𝑓𝑎𝑙𝑙 𝑖𝑛 𝑙𝑜𝑣𝑒 𝑤𝑖𝑡𝘩 𝑡𝘩𝑒 𝑛𝑜𝑐𝑡𝑢𝑟𝑛𝑒.

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Lentamente, le dita del pianista si muovevano leggiadre sui tasti del pianoforte, quasi sfiorandoli, anche se sembrava che li stesse appena toccando il suono rimbombava forte nella grande sala vuota.

Il notturno numero 9 di Chopin risuonava dolce, a tratti triste, il pianista dai capelli biondi muoveva il corpo in sintonia con la musica quasi come volesse raggiungerla.

Un ragazzo che passava di lì si ritrovò a guardare incantato il pianista che aveva di fronte, sentiva ogni nota entrargli dritto al cuore, anche se di musica non ci capiva nulla era come se stesse intendendo ogni significato delle note.

Forse fu in quel piccolo instante, quando vide il ragazzo piangere mentre suonava quella dolce melodia, che Kirishima Eijirou capì di essersi innamorato.

Innamorato di un pianista di cui non sapeva neanche il nome, di cui conosceva soltanto l'aspetto e di cui ascoltava il dolce suonare di nascosto, subito dopo le lezioni universitarie.

Nessuno suonava in quella sala abbandonata oltre lui, forse aveva scelto quel posto proprio per non farsi sentire da nessuno, eppure Eijirou quel giorno era stato attirato proprio da quella melodia.

Ed era sempre lì, nascosto dietro la porta della sala, intento ad ascoltarlo suonare, anche dopo mesi dal loro primo "incontro" lui era ancora lì, forse non si sarebbe mai stancato di farlo, cercò di sbirciare eppure si ritrovò a sobbalzare quando vide il viso del pianista a pochi centimetri dal suo.

"Tu, sono mesi che mi ascolti suonare di nascosto, non è vero?"

La sua voce era così virile, calda, leggermente roca, gli aveva fatto tremare ogni particella del corpo.

"Non so di cosa tu stia parlando! È la prima volta che vengo qui amico!"

Il biondino alzò gli occhi al cielo, prendendo per il colletto il suo disturbatore, avvicinandolo a lui.

"Anche se cerchi di non fare rumore ti sento ogni volta, credi che io sia stupido?"

Aveva già parlato dei suoi occhi? No perché erano veramente magnifici, erano così simili ai suoi eppure li trovava i più belli del mondo.

"Scusami, è che sei davvero bravo, ero soltanto curioso."

"Curioso eh? Pensavo nessuno avrebbe trovato questo posto, devi essere in gamba tu."

Kirishima arrossí, portandosi la mano dietro la nuca, grattandola imbarazzato, era il suo momento, doveva assolutamente chiedergli quale fosse il suo nome.

"Come ti chiami?"

Il pianista sorrise, anzi quello che fece era più simile ad un ghigno, mentre prendeva i suoi spartiti ed usciva lentamente dalla sala, mormorando una volta trovatosi davanti a lui.

"Katsuki Bakugou."

Ed erano passate settimane, lui non aveva smesso di ascoltare la sua musica, questa volta senza nascondersi come prima, anzi i due parlavano sempre di più, si salutavano, il rosso si preoccupava sempre per lui, gli chiedeva se avesse mangiato, se stesse bene o se avesse dormito a sufficienza.

Kirishima non avrebbe mai pensato di poter provare un sentimento così forte per una persona che conosceva a malapena, eppure lui di Bakugou era innamorato già da mesi, ma dirlo sarebbe stato sicuramente pericoloso.

Era evidente che Bakugou fosse una persona abbastanza irascibile e non avrebbe mai avuto il coraggio di esprimergli i suoi sentimenti sinceri e di come fosse ormai cotto a puntino di lui.

Beh questo era quello che pensava lui, eppure quel giorno le parole gli erano uscite senza che lui le potesse controllare.

Seduti sulle sedie della sala, in silenzio, mentre mangiavano dei panini al vapore portarti dal rosso, i due iniziarono a parlare, a conoscersi.

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