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Mini aggiornamento per la santità mentale di
_kimmelyy e storie_con_BTS

"È l'ora - pronunciò guardando il suo rolex - possiamo andare?" Caddi dalle nuvole e annuii ripetutamente. Accennò un sorriso e prese alcune cose per poi aprire la porta in faggio.

"Vieni?" Disse impaziente.

Che gli succede?

Annuii e mi affrettai ad uscire.

Quando vidi la moquette del corridoio mi ci fiondai uscendo velocemente. Chiuse a chiave la porta e mi sorpassò per arrivare all'ascensore.

Dopo esser entrato dopo di lui mi morsi il labbro e congiunsi le mani davanti a me. Premette il bottone con il numero 53 e si mise accanto a me.

Le porte argentate si chiusero lentamente e io mi leccai il labbro.

Mentre l'ascensore saliva con ritmo lento verso un piano fin troppo lontano, le mie dita giocavano tra di loro per il nervosismo. Era tornato, la mattinata non era bastata.

Ma perché ora è freddo?! Forse mi sto facendo troppi problemi

Non ero molto rilassato come invece sarei dovuto essere in sua presenza, dopo quella mattinata. Eravamo chiusi in uno spazio piccolo e da soli.

Ero sicuro che nessuno dei due avesse il coraggio di fare qualcosa, ma nei k-drama lo facevano no?

Nell'ascensore i protagonisti tiravano fuori il coraggio e magari dicevano o facevano qualcosa di poco casto.

In quel momento eravamo coniglietti morbidosi in attesa che l'ascensore si fermasse al piano. Nessuno dei due voleva fare qualcosa di avventato, anche se dell'attrazione (almeno dalla mia parte) c'era, ma se fosse andata male?

Qualsiasi cosa sarebbe potuta andare storta. Non rischiare era la scelta migliore. Mentre il nervoso prendeva il possesso delle mie tempie l'ascensore era quasi arrivato. Con la coda dell'occhio diedi uno sguardo al dottore dai capelli corvini.

È sempre bellissimo pensai

Mi morsi le labbra e guardai lo scuro pavimento sottostante come se fosse la cosa più interessante al mondo. Sospirai per il nervoso e pestai il piede a terra ripetutamente guardandomi intorno. Mi stavo innervosendo più del dovuto e non andava affatto bene, sicuramente avrei fatto qualcosa di stupido.

L'ascensore aveva delle luci bianche attaccate ad ogni angolo e un grande specchio dietro di noi ci rifletteva. Mi guardai allo specchio e mi sentii piccolo piccolo accanto a Seonghwa.

L'ascensore si fermò di colpo risvegliandomi dalla mia trans. Le porte si aprirono e uscimmo incamminandoci verso la stanza in cui mi visitava ormai da un anno. Aprì la porta e si voltò verso di me.

"Puoi aspettare fuori?" Mi chiese non curante.

"Ma-" provai a dire.

"Niente ma" chiuse la porta prima che potessi metabolizzare la cosa.

"Ma..

Ma...

MA LA MADONNA- Buongiorno signori Kim" mi inchinai davanti a due dottori che passavano di lì. Sospirai appena scomparirono dal mio campo visivo.

Che figura

Mi grattai la testa e tornai ai miei pensieri,
incentrati su Seonghwa.

Ma come si permette?! Cosa sono? Un cane?!

Feci sbattere un piede a terra rumorosamente e strinsi i pugni. I miei capelli blu si mossero un poco verso l'alto, svolazzando un po'. Passai svogliatamente la mano tra i miei capelli e mi appoggiai al muro con le braccia incrociate.

Guardai l'ora tramite il telefono e mi morsi il labbro che diventò rosso per la troppa pressione dei denti. Lasciai andare il mio povero e umido labbro solocquando la porta si aprì.

"Puoi entrare" mi staccai dal muro sospirando. Non lo guardai nemmeno in faccia quando entrai.

Aveva acceso le luci, si era messo il camice e aveva sistemato la scrivania prendendo poi gli oggetti per il controllo.

Forse non avevo un buon motivo per esser "arrabbiato" con lui, ma non stavo bene. Ero molto nervoso e stare così male non aiutava la mia sanità mentale.

Era sempre stato un po' freddo a volte, ma me la presi comunque. Perché doveva trattarmi così?!

Sospirai ancora.

Era molto sciocco come pensiero,
ma chissà cos'avrebbe fatto vedendomi così.

Quindi da una parte ero nervoso e instabile, e dall'altra volevo vedere se tenere il broncio al mio dottore avrebbe scaturito qualcosa in lui, se gli fosse interessato.

Mi tolsi i vestiti e mi sedetti sul lettino, come sempre.

Aspettai senza guardarlo fino a quando non mi si avvicinò a passo lento. Misi lentamente dritta la schiena e mi tirai all'indietro i capelli. Mise il suo stetoscopio sul mio petto e poi sulla mia schiena con delicatezza. Mi inarcai per la freddezza dell'oggetto e mi morsi un secondo la lingua.

Inarcare la schiena era sempre stato un gesto involontario, mi vergognavo per questo. Era strano, in quella posizione il mio sedere era molto più in vista e mi vergognavo. Era comunque la persona per cui provavo dei forti sentimenti; e mostrare il mio corpo come se non fosse nulla... era frustrante. Mi era sempre piaciuto il mio corpo, lo adoravo, ma in qualche modo ero sempre in imbarazzo. Avrei preferito mostrargli me stesso... in un'altra occasione.

"Freddo?" Rise il corvino.

Adesso fa il simpatico?

Non gli risposi e sbuffai.

Freddo come te

Prese dopo uno stecco di legno e mi prese delicatamente mascella con le sue lunghe e fredde dita affusolate.

Aveva il viso a pochi centimetri dal mio e senza volerlo le mie gote si colorarono di un rosa pesca. Provai a non guardarlo megli occhi, ma quei pozzi azzurri mi rubavano l'anima. La mia pancia urlava prendimi ma la mia testa mi faceva odiare allo stesso tempo quelle parole. Lo volevo, ma contemporaneamente no.

Le sue carnose labbra erano come zucchero, il mio sguardo cadde su di loro e me le mangiai con gli occhi, le volevo. Volevo morderle e assaggiarle fino a che non avrebbero perso sangue; ma non potevo, come ogni singolo giorno.

Per me era come se ci fosse un muro, troppo alto e faticoso da scalare per arrivare dall'altra parte, da lui. Qui rimanevo in piedi, davanti al freddo muro, in attesa di qualcosa, che molto probabilmente non sarebbe arrivato.

-angeruspa

A Vampire?! ¦ SeongJoong Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora