| Capitolo I
A differenza di una nave, il destino non ha che un unico tragitto da seguire e non può virare altrove. Non può cambiare meta. Anche la vita è più o meno destinata a quella noiosa routine, allo stesso modo e, per quanto la cosa non l'avesse mai toccato davvero, Tony Stark era convinto che la staticità fosse una vera scocciatura e che per lui che amava i cambiamenti, iniziava a diventare un gran bel peso. La vita, però, era in grado di riservare anche delle sorprese, di tanto in tanto. Non sempre belle, quello era vero, e difatti non era proprio il suo caso. Il giorno del suo diciassettesimo compleanno – che da una parte aveva sperato non arrivasse mai e, dall'altra, era elettrizzato all'idea di crescere e avvicinarsi sempre di più al giorno in cui avrebbe finalmente lasciato quella casa opprimente –, come da tradizione, qualcosa cambiò. Non grazie alla pubertà o chissà cos'altro. Era un cambiamento visibile, che quando gli era comparso sulla pelle lo aveva spaventato e gli aveva fatto male. Era successo a tutti, proprio a tutti, e sebbene avesse quasi sperato che il destino lo potesse esonerare da quella scocciatura, le sue preghiere a un dio in cui non credeva da anni, non erano state esaudite. Un simbolo; a prima vista un esagono con delle linee laterali che, se lo si guardava bene, somigliava ad un ragno. Sì, era un ragno, anche se suo padre sosteneva che fosse semplicemente un simbolo, sul quale non avrebbe dovuto romanzarci sopra. Tony aveva sbuffato, quando glielo aveva detto, e poi si era zittito e non ne avevano più parlato. Non aveva interesse nel discutere col suo vecchio di certe tematiche che, quell'arida personalità che l'uomo si portava dietro, non avrebbe mai compreso.
Così Tony aveva semplicemente deciso di accettare quel simbolo – che gli era comparso sotto l'orecchio destro, e che non aveva mai nemmeno cercato di nascondere, fino al giorno in cui i suoi genitori avevano deciso di mostrarlo in mondovisione, solo perché era così che la tradizione familiare voleva.
Le famiglie di un certo calibro, come la sua, erano destinate, tramite i simboli, a imparentarsi con famiglie altrettanto ricche. Non che la cosa fosse tanto sorprendente, semplicemente era il simbolo identificativo a scegliere la persona con cui stare, e nel corso della dinastia degli Stark, nessuno era mai stato con qualche poveraccio – come amava chiamarli il suo vecchio, perciò era chiaro che gli toccasse qualche figlia ricchissima con la puzza sotto al naso, per colpa di quello stupido simbolo che aveva addosso. Difatti, il segno non era unico nel suo genere; un'altra persona, nel mondo, il giorno del suo compleanno, aveva ricevuto sicuramente lo stesso dono, identico al suo e, questo, significava che le loro vite erano destinate ad intrecciarsi, in un filo annodato, per tutta la vita. Tony ci credeva poco a quella storia – oltre ad esserne terrorizzato, siccome ai suoi genitori era successo lo stesso, ma sembravano non amarsi già da molti anni o, da quel che ricordava lui, forse non l'avevano mai fatto davvero. Il che significava che non sempre il destino era magnanimo e, ne era certo, sicuramente gli sarebbe capitata la stessa sorte. Non perché si sentisse arido come loro, ma perché lui non aveva mai creduto davvero, a quella cazzata delle anime affini. Men che meno nell'amore. Accolse dunque con un certo dolore e irritazione la notizia del secolo: cercasi anima gemella per Tony Stark.
Il suo collo, esposto su ogni telegiornale del globo, probabilmente – nonché fotografato e piazzato in prima pagina su tutti i giornali – era diventato motivo di discussione in ogni angolo della città e, specialmente, a Villa Stark. Tutti gli cercavano la maledetta anima gemella, e Tony voleva solo essere lasciato in pace.
«Un giorno non troppo lontano, da quella soglia, entrerà la persona più importante della tua vita. Smettila di sbuffare e sta' dritto con la schiena, Tony. Non è la tua gobba, quello che la persona a cui sei destinato, vuole vedere!», gli aveva detto suo padre, la stessa sera a tavola.
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Rewrite The Stars // Young Starker // Tony x Peter // Soulmate!AU
Fanfiction(Conclusa) «Tony, non c'è amore, non c'è traccia di sentimento. Non c'è chimica, non c'è attrazione fisica, non c'è niente di tutto questo ma...», esordì Peter, poi la sua voce si fece microscopica. «Dimmi che lo senti anche tu.» Si morse le labbra...