Capitolo tre

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Orami è quasi la fine di settembre, esco dall'ultimo dannatissimo esame e, finalmente libera da questo anno universitario prendo il cellulare,  trovo un messaggio da Leigh, mi chiede com'è andata, le rispondo "tutto bene"- mi racconta che anche lei vuole andare ad XFactor aggiungendo che hanno iniziato a fare i provini per le varie città. Oggi sono a Londra, così decido di prendere la macchina e, dopo aver abusato tutti, parto.

Durante il viaggio ho mille pensieri in testa, ma nessuno riguardante l'audizione, la mia mente vaga tra glie esami che devo dare e il fatto che, finalmente, potrò vedere Leigh-Anne dopo tre mesi di amicizia a distanza. Forse.
Arrivo nel posto dove c'è il tendone e noto una fila interminabile, parcheggio la macchina.
Sono un po' infastidita da tutta questa gente, provo ansia nel vedere tante persone nello stesso luogo. Respiro profondamente.
Entrando nella stanza mi ricordo di quando da piccola, accompagnata da mio zio che ha da sempre creduto in me, feci dei provini per due talent ma non  andò bene, scaccio via il pensiero prima che l'ansia prenda il sopravvento e vado ad iscrivermi segando anche la canzone che canterò, "I want to hold your hand".
Non so neanche quale sia il mio numero, alla vista di quelle cifre ha iniziato a girarmi la testa.
Dopo due ore inizio a perdere la pazienza ma, per fortuna, faccio amicizia con dei ragazzi ed iniziamo a parlare, poi ci intervistano.
Il tempo passa, arriva il mio momento,
Sono dietro le quinte, cammino lungo il corridoio e faccio un gran respiro prima di aprire la tenda rossa.
Sono di fronte ai giudici, mi presento, rispondo alle curiosità che hanno e che, probabilmente, diranno per rompere il ghiaccio poi, finalmente, canto ed i giurati rimangono soddisfatti ma mi dicono che mi manca qualcosa per spaccare quindi devo aspettare perché hanno dei dubbi.
Mi intervistano nuovamente dopo avermi vista uscire un po' abbattuta ma un ragazzo della troupe li scaccia prima che finiscano e mi rassicura, la sua presenza è molto d'aiuto.
Dopo qualche ora di attesa mi richiamano sul palco, ci sono anche Leigh e altre due ragazze: Perrie e Jesy, le presentano i giudici.
Dopo ci dicono che, secondo loro da sole non potremmo mai sfondare, mentre insieme sì, così ci chiedono se vogliamo provare a cantare insieme, acconsentiamo  e decidiamo di chiamarci Rhytmix.

Passano i giorni e capiamo di trovarci bene insieme, personalmente la nostra intesa cresce di minuti in minuto cosi diventiamo amiche molto velocemente e questo ci aiuta molto anche artisticamente. Non discutiamo mai, risiciamo sempre a venirci incontro e la nostra forza ci fa proseguire verso la "judges's house" dove scopriamo che sarà Tulisa la nostra mentore.
Parlando tra noi leghiamo ancora di più come singole persone ma anche come gruppo anche se, in quello, qualcosa non ci fa sentire noi stesse così ci sediamo a tavolino per capire di cosa si tratta. In pochi minuti capiamo che è il nome ciò che non ci descrive, ne troviamo uno migliore, più soddisfacente e che, secondo noi, rispecchia ciò che siamo come persone, voci e stili: Little Mix.

La nostra avventura prosegue nel miglior modo possibile.
-"Jade, che hai?"- Jesy si avvicina a me in un modo molto protettivo vedendo che sono ancora a letto-"su questo visetto c'è un po' di confusione"-si siede sul letto con un dolce sorriso, una strana sensazione ha fatto sì che non mi venisse voglia di alzarmi, al contrario, ho un forte desiderio di rimanere rintanata qui. Sotto le coperte -"Ho fatto un sogno..."-vedo anche Perrie arrivare, si accomoda a sua volta accanto a me-"strano... bello"-farfuglio quasi chiedendomi se sia così, le ragazze mi invitano a proseguire guardandomi con curiosità-"Praticamente io e Leigh-Anne"-dico queste prima parole a bassissima voce per poi proseguire-"eravamo in una stanza, io distesa sul letto che che bevevo una cioccolata e lei che mi guardava appoggiata al termosifone, ad un certo punto le dico che la cioccolata non mi va più e gliela offro, lei la beve e dopo ci baciamo"-sussurro anche l'ultima parola prima di arrossire violentemente-"take a sip of my secret potion, I'll make you fall in love"-canticchia Perrie prendendomi in giro mentre scrive la frase sulle note del cellulare e Jesy le dà una gomitata però ridacchia, come sto facendo anch'io. Ha questo strano potere di sdrammatizzare e riuscirci con una tale semplicità che non da fastidio. Anzi, ti rallegra per davvero-"raccontaglielo"- mi esortano, ma nego-"ho paura che se lo faccio rovino l'equilibrio del gruppo... che lei si allontana da me... che... tante cose"- gioco nervosamente con i miei capelli-"e poi ci stiamo avvinando alla finale, se lo dico ora ci distraiamo e non deve succedere... è meglio se tengo tutto per me. Dobbiamo essere concentrate-dico alle ragazze e Leigh, che uscendo dal bagno ha sentito solo l'ultima frase mi guarda-"hai completamente ragione, però dovremmo mangiare perché... sto letteralmente morendo dalla voglia di addentare un cornetto"- posa una mano sulla suo stomaco e, ridendo, ci dirigiamo verso un bar.

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