𝙽𝚞𝚖𝚋𝚎𝚛 ? ~Uɴ'ᴀʟᴛʀᴀ ᴅɪ ɴᴏɪ?

Wow

Bussarono alla porta dell'appartamento di Vanya.
-Già di ritor...-iniziò a dire la donna, ma si interruppe quando davanti si trovò 5.
-Aspetti qualcuno?- domandò il ragazzo.
-Tranquillo entra pure.
Dopo essersi guardato intorno il ragazzo disse:
-Dovresti mettere delle sbarre alle finestre...
-Di nuovo? 5 vivo al secondo piano!
-Gli stupr4t0ri si arrampicano- disse saccente il ragazzo.
-Ma! Vi siete messi d'accordo?
5 si mostrò incuriosito.
-Io e chi ci saremmo messi d'accordo?
-Una ragazzina, capelli rossi, occhi verdi, dovrebbe essere una tredicenne ha detto di chiamarsi....
-LILY!-esclamò 5.
-Si esatto lei!
-Grazie Vanya! Ora devo andare!- detto questo il ragazzo si teletrasportò all'Umbrella Academy.
-Prego 5! Ah e grazie mille per le spiegazioni, sempre molto chiaro eh!- disse Vanya parlando tra sé e sé e tirando fuori il violino, la musica era l'unica cosa che riusciva a tranquillizarla.
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La ragazza zoppicava, entrò in un bar, se cosí poteva chiamarlo.
L'odore di muffa si sentiva ovunque.
-Che bel posto eh!- esclamò per farsi sentire.
Una donna uscí dal retro.
-Hey piccola! Ti piace?
-Mi fa schifo.
-Ah.....cosa ti porto?
-Un caffé.
-Okk........
-Signora?
-Si?
-Nero. Un caffé nero.
La cameriera iniziò a trafficare con delle macchine che sembravano non funzionare da anni.
-Ecco a te- disse porgendo una tazza di caffé a Lily.
-Grazie. Ah, mi dia del lei.
-Che strani questi giovani d'oggi...-borbottò la signora tornando sul retro.
Lily bevve il caffé, lasciò una banconota sul bancone e uscí.
Tornò da Vanya.
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-Hey! Trovata la tua persona?- le chiese Vanya quando vide Lily tornare.
-Ci sto lavorando....Dove vai?- chiese la ragazza vedendo la donna infilarsi una camicia.
-Riunione di famiglia a quanto pare....ehi perché non vieni con me?
-Perché no- ripose Lily con un'alzata di spalle.
-Fantastico. Andiamo.
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Parallelamente a questo momento si sta svolgendo la scena in cui 5 si trova nel "bar"( non so come chiamarlo) e uccide le guardie.
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L'Umbrella Academy era imponente ed elegante, troppo per i gusti di Lily.
-Be' eccoci qui. Casa dolce casa. Di nuovo. Non riesco a tollerare di vederla 2 volte in una settimana.
Lily sorrise. Entrarono.
L'enorme sala d'ingresso era occupato dalla famiglia.
Klaus era sdraiato sul divanetto e ascoltava distrattamente.
Luther e Diego erano in piedi, uno di fronte l'altro, pronti a scattare.
Allison era seduta su uno sgabello del banco bar e gli osservava.
-Diego lo sai....- stava dicendo Luther- Ah Vanya! Eccoti!
Tutti si voltarono verso di lei, e verso Lily.
-Vanya quante volte abbiamo detto che non si potevano portare altre persone alle riunioni di famiglia!- disse Diego.
-E quante volte quando avevamo 15 anni beccavo le "amichette" di Luther intente ad origliare?- ribattè Vanya.
-VANYA!- esclamò Luther
-LUTHER!- esclamò Allison.
-ALLISON!- esclamò Klaus.
Poi notò gli sguardi stupiti dei fratelli e alzò le mani.
-Scusate, mi sembrava la cosa giusta da dire....
Diego scosse la testa.
-Ne parleremo dopo. Ora, perfavore, la bambina non può ascoltare.
-Sono io il numero 1! Decido io!- esclamò Luther.
-Non mi sembri in grado!- ribattè Diego.
-Lei è mia amica!- disse Vanya.
Tutti la guardarono, conpreso Ben.
-Vanya tranquilla, posso andarmene.- disse Lily
-Sei ferita. Non andrai. Ma se proprio ci tengono vai di là, la mia ex-camera è in fondo al corridoio.- rispose Vanya.
"Come previsto" pensò Lily, poi si avviò nel corridoio ma si fermò nel punto da dove era in grado di origliare la conversazione.
-Allora, questa riunione non comincia senza 5- decise Luther.
Il cuore di Lily mancò un battito, 5......
-E dove lo vedi?- disse Diego.
- Be' io...noi...- non riuscí a terminare la frase che una luce blu inondò la stanza- eccolo.
5 cadde sul tavolo, il colletto della camicia sanguinante.
-Dove sei stato?- chiese Vanya.
-5 tu sanguini!- esclamò Allison.
-Ok ok una cosa alla volta- disse il ragazzo scendendo dal tavolo.
-Perché non inizi con lo spiegarci tutto?- chiese Luther.
-Va bene....allora nell'apocalisse non ero completamente solo.....-iniziò a dire 5.
Lily non ce la faceva più. Schioccò le dita e divenne invisibile. Poi si avvicinò ai fratelli per sentire meglio.