Come bolle di sapone

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Illuminate dai primi raggi del sole, le cabine cristalline del London Eye sembrano delle piccole bolle di sapone attraverso le quali il mondo assume una dolce sfumatura color pastello. Mentre il cielo passa dalle tinte più intense del rosso a quelle più tenui del giallo, guardo dalla finestra della mia camera le strade deserte ed i lampioni che uno ad uno si spengono. Londra a quest'ora del mattino sembra quasi magica. Quando dieci anni fa ho seguito mio padre nella capitale inglese, non avrei creduto che un giorno dalla mia finestra avrei mai potuto vedere uno spettacolo simile.

È tutta notte che la mia mente vaga nel passato.
Quando ci ripenso, mi stupisco di come per quanto la nostra giovane età, il nostro sentimento potesse essere tanto intenso. Con un sorriso era in grado di dare senso alle mie giornate, con un semplice sguardo riusciva a rendermi il ragazzo più felice del mondo. Eravamo la coppia più invidiata della scuola. Niente e nessuno era mai riuscito a intromettersi tra di noi. Scherzando, dicevamo sempre che solo la morte avrebbe potuto farlo. Non realizzammo mai quanto profetiche furono quelle parole.
Quando mia madre morì in un incidente stradale, la mia vita cambiò radicalmente e passai da quindicenne che crede di possedere il mondo nel palmo della sua mano, a piccolo essere invisibile.
Il dolore era troppo grande da sopportare, così mio padre decise di accettare un lavoro in Europa, e io controvoglia, dovetti seguirlo. Ho sempre creduto che non ebbe mai realizzato quanto fu egoista nella sua scelta. Quanto io lo abbia odiato per quello che mi obbligò a vivere. A distanza di anni, un giorno, parlammo. Lo guardai negli occhi mentre mi descriveva lo stato di confusione e di oblio nel quale era precipitato, e io realizzai come da adolescente ribelle, non me ne fossi mai accorto. Quel giorno perdonai mio padre e dissi per sempre addio al fantasma di mia madre.

Fu in quegli anni che sviluppai il mio "talento".
Era iniziato come un modo per sfogarmi dalle mie angosce, dalla mia rabbia, dal mio dolore e rancore verso una vita che non avevo chiesto io di vivere.
Non so come, qualcuno un giorno lesse il mio blog, amato le mie storie, sognato dei miei racconti...
Ora sono qui, in una delle case più belle di Londra, con dieci libri pubblicati alle spalle e l'undicesimo chiuso nel mio computer. Proprio ieri Phil, il mio editore, mi ha chiamato per dirmi di essere stato appena contattato da un paio di reti televisive per trasformare i miei racconti in una serie per adolescenti. Vorrei poter dire che non ho dormito per questo motivo, che tanto ero contento di quello che stava per accadere che ho passato la notte a folleggiare... e invece...

Credo di essere stato tanto in ansia solo quando è stato pubblicato il mio decimo libro e solo perché oggi e quel giorno hanno una cosa fondamentale in comune: lei.
Tutti i libri che ho scritto fino a ora sono tratti da esperienze della mia vita, ricordi di quando vivevo in America, ricordi di quando mi sono trasferito in Europa. Ma solo quell'ultimo era quello che avevo vissuto fino in fondo, quell'unico libro che raccontava una parte della mia vita tanto intensa da segnarla per sempre. Ci ho messo quasi quindici anni a trovare il coraggio di farlo: quando lo terminai e passai a Phill mi sentii quasi colpevole di aver scritto una parte tanto privata della mia esistenza. Ma quel libro aveva un scopo che andava al di la del diventare un best seller...
Sono le nove del mattino: ho dato già un'ultima lettura del nuovo manoscritto, fatto palestra, cambiato d'abito almeno tre volte, fatta colazione due volte e visto le puntate che avevo registrato della mia serie televisiva preferita. Guardo le lancette dell'orologio che sembrano non muoversi e prendo in mano una copia del mio ultimo libro.

...

"E così mi ritrovo qui, seduto già da qualche ora ai piedi di questa immensa fontana ad aspettare. Sono passati quindici anni esatti dal giorno che le dissi addio la prima volta. Sono giorni che non faccio nient'altro che chiedermi come mi sarei sentito oggi, e ancora non riesco a descrivere o capire cosa mi stia girando per la testa...

So solo che sono qui già da qualche ora e spero in un miracolo, spero di poter scorgere tra la folla ancora per una volta il suo viso."

...

BISBIGLIANDO - Sussurri di MezzanotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora