2. The Whistler

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L'autobus guidato da padre McClintock, uscito dall'autostrada, si diresse verso il paese più vicino allo svincolo.

Gli abitanti di West Boggins, da principio, quasi non si accorsero della visita: erano impegnati ad addobbare ogni pollice dei lampioni con colorate collane di led e capelli d'angelo dorati. Si affaccendavano attorno a bancarelle pericolanti e stendardi che avrebbero dovuto ricordare chissà quale passato nobile o guerriero – Atahualpa, se ne avesse avuto la possibilità, sarebbe rabbrividito – e pertanto non avevano il tempo di tributare agli stranieri l'accoglienza che meritavano.

Il sole stava calando, e un vento debole ma persistente sfiorava la terra arida.

«Che facciamo?» domandò Ade, sporgendosi dal sedile e inarcando le sopracciglia. «Ci fermiamo?»

La sua frase terminò giusto un attimo prima dell'attacco della banda.

«Sembra ci sia una festa...» mormorò Marianne, incerta sull'opinione da avere sull'argomento.

«Potrebbe essere pericoloso lo stesso» la avvertì Locus, alzandosi dal suo posto per dirigersi verso le porte. «Magari oggi fanno festa, magari sono talmente fatti che ogni giorno per loro è una festa».

Padre McClintock dovette constatare che il suo amico, per una volta, non aveva tutti i torti. Spense il motore, tolse la chiave e si premurò di nasconderla nella tasca interna della giacca.

Tutti e quattro, con atteggiamento circospetto, si prepararono a scendere assieme dall'autobus. McClintock e Ade, che avevano intenzione di aprire la strada, furono abbagliati da una luce non appena misero il naso fuori. Lo stregone, vedendosi illuminato all'improvviso, alzò d'istinto entrambe le mani sopra la testa, mentre il prete mantenne un atteggiamento più rilassato.

«Salve!» li salutò una voce sin troppo allegra. La luce si mosse, come se chi reggeva la torcia stesse cercando di contare, nella penombra, quante persone aveva davanti. «Bentrovati!»

Anche l'uomo che aveva parlato, a giudicare dal tono, pareva confuso. Sembrava che non si aspettasse di vedere qualcuno, e per la sorpresa gli mancassero le cose da dire.

Marianne, per precauzione, si nascose nell'ombra all'interno dell'autobus, mentre gli altri tre uscirono dal veicolo, disponendosi a semicerchio attorno allo sconosciuto, che era illuminato dalla sua stessa torcia.

Era un uomo di mezza età, all'apparenza del tutto innocuo. Le ultime vestigia dei suoi capelli crescevano rade su un cranio che pareva gommoso. La barba e i baffi gli nascondevano buona parte del viso, ma era evidente un largo sorriso. Una grande coccarda tricolore, assieme a una fascia la cui scritta dorata risultava illeggibile nel buio, non lasciava molti dubbi sulla sua identità.

«Benvenuti a West Boggins!» tuonò di nuovo, sperando in una reazione da parte dei tre uomini che aveva davanti. Locus portò una mano sotto al cappotto. «Sono Scott Hermite, il primo cittadino! Che cosa vi porta qui?»

«Noi speravamo di...» cominciò padre McClintock, per il quale mentire era peccato.

«La festa!» gridò Ade, avendo cura sia di interrompere il suo amico sia di sovrastarlo col tono di voce. «Ne abbiamo tanto sentito parlare!»

Per qualche istante, il sindaco sembrò interdetto, ma poi il suo sorriso sornione si fece ancora più ampio.

«È incredibile... sono anni che non viene nessuno in visita, ma... beh, siccome questa sarà l'ultima edizione, confesso che abbiamo fatto le cose in grande. Non mi stupisce» (in realtà, la cosa lo stupiva alquanto) «che se ne parli già in giro. Ma venite, venite!»

L'ometto, in preda alla felicità, girò i tacchi e fece cenno ai tre di seguirlo.

«Oh, sì» commentò Ade, dandogli corda, «sono sicuro che questa festa sarà la fine del mondo!»

Monty's Full MontyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora