Inizia il viaggio ...

1 - Una storia quasi reale

Potrei tentare per ore e non ricorderei comunque come accadde; per quale ragione, ad un certo punto, decisi di entrare in qualcosa per me incomprensibile come Second Life.

Pare che non ci sia molto da ragionarci su in fondo; le risposte, di solito, si somigliano tutte: curiosità, desiderio di evasione, sono quelle più ricorrenti.

Eppure il mio ingresso non fu immediato. Trascorsero anni dal momento in cui appresi dell'esistenza di quella "roba" virtuale al giorno in cui creai l'account a dispetto di una timorosa curiosità che di fatto non ebbe mai un gran peso nella questione decisionale.

Una cosa conosco di me, oggi, e ora posso dirla con una certa cognizione di causa: ho sempre cercato qualcosa, qualsiasi cosa mi desse la sensazione di avere un impegno.

Quel "qualcosa da fare"che avrebbe potuto anche non esistere; niente a che spartire dunque con quelle cose da fare che la vita, di per sé, ci riempie e al quale non possiamo sottrarci.

Avevo bisogno sempre di dedicarmi a qualcosa che diventasse un impegno solo mio, solo con me stessa. Superfluo per gli altri, fondamentale per me.

In quel periodo l'entusiasmo e i progetti riversati sui miei due blog erano appassiti quasi del tutto, ma non lo vivevo ancora in maniera consapevole.

E fu così, forse, che senza cercare nulla mi misi in viaggio verso un altrove fatto di pixel, raggiungibile attraverso un portale installato nello studio di casa mia.

Allora però non pensai a niente di tutto ciò perché SL era, appunto, una "cosa virtuale", un gioco interattivo e basta!

Bene, diciamo allora che ci fu una volta un giorno, forse un giorno un po' più spento di tanti altri, in cui creai un account, non sapendo che altro fare del poco tempo libero che mi restava.