| Capitolo IV
Sebbene la vedesse ancora intorno alla sua vita, di quella campana di vetro che lo avvolgeva ormai Tony vedeva solo le crepe. Piccole linee che si ramificavano sempre più numerose e che, molto presto, l'avrebbero spaccata. Aveva riflettuto a lungo, disteso su quel letto – senza telefono, senza alcuna possibilità di interagire con nessuno – sul fatto che, dopotutto, non avesse fatto un granché, nella sua vita, per ribellarsi e dunque spaccare quel coperchio nel quale era prigioniero, ma da quando Peter era entrato nella sua vita, malgrado doveva ammettere a se stesso che provasse una paura incalcolabile delle conseguenze con cui avrebbe dovuto poi fare i conti, era sempre più convinto di non doversi arrendere ai voleri di suo padre. Riempì uno zaino di un paio di pantaloni e due magliette – le meno eleganti che aveva e, col cuore che gli batteva sotto al palato, se lo caricò in spalla, stringendo il walkie talkie tra le dita tremanti, in attesa del segnale di Jarvis. Si sedette sul letto a peso morto e, deglutendo aria, girò il viso verso il comodino incontrando una vecchia foto di lui e sua madre al parco. Era così piccolo, e così sorridente... lei splendeva di una luce quasi angelica, ma era impossibile non notare, nei suoi occhi, quel velo di malinconia e infelicità che Tony ricordava di non averla mai vista sparire.
Aveva un bisogno impellente di passare il suo tempo con Peter e, sebbene lo trovasse quasi assurdo, sentiva di dover assecondare quel volere ma, il pensiero di sua madre e suo padre, anche loro Anime Gemella, un po' lo terrorizzava. E se anche il destino avesse scritto da qualche parte che erano fatti l'uno per l'altro, ma poi quel desiderio di passare la vita assieme fosse poi sfumato? I suoi genitori erano la prova inconfutabile che anche in quel caso non significava andare incontro ad una vita felice e che, col tempo, le cose si logoravano lo stesso. E se fosse successo anche a lui e Peter, un giorno? E se quella prospettiva che sembrava davvero infrangibile fosse in verità solo temporanea? Stava davvero mandando tutto a puttane per un futuro incerto?
Sospirò e si massaggiò una spalla, nervoso. Stava già proiettando tutto verso la distruzione totale, ma il pensiero più coerente che gli attraversò la mente gli mosse la rabbia dentro: Peter non era come suo padre e la libertà che stava cercando avrebbe comunque permesso ad entrambi di scegliere ogni cosa, persino di lasciarsi, se un giorno le cose non avessero più avuto le stesse sfumature brillanti.
Si alzò il cappuccio della felpa sulla testa, determinato a non tirarsi indietro, perché dopotutto lasciare le cose come stavano implicava dover fare i conti con un futuro che non era un futuro, ma una prigionia. Il walkie talkie si accese; trasalì prendendosi quasi un infarto e, quando rispose, si rese conto di quanto la sua voce fosse rauca.
«Jarvis?»
«Via libera, dormono tutti. Ho disattivato gli allarmi, hai dieci minuti per lasciare la casa. Ci vediamo al cancello.» Furono le uniche parole del maggiordomo, prima di sparire e lasciare il silenzio dietro al dispositivo che, per fortuna, era stato da sempre un mezzo di comunicazione tutto loro di cui nessuno sapeva l'esistenza. Ringraziò il cielo di averci pensato al tempo, pronto alla prospettiva di non poter usufruire di un cellulare.
Si calò giù dalla finestra, arrampicandosi poi su uno steccato verticale sul quale si alzava dell'edera e, cercando di non rompersi l'osso del collo, scese giù con cautela. L'ultimo tratto decise di saltarlo, atterrando sull'erba morbida del giardino e, lanciando un'ultima, fugace occhiata alla casa che per anni era stata la sua prigione e, allo stesso tempo, il recipiente di un nucleo familiare problematico, infine corse verso il cancello e riconobbe da lontano la figura di Jarvis. Stretto in un cappotto di stoffa, si era stretto nelle spalle. Era chiaramente terrorizzato all'idea che, il giorno dopo, sarebbe esploso un vero e proprio putiferio ma, quando tirò fuori dalla tasca un foglietto, glielo cedette sbrigativo. Nel buio del giardino Tony non riuscì a leggere cosa c'era scritto, ma quando aprì bocca, Jarvis gli diede tutte le informazioni di cui aveva bisogno.
![](https://img.wattpad.com/cover/242359500-288-k448544.jpg)
STAI LEGGENDO
Rewrite The Stars // Young Starker // Tony x Peter // Soulmate!AU
Fanfiction(Conclusa) «Tony, non c'è amore, non c'è traccia di sentimento. Non c'è chimica, non c'è attrazione fisica, non c'è niente di tutto questo ma...», esordì Peter, poi la sua voce si fece microscopica. «Dimmi che lo senti anche tu.» Si morse le labbra...