sesto

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Bisogni.

L'amore è un bisogno, è proprio uno dei più importanti che purtroppo non può essere sottovalutato.

Cosa saremmo senza l'amore? Esseri anaffettivi e  incolore, senza niente su cui poter far riferimento, perché se ti viene a mancare l'amore, perdi tutto.

<Marinette ehi, Nino mi ha raccontato tutto, vuoi parlarne?> mi sussurra Alya prendendo posto a mensa accanto a me, ero stata troppo occupata ad estraniarmi per fare attenzione a tutte le domande che mi aveva fatto.

<No sto bene> finisco di scarabocchiare l'ultimo pseudo-fiore nel quaderno di chimica e lascio scivolare la matita sul banco.

<No, non stai bene> sussurra incrociando il mio sguardo e spostandolo tristemente davanti a noi, sfortunatamente il karma aveva deciso di prendersi gioco di me ancora un po e Adrien era stato sistemato proprio davanti a me, nel suo vecchio posto.

Divertente è vero?

Che l'universo cospirasse contro di me l'avevo sempre pensato, quando poi mi era stato assegnato il miraculous aveva capito che c'era veramente qualcosa di diverso nella mia vita rispetto a quella delle altre adolescenti, chi vive una vita cosi?

<Ehi scusami-> una voce troppo familiare mi stringe il cuore in una morsa riportandomi con i piedi per terra e mi accorgo che sia lui che Nino erano fermi, con i rispettivi vassoi nelle mani, davanti al nostro tavolo.

<Senti Adrien, sei solo ridicolo, come puoi comportarti così dopo tutto quello che hai fatto?> Alya inizia a parlare a vanvera attirando l'attenzione di alcuni ragazzi seduti vicino a noi.

<Alya, anche per me è bello rivederti> un sorrisetto prende posto sul suo viso costringendomi ad utilizzare tutto l'autocontrollo che avevo.

<Sei ridicolo> borbotta alzandosi e lasciando in fretta la mensa <Ma che ho fatto?> chiede a Nino guardando poi me in attesa di una risposta.

<Sei assurdo> prendo la borsa e raggiungo Alya, che stava camminando avanti e indietro nervosamente, e sapevo che se arrivava a tanto, era davvero arrabbiata.

<Ehi va tutto bene> le poggio le mani sulle spalle costringendola a guardarmi negli occhi e lentamente vedo svanire il nervosismo.

<È davvero ridicolo, si comporta proprio come se nulla fosse. Scusa ma proprio non capisco come fai a mantenere la calma, io gli riempirei la faccia di schiaffi nei miei panni, figuriamoci nei tuoi> ridacchio e la stringo in un abbraccio.

<Grazie davvero Alya> ricambia la stretta e mi scompiglia un po i capelli.

<E per quale motivo sarei qui allora?> mi sorride infondendomi un po di positività che viene spazzata via qualche momento dopo.

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