secondo

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<Oddio che fortuna che hai avuto, la professoressa di buon umore? Quante volte è successo? Mai mi sembra, wow sei proprio baciata dalla fortuna>

Ridacchio per il discorso a vanvera fatto da Alya e scuoto la testa divertita.

<Si è vero, sono stata fortunata> sposto lo sguardo sulla nuova ragazza e mi accorgo che anche il suo è puntato su me e Alya, infatti qualche minuto dopo si dirige verso di nuovo.

<Ciao di nuovo, ci rivediamo> il sorriso e il leggero rossore sulle sue guance pallide mi conferma sempre di più la purezza di questa ragazza.

<Ciao, e scusami ancora per stamattina> le sorrido e le tendo la mano destra.

<Comunque mi chiamo Marinette> annuisce e mi sorride afferrandola passando poi ad Alya <Scusami che sbadata, sono Marie>

La mia amica mi rivolge uno sguardo divertito girando poi la testa verso la nuova arrivata <Tranquilla, sono Alya. Ma com'è che già vi conoscete voi due?> <Ecco ehm...>

Mi gratto imbarazzata la nuca e entrambe ridacchiano.

<Scommetto che le sei andata addosso, Marinette sei proprio una pasticciona> le faccio la linguaccia e vado verso Luka e Nino <Ehi come ve la passate?>

Poso il braccio sulle spalle di Luka e rivolgo loro la mia attenzione <Bene bene> la sua attenzione però, non era verso di me, bensì verso Marie.

<Uh uh, non dirmi che qua qualcuno ha preso una cotta> gli do una leggera gomitata nel fianco.

<Cosa? Nono> esclama facendo spuntare un rossore sulle guance.

<Ti sei tradito da solo fratello, forse ti avrei coperto ma ti sei tradito> ridacchia Nino dandomi poi il cinque.

<Dai perché non venite così vi presento?> Aspetto una risposta affermativa che però tarda ad arrivare da parte di Luka, ritrovandomi costretta a trascinarlo con tutta la forza che ho, verso le due ragazze.

<Ehi, scusate l'intrusione ma questi due volevano proprio conoscerti. Nino e Luka lei è Marie, viceversa per loro>

Immediatamente tra Luka e Marie inizia una serie di sguardi che mi fa spuntare un sorriso sincero, osservo di sottecchi anche Alya e Nino, accorgendomi poi che anche loro due si scambiavano sguardi carichi di tensione, ma non quella tensione negativa, come quella prima di una rissa, la tensione positiva, la forza che ti tiene stretta ad una persona e che non ti permette di staccare lo sguardo dai suoi occhi finché il contatto non si spezza.

Mi allontano di soppiatto senza fare un minimo rumore e mi avvicino verso uno dei grandi finestroni che davano verso il cielo, poggio una mano sul vetro e in poco tempo i miei occhi sono colmi di lacrime, stringo la mano in un pugno e fortunatamente la campanella riesce a nascondere il mio sussurro spezzato.

<A-adrien>

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