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La lettera k nella scritta Bed&Breakfast appariva più alta rispetto alle altre, ma tutto sommato Gianni aveva fatto un ottimo lavoro.

Sapeva fare un mucchio di cose, Gianni.

E lei ne scopriva una nuova ogni giorno, dopo averlo incontrato al corso di Tromp l'Oeil.

In cuor suo sperava che avrebbe cavato fuori dal cilindro anche doti nascoste nel saper gestire un B&B.

L'idea era stata sua e si mordeva ancora le labbra quando la sua coscienza glielo ricordava. Ma gli era sembrata una scelta ovvia dopo aver visto la casa la prima volta.

Con quelle ampie vetrate, davanti all'unico lago balneabile della zona, con una piccola banchina in legno per tuffarsi, immersa tra le azalee. All'interno poi, un pianoforte a coda e una costellazione di quadri di nature morte sparsi in tutte le stanze avevano fatto vibrare il suo animo d'artista.

Senza tener conto che avrebbe risolto il grande problema che li ostacolava da quando, dieci mesi prima, si erano conosciuti.

«Pensaci Gianni» gli aveva sussurrato all'orecchio come una ragazzina mentre gli accarezzava la voglia di caffè alla base del collo.

«Sarebbe casa nostra.»

Rappresentava per lei la rinascita dopo la fine del suo matrimonio. Non avrebbe mai immaginato che, a distanza di una settimana dall'apertura, avrebbe osservato incredula le sue mani insanguinate davanti alla soglia di quel piccolo paradiso.

***

Sua nipote aveva stampato i volantini e l'aveva aiutata con internet. Il B&B 'L'Azalea' aveva già ricevuto le prime visite a detta sua. Paola si considerava troppo vecchia per queste cose, ma quasi ci rimase quando la chiamò per dirle che c'erano già due prenotazioni.

«In dicembre?» domandò sporcando il cellulare di terra.

«Sì, zia. Arriveranno settimana prossima!»

«Bea, ma sei sicura?»

«Ti inoltro ora le prenotazioni.»

Era persino andata a spiare i suoi futuri ospiti su Facebook, come le aveva insegnato Marta al corso di ceramica. Lei non voleva iscriversi all'inizio.

Da quando era andata in pensione era così felice di poter rifuggire ogni sorta di tecnologia senza sentirsi in colpa, ma la sua amica aveva insistito. Poi era anche un pretesto per spiare Gianni che, nonostante la sua età, piaceva ancora molto.

La prima cliente era una ragazza di trent'anni: Anna Alfarano. A giudicare dalla sua foto profilo era un'artista pugliese, trapiantata a Milano. Un gran ciuffo di capelli ricci, schiariti come facevano le ragazze moderne e due occhi grigi inquieti.

Ma era stata Ursula Mayer, la seconda cliente, ad averla intimorita di più.

Su Facebook non aveva trovato nessun profilo corrispondente, ma non si era fermata lì. Diversi articoli online parlavano di lei, della sua carriera come cantante lirica all'Opera di Zurigo, della scomparsa di sua figlia, del matrimonio fallito e del suo ritiro dalle scene a vita privata.

Un personaggio di quel calibro nella sua nuova pensione.

Considerò che il consiglio di Marta, di aprire in primavera, non era del tutto fuori luogo.

Anna Alfarano e una bufera di neve arrivarono al B&B contemporaneamente in un pomeriggio di dicembre. Gli occhi della ragazza saettarono da una parte all'altra della stanza prima ancora di dire buongiorno.

Sangue nella neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora