quarto- partenze e ritorni

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Ultimamente mi era capitato più di una volta di fermarmi a pensare a lui e a come sarebbe stata la mia vita se non fosse mai andato via, mentirei a me stessa se dicessi che non mi manca, che non vorrei fosse qui con me a sorridermi e ad incoraggiarmi per la buona riuscita di un bozzetto, perché lui era così.

Ma forse è il caso di provare a non pensarci più, continuo solo a farmi del male e per quanto mi faccia stare male pensarci, magari lui sta bene così, senza di me e con qualcun'altra più bella e più intelligente di me.

<Smettila di tormentarti e vivi la tua vita> borbotto osservando la mia figura allo specchio, sistemo i capelli che ormai erano cresciuti fino alle spalle, e decido di prendere lo zaino e uscire subito di  casa, Tikki aveva insistito affinché la portassi dall'anziano dei Miraculous e ovviamente non potevo dirle di no, era persino rimasta stranita quando le avevo subito detto di si invece di battibeccare come mio solito, ma come ho già detto non valeva la pena.

<buongiorno signorina Marinette, come le va la vita?> un braccio circonda le mie spalle e subito alla mia destra compare un ciuffo blu ormai sbiadito.

<cos'è quell'espressione moscia scusami?> si piazza davanti a me con una faccia davvero buffa e non posso non scoppiare a ridere.

<sei ridicolo> <si ma sono il tuo migliore amico per questo> mi sorride e insieme iniziamo ad andare verso scuola.

<e Marie? pensavo che ormai foste diventati esclusivi> le sue guance si abbozzano di rosso porpora.

<si beh è tornata a casa...> <sento che non hai finito la frase> ridacchiando prosegue.

<beh la raggiungo domani, Marinette stavolta sono davvero innamorato, cioè sono proprio perso per lei, non te lo so nemmeno spiegare> il suo discorso super dolce e ingarbugliato però conteneva anche cattive notizie.

<quindi te ne vai?> annuisce passandosi tra le mani il cellulare, tengo lo sguardo fisso sulla strada e subito sento gli occhi farsi lucidi.

<non starò via per sempre Marinette su> mi stringe in un abbraccio e mi sussurra parole di conforto fino a che non mi calmo del tutto.

<se ti fa felice e la ami è giusto che tu vada> mi sorride e raggiungiamo il cancello scolastico.

<sapevo che tu avresti capito>

L'ingresso era pieno di ragazze in subbuglio che non facevano altro che muoversi avanti e indietro a bisbigliare.

<ma che succede?> Luka mi alza le spalle e cerco di origliare senza risultato, vedo Alya farsi spazio tra la folla e correre verso Luka con un'espressione terrorizzata per poi sussurrargli qualcosa all'orecchio.

Entrambi si girano paralizzati verso di me ma senza dire nulla <mi spiegate che diavolo sta succedendo?> Alta prende un respiro profondo e stringe le mie mani nelle sue.

<Marinette...Adrien è tornato>

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