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*molto tempo dopo*

Zero visite.
Zero abbracci.

Ho passato da sola, su una barella, un periodo orrido e malinconico.

Immaginavo la mia vita prima che tutto questo fosse succeso... come sarebbe stata se io non mi fossi messa davanti a Stiles?
Una merda.
Io sono viva, lui non sarebbe sopravvissuto, almeno credo.

Pensavo intensamente a tutte le colpe, a tutti gli errori commessi, a tutti i problemi creati.
Più mi concentravo su questo, piú sentivo di avere controllo sul mio corpo a tal punto da cominciarlo a muovere, pian piano, partendo dalle dita.

Mossi una parte del corpo e un'altra ancora, finché da non avere il controllo di ogni parte: in meno di mezz'ora riuscì a stare di nuovo in piedi.

Mi guardai le mani, stupita di me stessa <<wow, è stato facile>> dissi fra me e ma, ma non appena allungai una gamba per fare un passo caddi a terra, non riuscendo a tenermi diritta <<ok meglio se sto zitta>>

Barcollavo leggermente e la cosa mi faceva tanto ridere, a dire il vero.
La barella era sempre nello stesso posto.

Feci vari giri per il piccolo edificio, ma Deaton non c'era... il pavimento era sporco e lurido e c'era puzza di chiuso.

Uscii correndo, come più potevo, aprendo le porte polverose e rimasi sbalordita dalla catastrofe che mi si mostrava davanti agli occhi...
Sporco d'appertutto, macchine ribaltate, immondizia in ogni punto possibile...

Senza pensarci più volte corsi verso la mia vecchia casa: nessun cambiamento.
A dire il vero nemmeno quella di Stiles non è cambiata di una virgola.

Bussai alla porta di casa Blake, ma nessuno aprii: guardai dalla finestra, e anche qua era tutto messo sottosopra, sembrava disabitata.
Avevo l'impressione che per colpa mia tutto questo fosse avvenuto.
Non avrei mai immaginato di vedere una città così piccola in questo stato.

La prima persona che mi venne in mente fu Stiles: sorridendo e comportandomi come una che non ha passato mesi sola, andai a bussare al suo portone.

<<malia aspet-... Amanda??>> disse sgranando gli occhi e io smisi di sorridere.

Aveva il fiatone.

<<oh ehm, scusami>> dissi facendo una pausa durante la quale guardai la ragazza dietro.

<<Volevo rivederti, ma hai da fare, sai, sono stata sola così tanto tempo che avevo bisogno di parlare. Non sono qui a farti prediche, volevo solo farti una sorpresa ma ho scelto il momento meno opportuno>> dissi indicando con lo sguardo entrambi.

Ora tutto si spiega.
Le sue visite meno frequenti erano per colpa sua.
Ma lo capisco, dopo tutto non era stato lui quello a dedicarmi quelle bellissime parola ogni sera.

<<Vabbè io vado piccioncini>> dissi in modo sarcastico: mi girai e con gli occhi chiusi percorsi il vialetto stretto: mi fermai quando qualcuno mi mise delle mani sul petto.

<<ommiodio Amanda>> urló la ragazza e io la riconobbi subito, dopo tutto come si fa a non riconoscere la sua voce... è Lydia.

Aprii gli occhi buttandomi fra le sue braccia, dandole un sacco di baci sulle guance.

<<mi sei mancata>> le sussurrai tenendola stretta a me.
<<anche tu>> disse lei <<per favore però, possiamo andare? Non riesco a stare più di un secondo davanti a lui>> disse guardando Stiles con faccia schifata.

La presi a braccetto spostandola dalla strada <<vieni con con me? Devo cercare di entrare in casa>> dissi ridendo ma dentro stavo letteralmente morendo.

La ragazza annuí e dopo aver tirato un'ultima occhiata a Stiles mi tiró un braccio.
Dopo un'ora buona riuscimmo ad aprirla con i famosi rimedi femminili: le mollette.
Appena entrare una nuvola di polvere ci avvolse, quindi fummo costrette a uscire nuovamente, per riprendere aria.

Ci guardammo un paio di secondi ridendo e Lydia ruppe il ghiaccio <<mi sei mancata>> disse ridendo <<so che te l'ho già detto, ma parlo sul serio>> ammise e io abbozzai un sorriso.

Ritornammo in case e chiudemmo subito dietro di noi la porta spessa.
C'era polvere letteralmente d'appertutto.

Andai in cucina e un mucchietto di lettere stava davanti alla porta sul retro.

Con impazienza le presi tutte come potevo e, sedendomi sul divano, cominciai a leggerle insieme alla rossa accanto a me: bollette su bollette, finché non mi imbattei su un'altra lettera, con una busta strana.

Me la rigiravo fra le mani, come se fosse a me conosciuta.
La misi in tasca e mi promisi di leggerla dopo aver finito di rendere la casa abitabile.

Cercai di accendere le luci, ma non funzionavano, era notte e, senza lampioni sulla strada tutto era più pericoloso e inquietante.
<<Lydia sei viva??>> sussurrai e lei rispose subito ridendo <<si sì tranquilla>>

Sollevata allora accesi la radio che era sul tavolino della tv: "STATE IN CASA, NON USCITE LA SERA, È PERICOLOSO, LA BESTIA SI AGGIRA ANCORA PER LA CITTÁ, E PER NOSTRA GRANDE DISGRAZIA OGGI È RIUSCITA DA UCCIDERE GERARD ARGENT" appena senti quella frase feci un salto di gioia <<finalmente è morto!>> urlai e Lydia mi rispose più che seria <<era l'unico che poteva abbattere questa bestia, siamo finiti->> disse.

Riflettei un'attimo <<nah, escogitando un piano ci riusciremo>> dissi infine spegnendo la radio.

Senza dare troppo retta alla voce in radio uscii di casa munita di torcia: l'ultima volta che ho fatto così ci sono rimasta quasi secca, ma di certo non sarei stata una notte intera senza luce in casa.

Dopo vari giri trovai finalmente il generatore (?): feci un po' fatica ad aprirlo per colpa della ruggine che aveva attorno.

Cominciai a pigiare a caso ma nulla.
Stavo per pigiare l'ultimo della lunga fila quando un'ululato forte e potente si fece spazio nella deserta strada.

Con la paura in gola scorsi per vedere la strada e la cosa che vidi fu allucinante: una bestia enorme era là in mezzo, con degli occhi rossi fuoco e un pelo nero arruffato.

Con le gambe tremanti pigiai l'ultimo bottone facendo attenzione a non fare qualsiasi rumore brusco da far girare la bestia.
Cominciai a camminare in punta di piedi verso la porta e appena entrata riuscì finalmente a respirare...

<<Lydia>> sussurrai <<lo hai sentito vero?>> chiesi e lei mi toccó la spalla <<è cosí ormai da mesi>>

<<ma come? Non siete riusciti a fermarlo?>> sussurrai stupita <<no>>

Sospirai mettendomi le mani fra i capelli <<vieni con me di sopra o vai a casa?>> chiesi e fece una smorfia <<guarda preferisco stare con una rompiballe come te che finire sbranata>> disse sarcasticamente e le diedi un pugnetto sulla spalla scoperta.

Con il cuore a mille corsi di sopra con la lettera in mano.
Mi buttai sul letto e tremolante la aprii, senza aspettare Lydia.

"Cara Amanda,
figlia mia, mi manchi da morire...
Sappi che sono vivo..."

|| Spazio Autrice ||
Ecco a voi l'ultimo capitolo del primo libro...
Spiegherò meglio le miei intenzioni in un'altro capito...
-B

𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒂𝒕𝒆𝒅 || Stiles Stilinski ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora