Capitolo 5

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Aoko lasciò cadere la maschera, scioccata.
Fissò quel ragazzo che conosceva da tutta la vita negli occhi e rimase senza parole, non sapeva...non riusciva nemmeno a pensare.

Poi sentì una puntura e perse i sensi, cedendo sul corpo di Kaito.

- Signorino? - chiese Jii.

- V...va tutto bene - rispose il ragazzo.

Strinse Aoko a sé e sospiró.

- Signorino... -

- Non so che fare...non so più che fare Jii -

L'anziano afflosciò le spalle.
Se avesse potuto fare qualcosa per il suo giovane padrone lo avrebbe fatto. Ma cosa?
Non sapeva come aiutarlo...
E ora la giovane sapeva.
Non sapeva che cosa inventarsi e forse l'unica cosa che era da fare a quel punto era dire la verità ad Aoko.

Però non voleva mettersi in mezzo, poteva consigliare Kaito ma la decisione ultima spettava a lui.

Lui poteva solo consigliarlo...

                              ***

Aoko si svegliò di soprassalto.
Si mosse e si accorse di essere libera ma con una mano legata alla gamba del letto, ma le manette avevano la catena lunga quindi si poteva muovere.

Si alzò e sussultò.

Il suo carceriere era seduto sul letto in cui era distesa, gli abiti neri, il cappuccio calato sul viso e la maschera.

Quello che aveva visto era vero o frutto della sua immaginazione?
Sperava con tutta se stessa la seconda opzione.

Perché quello davanti ai suoi occhi, quello che l'aveva rapita non poteva essere il suo migliore amico...il ragazzo di cui era innamorata.

- L'hanno ucciso - disse lui.

E ora ne aveva la certezza, perché la voce non era distorta ma la sua, limpida e tranquilla.

- Dieci anni fa...non è stato un incidente. Hanno manomesso le sue attrezzature per ucciderlo -

Aoko lo guardò confusa non capendo a cosa si stava riferendo.

- Era lui Ladro Kid - continuò - Lo era diventato per proteggere la vita della mamma ma...poi a scoperto qualcosa che l'ha portato alla morte -

La ragazza sussultò e provò ad avvicinarsi al ragazzo ma la manetta la tratteneva. Si era messo distante apposta.

- Smettila...- sussurrò Aoko.

- Non vuoi sentire il resto? - chiese lui con tono divertito.

Aoko scosse il capo, energica.
Ma Lui non la stava guardando, aveva lo sguardo fisso sulle mani che teneva poggiate sulle gambe.
E lei non riusciva ad aprire bocca.

- E così l'ho scoperto...ho trovato i suoi assassini e ho deciso di prendere il posto di mio padre, per stanarli e vendicarlo - continuò lui - Cercano uno dei Big Jewel, che nasconde una pietra in un'altra...questa pietra si chiama Pandora e a quanto pare è in grado di donare l'immortalità a chi la possiede. Io voglio trovarla e distruggerla -

La ragazza deglutí.

- Quindi...sei tu? Ladro Kid - disse Aoko - Mio padre aveva ragione... all'inizio -

- Già -

Ladro Kid, o meglio, Kaito si tolse il cappuccio e la maschera, rivelandosi.

- Sai tutto...sai perché lo faccio...- disse - Ti ho fatto questo...ti ho "rapito" perché stavi ficcanasando, non potevo rischiare che ti trovassero o ti collegasserò a me. Quella gente è pazza, spietata...hanno ucciso mio padre e hanno provato anche con me, non potevo rischiare...Aoko io... -

Aoko lo guardò.

Guardò quegli occhi blu e limpidi, pieni di una sincerità disarmante.

Aveva sempre sospettato che fosse lui Ladro Kid, l'aveva sempre sentito dentro di sé che era lui.
Ma una parte, quella della speranza, si era sempre rifiutata di accettarlo.

- Ti ho detto come stanno le cose...poi sei libera di fare ciò che vuoi, se vuoi denunciarmi non te lo impedirò ma per ora devi startene buona qui... finché non avrò finito tutto. Questa storia deve finire nella tomba con mio padre - disse alla fine Kaito alzandosi - Per quel che vale, Aoko, ti amo! -

Aoko spalancò la bocca ma Kaito non le diede il tempo di ribattere che lasciò la stanza chiudendosi la porta alle spalle.
Lasciandola sola...con una lunga verità da digerire e quel "Ti amo" che rimase impresso nell'aria.




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