Marion III

2.3K 172 90
                                    

Sulle prime Marion era troppo stupita dal fatto che qualcuno stesse prendendo in seria considerazione l'idea di prenderla in moglie per replicare

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.




Sulle prime Marion era troppo stupita dal fatto che qualcuno stesse prendendo in seria considerazione l'idea di prenderla in moglie per replicare. Ma quello stordimento durò giusto qualche istante, poi sentì il sangue affluirle al viso, chiazzando di rosso i pochi tratti di pelle lasciata intatta dal vaiolo.
Forse, se quell'uomo avesse usato un tono diverso, o avesse avuto un aspetto meno sinistro e una reputazione più buona di quella che sembrava godere presso gli altri coloni, Marion sarebbe rimasta affascinata da tutta la situazione – uno sconosciuto che la sceglieva in mezzo a decine di donne più belle di lei sembrava una delle sue fantasie di fanciulla. Invece si sentì invadere dall'umiliazione e dalla voglia di piangere.

«Tutto questo è oltraggioso!» esclamò, stringendo forte i lembi del suo mantello.

Monsieur Roux, che stava per allontanarsi, tornò a guardarla con espressione fosca: le sopracciglia, leggermente più scure dei capelli e della barba, erano talmente inarcate da arrivare quasi a toccarsi.
«Domando scusa?»

«Prendervi gioco di una donna in questo modo è crudele.»

Le iridi chiare dell'uomo fiammeggiarono.
«Fidati, posso farti assaggiare la crudeltà» mormorò con un sorriso pigro. «Ma sarebbe molto più semplice fare le cose a modo mio. Non è uno scherzo, ho appena detto che vi avrei presa in moglie e intendo farlo questa sera stessa!»

«C'è... C'è un impedimento!» balbettò Marion. Più passavano i minuti e più si convinceva che quell'uomo era pericoloso quanto e più del diavolo a cui assomigliava così tanto.

«Oh! E sarebbe?»

«Io non ho ancora accettato di sposarvi!» spiegò lei con sussiego, sentendosi ancora più in imbarazzo quando un paio di uomini a loro vicini iniziarono a sghignazzare e darsi di gomito.

Roux avanzò a grandi passi, arrivando a torreggiare su di lei col chiaro intento di intimidirla; ma per quanto avesse un carattere in genere docile e accomodante Marion era troppo spaventata da lui per non tentare di sottrarsi al matrimonio.
"Ma come" sghignazzò una voce altera dentro di lei. "Non hai forse pianto fiumi di lacrime quando hai scoperto che non ti saresti mai sposata, né avuto una famiglia, a causa del tuo brutto muso?"

«Senti» bisbigliò lui a denti stretti, riportandola al presente con un sussulto, chinando il viso verso di lei fino a che i capelli arruffati non sfiorarono il bordo della sua cuffietta; era costretta a chinare la testa all'indietro per guardarlo in viso.
«Se non ti sposo io non lo farà nessuno, hai capito? Diavolo, neanche io lo farei se non fossi costretto!»

«Dunque non sposatemi!»

«Ciò non è possibile. Io devo sposarti e tu acconsentirai alle nozze, dovessi anche trascinarti all'altare per i capelli!»

«Provateci!» lo sfidò lei, anche se dentro di sé tremava di paura. La sua unica speranza era che Jean Talon o chiunque altro nel salone avessero un poco di senso della decenza e dell'onore, il che avrebbe sventato un tentativo di rapimento.
Monsieur Roux parve contemplare l'idea per un po', ma giunse alla sua stessa, giudiziosa conclusione e sospirò.

Fille du RoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora