia tratta l'argomento depressione⚠ Kaede Ikeda, una ragazza di 14 anni. Il suo sogno è diventare un'eroina. Non ha un passato felice, il suo presente è pieno di ostacoli e il futuro è qualcosa che lei vorrebbe poter scoprire. Nono...