Lezione

54 0 0
                                    

-Sono nel museo.

Davanti a me c'é il professore, e davanti al professore Jeremy.

A un certo punto Jeremy scoppia a piangere come un bambino di 5 anni, e dice al prof:"Ziooo, quella ragazza cattiva mi ha fatto la buaaaa! "

A quel punto  Decharle si gira verso di me :"Ha fatto del male al mio nipotino?! Fuori! Non può più studiare qui! Lei é indegna di Parigi! "

Vado nel panico. Sono immobilizzata sul posto quando un rombo lontano mi fa girare di scatto. -

Andai a sbattere contro qualcosa di duro.

Ero intrappolata dentro qualcosa di bianco e morbido, e non riuscivo quasi a respirare.

Finalmente, dopo una estenuante battaglia con quel tessuto non identificato, riuscii a liberarmi. Ero sdraiata per terra, su qualcosa di liscio:il pavimento della mia camera.

Un incubo. Uno stupidissimo incubo, un temporale, e delle lenzuola maledette, una combinazione micidiale.

Mi alzai appogiandomi al letto, e guardai l'ora:5,47.

Troppo presto per alzarsi e troppo tardi per riaddormentarsi.Che palle, proprio il giorno della mia prima lezione?

In meno di 5 minuti ero sotto una doccia bollente, che non aiutava per niente a svegliarmi, quindi girai la monopola completamente verso il freddo, e acqua ghiacciata prese a scorrere sulla mia schiena, dandomi i brividi.

Mi asciugai e mi misi una tuta, lasciando i capelli bagnati,e presi il computer ancora sepolto nella valigia.

Lo lasciai ad accendersi e sgattaiolai di sotto per prendere un paio di biscotti al cioccolato, mi avrebbero rovinato la dieta quei maledetti.

Controllai la posta, era la prima volta che lo facevo in questi miei due giorni a Parigi, infatti trovai 5 mail non lette che risaltavano in nero sullo schermo.

Due di mia madre,due dalle mie sorelle e una dalla mia migliore amica, Denise.

Risposi prima a mamma e sorelle, da cui avevo ricevuto principalmente decine di 'come stai', 'come ti trovi a Parigi' e in alcuni casi 'hai già trovato il tuo ragazzo francese', ma dai, questa potevano risparmiarsela.

Beh, più o meno...

Non rompere di prima mattina, coscienza.

Risposi anche a Denise e mi misi a guardare un film in streaming, con la fedele scorta di biscotti sottomano.Aaaah sì, una bella storia d'amore strappalcrime, da storia del cinema...arrivati al "Oh John, ti amo anch'io" ero già caduta in un sonno profondo.

*****

"Signorina Panero, in ritardo il primo giorno eh? Mi sembrava di averglielo raccomandato, la puntualità é ciò che determina la rispettabilitá e l'affidabilità di una persona. Mi segua, prego."

Mi ero addormentata. Accidenti.

Avete presente quelle giornate in cui vi alzate già di cattivo umore, e sembra che tutti cerchino di rovinarvi la giornata, i vostri capelli somigliano a fieno tinto, la maglia vi sta corta perché si é ristretta in lavatrice secoli prima, il vostro equilibrio rischia di andare a farsi fottere circa ogni cinque secondi, e siete in ritardo il primo giorno di lezione? Ecco. Adesso sapete come mi sentivo.

Camminavo mogia mogia dietro Decharl, senza nemmeno vedere dove stessimo andando, prendendo come unico riferimento le piastrelle del pavimento.

Arrivammo dopo poco.Lo seppi solo grazie alla voce del professore, che mi riportò alla realtà:"Questa é l'aula dove si svolgeranno le lezioni. Prenda posto prego"

(In revisione)Paris, Paris...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora