l u g l i o

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-Vai da Denki?-

-Si, andiamo al bar dell'altra volta, perché?-

Hitoshi alzò lo sguardo dalle scarpe che si stava allacciando e incontrò la figura di sua madre che si piegava verso di lui con un sacchetto di carta in mano: da due settimane a quella parte, la donna aveva preso l'abitudine di provare una nuova ricetta e farla assaggiare a Denki, alla ricerca di qualche parere. O forse semplicemente per farlo mangiare perché gli sembrava sottopeso.

-Gli ho fatto i muffin al cioccolato, questa volta sono venuti benissimo.-

-Domani pomeriggio verrà comunque qui a fare i compiti, puoi benissimo darglieli allora...-

-Ma domani è il tuo compleanno, gli farò mangiare la tua torta!-

Il fatto che i suoi genitori apprezzassero particolarmente la compagnia di Denki non era un mistero, ma ogni tanto la cosa lo rendeva nervoso: sembravano fin troppo entusiasti di lui, quasi come se si aspettassero qualcosa. Che cosa esattamente Hitoshi non avrebbe saputo spiegarlo.

-Va beh, come preferisci.-

Hitoshi si arrese presto, tanto alla fine avrebbe comunque vinto sua madre. E poi era certo che Denki avrebbe più che apprezzato. Si alzò in piedi, prese i biscotti e aprì la porta:

-Allora vado, ci vediamo stasera.-

-Non fate troppo tardi eh!-

-Va bene, ciao.-

Era il 31 giugno, il giorno successivo sarebbe stato il suo compleanno e Denki gli aveva proposto di passare la giornata insieme e poi aspettare la mezzanotte. Ma quello che temeva (e che a causa della lingua lunga di Kirishima sapeva) era che gli avesse organizzato una festa.
Hitoshi uscì di casa, scrisse un messaggio a Denki per dirgli che stava partendo e quindi di prepararsi, poi si mise il telefono in tasca.
Hitoshi si passò una mano sul volto, mentre saliva i gradini di casa Kaminari e suonava al campanello.

-'Toshi, ciao, sei in ritardo!-

-Scusa, mia madre mi ha trattenuto un po'. Ti ha fatto i muffin.-

-Waaaaaah, quelli al cioccolato? Oddio, quanto amo tua madre!-

Hitoshi gli passò il sacchetto, mentre Denki gli faceva spazio per farlo entrare in salotto, affondando i denti nel primo muffin che tirò fuori.

-Spaziali! Bene, mi cambio e ci sono!-

-Ah, e poi sono io quello in ritardo.-

-Gne gne gne, ci metto un attimo!-

Denki sparì in fondo al corridoio e Hitoshi si sedette sul divano. Si sentiva tremendamente fuori posto: da quello che aveva capito, arrivati al bar, oltre a Kodai, Kirishima, Ashido, Sero e Bakugo, avrebbe incontrato anche tutta la A, con la quale condivideva le aule scolastiche da quattro anni e che, comunque, non aveva mai avvicinato. Eppure ora eccolo partecipare alla sua festa di compleanno ricca di persone che non conosceva neanche. Non sapeva se avrebbe resistito quelle due ore necessarie per salvare le apparenze, ma pregava internamente che Midoriya, Jirou e quell'altra mezza dozzina di nomi che non ricordava lo evitassero il più possibile. Hitoshi si piegò in avanti, verso il tavolino e si strinse la testa tra le mani. Si alzò di scatto quando Denki tornò, ma nel vedere la sua espressione delusa ogni suo tentativo di fingersi allegro andò a puttane:

-Ejirou te lo ha detto, vero?-

Merda. Hitoshi aprì la bocca per parlare, Denki abbassò lo sguardo dispiaciuto:

-Doveva essere una sorpresa, io e Kodai ci siamo messi d'accordo mesi fa... Da quando mi hai detto che hai sempre passato il compleanno da solo avevo pensato di invitare tutti quanti, li avevo anche avvertiti di lasciarti i tuoi spazi e non soffocati ma ho rovinato tu-

Soulmate's Theory [ShinKami]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora