3. Il Quadro

140 12 2
                                    

-Harry-
Aspettai la domenica, appena i miei compagni di stanza si furono addormentati mi infilai la felpa e le scarpe, scesi le scale del dormitorio più silenziosamente possibile e alla fine uscí dal quadro della signora Grassa.
Non indossai il mantello perchè chi avrebbe mai fermato Harry Potter, il ragazzo sopravvissuto, l'eroe del mondo magico?
Cosí scesi altre scale e finalmente raggiunsi i sotterranei, passai davanti all'ingresso della sala comune di serpeverde, che come ricordavo era coperto da smeraldi incastonati nel arco della porta, sentí un rumore ma non ci feci caso , non me ne accorsi nemmeno, attraversai tre corridoi con le pareti ricoperte da quadri senza trovare l'unico che mi interessava.
Fino a quando oltrepassate le cucine la vidi. Mia mamma,la mia dolce,stupenda mamma ,la mamma che morí per salvarmi. I capelli rossi,mossi, e quegli occhi verdi, i miei occhi.
In quel momento le ginocchia mi cedettero e mi ritrovai per terra, con la faccia tra le mani.
Mia mamma si trovava difronte a me per la prima volta, non era in carne e ossa ma mi bastò eccome, un onda mi emozioni mi facero perdere un battito , rimasimo lí a guardarci per svariati minuti quando lei parló con la sua voce celestiale e materna:- Bambino mio sono cosí fiera di te, di tutto quello che hai fatto. Sei dovuto crescere cosí in fretta, hai accettato la via che altri avevano tracciato per te, la tua giovane vita che ti è stata strappata del destino....Oh! Il mio coraggioso bimbo.
Rimasi lí ad ascoltare i suoi racconti, tutti i pasticci che combinava il piccolo Harry e di come lui somigliasse a suo padre.
Quando arrivó il momento di raccontargli una cosa che gli era stata tenuta nascosta da sempre, non lo reggerà pensava Silente, devi essere paziente aveva continuato a dirgli, ma era arrivato il momento per lui di sapere.
Lily gli raccontó la veritá, e nello stesso momento che quella soffice bocca aveva pronunciato quelle parole Harry si sentí morire dentro più di quanto giá non fosse, una voragine rubó il posto a quello che ne restava del suo cuore, stava cadendo in una fossa da cui molto difficilmente ne sarebbe emerso. Quando una mano mi alzò il viso che era sprofondato nella manica della felpa e qualcuno mi diede un bacio, due braccia forti mi strinsero a se.
Non avevo la minima intenzione di scostare quella figura, restammo lí abracciati per un tempo indefinito, quando le forti braccia cessarono mi stringermi vidi la persona che mi aveva salvato dallo sprofondare in una depressione eterna, lo guardai, il mio salvatore, lo strinsi di più verso di me:- Draco... Lui mi tirò verso il suo petto e in un sussurro quasi impercettibile disse:- Non sai quanto mi dispiace..
Con il pollicine asciugó una laccrima traditoria che solcava il mio viso:- Avrei avuto una sorellina o un fratellino.. Sospirai con il viso nascosto tra il collo e la spalla di Draco.
-
-
-
S.A. in questo capitolo si parla solo del punto di vista di Harry perché secondo me il suo punto di vista avrebbe rispecchiato meglio l'emozione e il momento.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti guyz🐍💚
p.s. capitolo scritto di getto (mi dispiace per evenuali errori)

Drarry-C'è una linea sottile tra odio e amore-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora