(Vi consiglio di ascoltare Your eyes tell durante la lettura)Una settimana dopo...
«Tesoro, so che non vuoi aprirti con me, ma c'è qualcuno con cui potresti parlare» esclamò la madre di Jungkook attraverso la porta della camera, sapendo perfettamente che il figlio fosse ancora rannicchiato nel suo letto.
«Chi?» mormorò il minore con voce tremante, soffiandosi il naso con il fazzolettino di carta che stringeva da diversi minuti, uno dei tanti che avevano asciugato le sue dolorose lacrime quel pomeriggio.
«Entra pure. Vi lascio soli» disse la donna, aprendo la porta per far passare l'ospite, per poi richiuderla e tornare in salotto, con la speranza che almeno lui sarebbe riusciti a far tornare il sorriso al suo dolce figliolo.
«Jungkookie?» domandò Taehyung con voce bassa, avvicinandosi a piccoli passi verso il letto del ragazzo.
«TaeTae?» pianse l'altro, allungando un braccio in avanti mentre il suo corpo veniva attraversato da forti singhiozzi.
«Ehi piccolo, che succede?» chiese immediatamente il maggiore, stringendo tra le braccia il ragazzo come meglio riusciva, data la posizione un po' scomoda.
«Era un imbroglio Taehyungie» riuscì a dire Jungkook, sfogando il proprio dolore sul petto del maggiore, che lo accarezzava e baciava sulla nuca per confortarlo.
«Di che parli?» chiese poco dopo, afferrandogli il viso per asciugargli le guance e guardarlo negli occhi, purtroppo arrossati e gonfi dal pianto.
«L'appuntamento con il ragazzo del bar...lui mi ha preso in giro» sussurrò il più piccolo, appoggiando una mano sulla maglia di Taehyung, per poi stringere il tessuto tra le dita.
Il maggiore posizionò meglio l'amico sul letto e si stese al suo fianco, stringendolo tra le sue braccia.«Cosa ha fatto?» domandò in seguito, pensando a tutte le cattiverie possibili che quel viscido avrebbe potuto fare al suo tesoro.
«C-ci siamo incontrati al parco, m-ma lui era con i suoi a-amici e mi hanno preso in giro» balbettò il ragazzo, sentendosi sempre più addolorato ogni volta che ricordava quei minuti interminabili di pura vergogna. Taehyung sentì tutti i suoi nervi tesi e decise di frenare la rabbia e archiviarla per il momento, così da dedicarsi al tenero ragazzo, purtroppo vittima di ignoranza e maleducazione.
«Ssh piccolo non piangere. Quello stronzo la pagherà cara, te lo assicuro» sussurrò al suo orecchio, baciandolo più volte sulle guance morbide e arrossate.
«Non mi amerà mai nessuno, non in queste condizioni» si lamentò il corvino, lasciando di sasso Taehyung, il quale si irrigidì e gli afferrò una mano per intrecciare le loro dita.
«Jungkook smettila, non dire queste cose. Non te lo meriti, sei una persona magnifica e...riuscirai a trovare la persona giusta per te» pronunciò queste parole con una leggera fitta di dolore al cuore, consapevole dei sentimenti che provava per il minore, ma che avrebbe dovuto accantonare, dal momento che la loro relazione per Jungkook si basava solo sull'amicizia.
Avrebbe donato qualsiasi cosa per amare il ragazzo al cento per cento, tuttavia si concesse di mostrargli il suo amore ogni giorno rimanendo al suo fianco come migliore amico, se questo era ciò che desiderava il corvino.