Sono i primi giorni in Secondlife. Velocemente i giorni diventano settimane e poi mesi.
Cherry si sente come Alice nel paese delle meraviglie e tutto ciò che incontra le fa bene ... o non le fa niente, quindi va benissimo.
Nella vita reale ha spine che non può estirpare: bruciano, fanno male, non le lasciano tregua.
Secondlife senza nessuna spesa, senza uscire da casa la porta lontano e le regala spesso momenti di sincera amnesia.
E' un gioco: questo è il suo mantra.
E più il gioco è forte, coinvolgente, maggiore è il suo potere analgesico
Cherry vuole giocare ... interpretare un personaggio distante dalla sua realtà e da quella che è sempre stata nella vita: nelle land Adult trova dei club dove ballare la pole dance e decide che sarebbe diventata Cherry la ballerina super sexy dedita solo al ballo e al "sesso".
Rimane per mesi a metà fra il tentativo di impersonare il suo opposto e la su anima da colibrì che desidera solo svolazzare fra boschi e prati fioriti in land meravigliose.
Col tempo impara a muoversi nel Metaverso, ma in effetti non so quando la sua identità prese forma.
Posso dire solo con certezza che i suoi colori apparvero in fretta, soprattutto agli occhi degli altri a dispetto dei tentativi che fece per nasconderli.
La solitudine non dura a lungo. La paura iniziale di chissà quali attacchi all'avatar o al computer comincia a diminuire quando la familiarità con l'ambiente virtuale progressivamente aumenta e questo la rende man mano più socievole.
Cherry capisce che la compagnia aggiunge un bel po' di colore alla sua esperienza. Quando trova qualcuno che, come lei, ama viaggiare per land e che possiede un fiuto eccezionale per scovare i luoghi più belli, si ritrova costretta ad ammettere che la sua vita in SL sta diventando più interessante ... coinvolgente ... a tratti ... intrigante.