𝘩𝑎𝑝𝑝𝑖𝑛𝑒𝑠𝑠.

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L'avete mai provata la vera felicità?

Quella che ti fa saltare dalla gioia, che ti fa venire voglia di fare qualsiasi cosa, senza pensare alle conseguenze.

Kirishima Eijiro l'aveva provata, eccome se l'aveva provata.

Ogni volta che si trovava a parlare o soltanto a guardare quel ragazzo dai capelli biondi si sentiva felice.

All'inizio non lo capiva, sentiva il cuore battere e le gambe molli quando ascoltava la sua voce, non capiva il senso, pensava che il suo corpo gli stesse facendo un brutto scherzo, più tardi scoprì che non era così.

Quella felicità che lo aveva accompagnato ogni giorno era dovuta all'amore che lui provava per Bakugou Katsuki.

Aveva sentito gente dire che per amore non si può essere felici, ma lui invece lo era, essere incondizionatamente innamorato del biondo lo faceva stare in pace.

Ma quella felicità che aveva riempito il suo corpo per mesi, era svanita, come se fosse una magia.

Le loro mani intrecciate, quegli sguardi che il rosso voleva fossero dedicati a lui erano per qualcun altro e ciò lo aveva reso debole.

Quindi era questo quello che le persone intendevano quando parlavano dell'amore.

Un sentimento che può renderti estremamente felice oppure buttarti giù, sotto terra.

Ha tante sfumature, ma in quel momento Kirishima vedeva solo nero, la sua mente era blanda, come se si fosse dimenticato all'improvviso come si vivesse nel migliore dei modi.

E li osservava dal tavolo della mensa, subendosi anche i commenti degli altri alunni, affermando come i due fossero una coppia perfetta.

E in effetti sembrava proprio così, Midoriya Izuku e Bakugou Katsuki sembravano la coppia perfetta.

Sapete, quella coppia che sembra essere fatta per stare insieme.

Erano venerati da tutta la scuola, anche per il loro messaggio di positività, mostrandosi davanti a tutti, accettando la loro sessualità.

Kirishima invece ne era terrorizzato, la sua famiglia era estremamente severa e cristiana, solo il pensiero di dover fare un coming out con loro, gli metteva i brividi.

E lo ammirava, sempre di più, era incantato dai suoi occhi cremisi, dal suo modo di fare e dal suo carattere abbastanza turbolento.

Passava le giornate così, andava a scuola, ascoltava con poca attenzione le lezioni e poi si sedeva in mensa, osservandoli, osservando quella coppia, immaginando che al posto del verde ci fosse lui, sorridendo al ragazzo di cui era innamorato.

Ormai quella felicità che lo aveva così tanto elettrizzato non c'era più, non la sentiva più, e si trovò a chiedere a se stesso se l'avesse mai provata di nuovo.

Ma ne valeva davvero la pena? Provare di nuovo quella felicità per poi essere distrutto di nuovo?

A scuola era ben conosciuto per essere un ragazzo abbastanza solare, anche se non aveva molti amici, gli altri studenti sapevano quanto Kirishima fosse un ragazzo positivo.

Ma durante quel periodo sembrava essere irriconoscibile, non sorrideva quasi mai, se ne stava in mensa da solo, guardando un punto fisso, incappucciato nelle sue felpe oversize.

Kirishima stava nascondendo tanto dolore, il dolore prima di tutto di non poter essere accettato per quello che era e due il dolore dovuto alla sua cotta.

-Ciao!-

Kirishima alzò il capo, mentre mangiava quel disgustoso cibo che la mensa gli stava offrendo.

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