o t t o b r e

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Quel 31 ottobre, il gruppo si era ritrovato a casa di Denki.

L'intenzione iniziale di Denki era di andare ad una festa tema organizzata dal quarto anno (aveva passato le due settimane precedenti a cercare idee per i costumi di Halloween) ma alla fine, dopo averne parlato con Sero e gli altri, avevano deciso di stare a casa sua tutti insieme a giocare a Risiko.

E bere.

A Hitoshi l'idea non aveva fatto impazzire (rispetto all'anno precedente, la sua avversione verso gli alcolici non era cambiata) ma alla fine la serata era passata abbastanza tranquillamente, ed era stato divertente vedere i diversi effetti dell'alcool sui suoi amici che, visto che una birra ciascuno li aveva ridotti così, non lo reggevano proprio benissimo.

Kirishima si era trasformato in un campione mondiale di giochi da tavolo (lui che da sobrio era capace di perdere al secondo turno in qualsiasi cosa) ed era riuscito a vincere ogni singola partita a Risiko che avevano fatto.

Ashido aveva riscoperto gli anni bui della sua infanzia dove gli era stata rivelata la verità su Babbo Natale e aveva sviluppato un pensiero pessimistico e cinico riguardo alla vita che aveva condiviso con il povero Sero, il quale era invece in semi-trance e probabilmente non era stato molto attento alle tesi dell'amica.

Bakugo aveva bevuto anche la birra destinata ad Hitoshi, e come il viola si era aspettato era l'unico a non averne subito gli effetti, quindi aveva semplicemente passato la serata a fare video imbarazzanti a tutti gli altri insieme ad Hitoshi.

Invece, Denki dormiva.

Aveva chiuso gli occhi che erano appena le 20, e Hitoshi aveva preferito non svegliarlo. Bakugo gli aveva detto che succedeva spesso così,e che sarebbe bastata qualche ora per far sì che si svegliasse da solo, perché smaltiva velocemente quel poco alcool che ingeriva.

-E comunque non manca molto prima che anche gli altri tre stronzi si addormentino: guarda Sero, credo che stia dormendo ad occhi aperti da almeno dieci minuti.-

Sero si voltò lentamente verso Bakugo, con espressione neutra. Ashido neanche si accorse che non la stava più ascoltando e continuò a recitare a memoria l'Infinito di Leopardi, mentre Kirishima tirava i dadi per sconfiggere le armate gialle (quelle di Denki) e sconfiggendole con un cinque ed un sei. Sero sbatté le palpebre lentamente e rimase in silenzio. Sia Hitoshi che Bakugo trattennero una risata.

-Ma... Ehi!-

Esclamò ad un certo punto, come se si fosse svegliato di colpo. Fece un'altra pausa, durante la quale Kirishima appoggiò lentamente la testa sul tavolo.

-Non sto dormendo!-

Continuò. Poi tacque, e tornò lentamente a guardare Ashido (probabilmente per fingere di ascoltarla), ma quella si era appoggiata sopra a Kirishima e si era addormentata a sua volta. Hitoshi e Bakugo risero, e Sero si voltò a guardarli:

-Dormono.-

Sussurrò, e sia Hitoshi che Bakugo annuirono all'unisono. Sero fece un'altra pausa, poi afferrò la cartina di Risiko con entrambe le mani e la lanciò dall'altra parte del tavolo, rovesciando carte e carri armati dovunque. Hitoshi scattò lievemente all'indietro, sorpreso, mentre Bakugo era anche riuscito ad afferrare qualche carro armato prima che finisse nei bicchieri. Poi, dopo alcuni secondi, Sero incrociò le braccia sul tavolo e vi appoggiò la testa a sua volta. 

Per un po' regnò il silenzio, Hitoshi e Bakugo passarono un'oretta a parlare tra loro, tranquillamente. Non era certamente il suo migliore amico, ma da quando Hitoshi stava insieme a Denki, Bakugo si era rivelato meno stronzo di quello che aveva creduto. 

Erano quasi le 22, quando Bakugo iniziò a prepararsi per andarsene dicendogli che se avesse avuto bisogno di aiuto con quei deficienti non doveva esitare a chiamarlo:

-Possono essere pericolosi da ubriachi, stacci attento.-

Poi era uscito.

Dopo l'uscita di scena di Bakugo, la casa era rimasta completamente avvolta dal silenzio, e Hitoshi aveva iniziato a mettere in ordine, visto che non sarebbe comunque riuscito a dormire. Non era saggio svegliare i tre addormentati sul tavolo, quindi quando finì di sistemare, semplicemente, si stese sul divano, vicino a Denki.
Denki era accovacciato su sé stesso, con la bocca semi aperta, e russava sommessamente. Quando Hitoshi si sistemò al suo fianco, Denki si mosse nel sonno, avvicinandosi a lui senza svegliarsi. Di sicuro, con lui di fianco, non si sarebbe addormentato.
Tirò fuori il telefono per leggere i messaggi di Kodai, che attualmente era a casa di Tetsutetsu, dove c'era un festino organizzato dalla quinta B, e all'improvviso si bloccò. Denki dormiva, Sero Kirishima e Ashido anche, e Bakugo non c'era. Non avrebbe mai avuto un'altra occasione simile, non poteva lasciarsela a scappare: a costo di sentirsi in colpa o di rimanere ferito dalla scoperta. Si spostò verso destra, così che Denki si potesse stendere completamente sul divano, poi gli prese delicatamente la mano sinistra. Gli tremavano le mani, stava iniziando a sudare e il cuore batteva a mille. Senza pensarci troppo, tolse il bracciale che copriva il suo polso.

Quando uscì da casa Kaminari, erano le 23:34 e fuori faceva un freddo cane. Era buio, anche se c'erano i lampioni che riuscivano a illuminare abbastanza bene il marciapiede. Il fiato si trasformava in nuvolette di vapore, Hitoshi infilò le mani in tasca per riscaldarsi e si avvicinò al lampione davanti al vialetto, al quale si appoggiò. Prese un bel respiro, l'aria fredda gli bruciava il naso ma Hitoshi non ci fece caso. Chiuse gli occhi, smise di pensare per un po', lasciandosi cullare dal silenzio. Si sentiva solo il canto delle cicale, forse qualche grillo. Voleva tenere lontani i pensieri almeno fino alla mattina dopo, quando ne avrebbe parlato con Denki.

Non gli importava esattamente che cosa si sarebbero detti, voleva solo che Denki gli spiegasse, voleva che ci fosse un motivo valido a tutto ciò che aveva fatto e detto. O meglio, che non aveva fatto o detto.

Rimase come in attesa di qualcosa per diverso tempo, potevano essere passati pochi minuti come alcune ore, Hitoshi non avrebbe saputo dirlo.

Stava iniziando ad avere veramente freddo quando sentì una porta aprirsi, e anche prima che il ragazzo parlasse Hitoshi intuì che si trattava di Denki: Bakugo lo aveva avvertito che si sarebbe svegliato prima degli altri. Lo lasciò parlare, all'inizio, ma dopo aver sospirato spazientito, Hitoshi lo interruppe:

-Toshi! Allora sei qui! Ti ho cercato per tutta la casa e-

-Denki, so chi è la tua anima gemella.-

Denki tacque, e Hitoshi si voltò a guardarlo pensando che fosse confuso, ma non era così. Denki aveva la mano destra stretta al polso opposto e la sua espressione tradiva una certa preoccupazione. Lo sguardo di Hitoshi era serio, pretendeva risposte che Denki non sapeva come dire a voce.

-Toshi, io-

-Perché sul tuo polso c'è scritto il mio nome?-






















ci stiamo avvicinando pericolosamente alla fine della storia, aiuto, ho paura, vi prego non uccidetemi, anzi ho cambiato idea, preferirei lapidata o bruciata sul rogo, scegliete voi.
grazie per l'attenzione, ciao.

Soulmate's Theory [ShinKami]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora