Leo...

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Erano passati diversi giorni dall'episodio della scritta sul muro.
I colpevoli era stati sospesi per tre mesi,
La scritta era stata cancellata ma a Leo continuavano ad arrivare insulti.
Lui fingeva di essere felice, sorrideva, ma era diventato autolesionista, questo mi faceva stare male, il mio migliore amico si tagliava..
Con Wendy procedeva a meraviglia, ma  in mente avevo solo Leo.
Stavamo insieme a lui, lo facevamo distrarre, ma quando smetteva di sorridere i suoi occhi verdi brillanti diventavano opachi, i suoi lineamenti piacevoli e scavati diventavano brutti e magri, i suoi capelli neri e ricci diventavano arruffati e grigi e le sue mani venose e grandi diventavano piene di sangue e di tagli.
Ma era insieme a noi.

Era insieme a noi...


 
Io e Wendy stavamo uscendo da scuola, buttai l'occhio sul campanile e trovai Leo, avvisai subito Wendy e ci precipitammo da lui.
C'erano tanti scalini da fare ma era per Leo, il nostro Leo, il mio Leo...
Arrivammo in cima al campanile, il vento ci scompigliava i capelli e  picchiava il viso bagnato di lacrime.
"Leo che..."
"Wendy, Sophy voi siete giuste io sono sbagliato."
"Leo non vorrai mica..." chiese Wendy.
"Wendy, amica mia tu hai degli occhi fantastici e Sophy tu hai un carattere magnifico, siete le uniche persone che mi hanno accettato per come sono.. Un frocio . Molta gente deve ancora crescere di mentalità, vi prego aiutateli al posto mio."
Una lacrima gli rigò il volto, poi si tolse la felpa nera e rimase in manica corta con le braccia piene di tagli scoperte, poi si tolse anche la maglietta e rimase a petto nudo con il suo fisico scolpito.
Lanciò la felpa a Wendy e la maglia a me.
" Voglio sentirmi per la prima volta libero e non intrappolato. Vi chiedo solo una cosa non scordatevi di me.
Vi voglio bene, il vostro Leo"
"Ti vogliamo bene Leo"
Poi ci abbracciammo tutti e tre insieme per l'ultima volta...

  E senza aspettare un secondo in più,
Leo si buttò nel vuoto, per la prima volta si sentì veramente  libero, cadde a terra inerte e privo di movimenti.


 
Wendy urlò disperata e io con il viso bagnato di lacrime, il vento che mi scompigliava i capelli, abbracciai Wendy e la baciai.
Poi corsi giù a vedere Leo.
Rimasi sconvolta nel vedere Leo immobile.
Leo non era più con noi, non era più il nostro Leo, il mio Leo.
Poi lo scrutai meglio e notai un lieve sorriso sulle sue labbra.
Leo sarebbe restato sempre con noi, Leo sarebbe restato sempre con me.
Leo ora era libero e felice, Leo era dentro al nostro cuore.

Due giorni dopo fecero il funerale.
Leo era dentro una bara arcobaleno, indossava un vestito blu e delle scarpe col tacco nero.
Chiamarono sia me che Wendy per fare un discorso e poi ognuno prese un  pugnetto di terra per salutare Leo per l'ultima volta.

Leo ovunque tu sia in questo momento, so che sei libero e sono felice per te.
Leo mi manchi tanto, sapere di non sentire più un tuo consiglio o una tua battuta è straziante. Tu voglio bene mio Leo...

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