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La giornata passa molto velocemente. Quando sono tornata a casa,ho trovato una sorpresa.
Un abito.
Non so chi l'abbia mandato.
C'era scritto su un biglietto:"da chi non te lo aspetteresti mai!",ho pensato ad Hero,ma non lo farebbe mai.
Oppure magari è il vestito che fa indossare a tutte,per ogni appuntamento che chiede.
Levo questa immagine via dalla mia mente e inizio a prepararmi.
"Mi ricordi con chi devi uscire stasera?"ha chiesto mia sorella.
Non potevo dirle che uscivo con Hero,così mi sono inventata una scusa.
"Devo andare ad una festa. Blair mi ha invitata"ho mentito.
Credo che se la sia bevuta.
Spero.
Arrivate le otto,mi dirigo verso casa di Hero,mi ha mandato la posizione.
Esco di casa indossando quel fantastico vestito.
È nero,di tulle ed è corto.
Mentre cammino verso quella maledetta casa,una macchina si ferma accanto a me.
Accelero il passo,ma noto che la macchina continua a seguirmi.
"Signorina Langford"afferma la voce maschile presente nella macchina.
Una voce piuttosto familiare.
Hero.
***
Siamo arrivati nel luogo dell'appuntamento ed è molto carino. Devo dire che ha fatto centro.
"Allora porti tutte qui?"chiedo.
"No in realtà sei la prima che porto qui! Cioè sei la prima a cui chiedo un appuntamento. Solitamente chiedo altro. Ma tu non mi sembravi tipa da quelle cose"
Avevo capito che voleva che gli facessi un lavoretto.
Guardando la mia espressione schifata da quello che mi ha appena detto,cerca di giustificarsi.
"Ma non è quello che pensi tu! Non ho mai chiesto di farmi qualche lavoretto"
"E allora cosa?"
"Chiedevo di fare delle cose per me. Servizi lavorativi"
D'accordo. Non chiedo più niente,perché sono scioccata già di mio.
"Bene allora cosa vuoi da mangiare?"
"Una pizza"
"Davvero? Sai siamo in un ristorante,non in una pizzeria!"
"Ti vorrei ricordare,caro Hero,che mi hai trascinata,praticamente,quindi ti converrebbe non contraddirmi!"affermo molto convinta.
Credo di averlo spento. Non parla.
***
La cena è andata. Ora finalmente posso tornare a casa.
"Bene,grazie per la cena. Io vado!"affermo,ma lui mi ferma con una mano.
"Non vuoi che ti accompagni a casa,con la macchina intendo?"mi chiede.
In effetti all'una di notte non è il massimo rientrare a casa da sola.
"Però mi fai scendere prima di casa!"accetto.
Saliamo in macchina e c'è un silenzio tombale.
Durante il tragitto,arriva un messaggio sul telefono da parte di Dylan.
Dylan
-Domai sei libera? Mi devi ancora un appuntamento! 😂
Gli rispondo di sì e noto che Hero sta leggendo la chat.
"Dovresti farti i fatti tuoi!"
"Ti voglio ricordare che sei qui,perché sei vergine ed io ti sto insegnando a scopare bene perché a quanto pare non lo sai fare. Ecco perché ti sei rivolta a me. Perché non vuoi fare brutta figura con Arnold!"
"Scusami? Fammi scendere!"sbotto.
"NO! Non puoi andare a casa. È l'una di notte e non puoi andartene in giro con questo vestito corto!"
"HO DETTO FAMMI SCENDERE!"ribatto furiosa. Cerco di aprire lo sportello,ma lui mi ferma il polso con la sua stretta possente.
Appena mi giro verso di lui i nostri sguardi si incrociano.
"Sai che hai degli occhi veramente belli?"mi chiede lui con voce molto sexy.
"Azzurri. Sono...azzurri!"rispondo.
Mi si avvicina e posa le sue labbra sul mio orecchio.
"Allora vuoi continuare a fare la stronza oppure magari ci godiamo ancora un po' la nostra uscita!"mi sussurra nell'orecchio.
Sussulto al contatto della sua bocca con le mie orecchie.

Consiglio d'autore:ascoltate la canzone con delle cuffiette.
Fa venire le farfalle nello stomaco.
Non so cosa o chi mi abbia spinto,ma l'unica cosa che mi viene in mente è baciarlo.
Sembra che lui ricambi.
Il tepore delle sue labbra invadono la mia bocca.
È una bellissima sensazione.
Le sue mani invadono i miei capelli.
"Cosa stiamo facendo?"gli chiedo.
"Tu sto ancora insegnando,ricordi?"mi dice lui.
"Si"e riprendo a baciarlo.
Mi sfila il vestito e rimango in biancheria.
Siamo ancora in macchina.
Vorrei precisare.
Mi siedo sopra di lui e gli sfilo la maglietta.
"Sei sicura?"mi chiede lui.
"D'altronde mi stai solo insegnando!"continua a ripetergli,ma sappiamo entrambi che lui non mi sta solo insegnando e io non sto solo imparando.
Almeno spero che sia così.
Prende quelle che credo sia un preservativo dalla tasca dei suoi jeans e lo infila.
Avete capito dove.
Quando le nostre parti intime entrano in contatto non riesco a parlare.
Riesco soltanto a mugolare.
Continuo a baciarlo.
Le mie mani affondano nei suoi capelli.
"O mio dio!"riesco solo a dire.
Accelera sempre di più il ritmo.
***
La luce penetra dalla tenda spostata da mia sorella.
"Svegliati dormiglionaaa!"mi urla nell'orecchio.
"Io oggi resto a casa!"obbietto.
"D'accordo! Però io oggi sono fuori città quindi starai a casa da sola per tutto il giorno!"
"Già che bello"
"Certo che ti ha ridotto proprio male la festa di ieri!"afferma lei.
"Quale festa?"domando non ricordandomi che le ho mentito.
"Si,decisamente. Ti ha proprio ridotto male!"dice con noncuranza.
Appena lei è uscita di casa mi sono rimessa a dormire.
***
Sono passate circa due ore da quando mia sorella è andata via.
Chissà dov'è andata.
Il mio telefono squilla.
È mia madre.
"Pronto,mamma!"
"Buongiorno,tesoro. Come stai?"
"Bene,grazie. E voi,come state?"
"Benissimo. Rientreremo tra due settimane,non vedo l'ora di vederti!"
"Anche io!"
"Ah,Katherine mi ha detto che non sei andata a scuola perché non stai bene!"apprezzo che Kat mi abbia coperta. Anche se non sa neanche lei la verità.
"Si,ho un gran mal di testa!"mento.
"Riprenditi! Bene ora devo andare,ci vediamo tra due settimane!"dice chiudendo il telefono.
Faccio colazione con dei biscotti.
Noto che il mio telefono sta squillando.
È Hero.
"Ehi,dove sei?"mi chiede.
"A casa mia!"
"Dovresti essere a scuola"mi ricorda.
"Non mi sento molto bene!"
"D'accordo! Senti ti va se ti passo a prendere?"mi chiede quasi con tono disperato.
"Ahh,non lo so. Mi sento così debole! Perché non vieni tu?"gli chiedo.
"E tua sorella?"
"Non ci sarà per tutto il giorno!"
"Okk...allora arrivo tra trenta minuti!"
"Ok"
"A dopo"e da qui chiudiamo la conversazione.
In realtà non so cosa siamo,se siamo solo amici,se siamo un maestro e un alunna,oppure dei ragazzi innamorati.
Meglio non illudermi troppo.
Lui potrebbe non pensarla come me.
Meglio non fare figure di merda.

Chi ha spento le luci?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora