CAPITOLO 14

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Bellamy
"O' ti chiamo io quando si sveglia, Jackson ha detto che potrebbe farlo a momenti"
"Okay"
Bellamy aprì lentalmente gli occhi, si guardò in torno e poi sentendo un tocco caldo sulla sua mano si girò.
"Ehy amore mio" la ragazza si alzò di colpo e cominciò ad accarezzarlo.
"Scusami?" Bellamy ritiró di colpo la mano "Da quando le dottoresse chiamano i pazienti amore mio? E perché io sono qui?" Dalla bocca del ragazzo uscirono troppe parole e Clarke non riuscì nemmeno a decifrarle per bene.
"Che mal di testa santo cielo" aggiunse massaggiandosi per l'ennesima volta la tempia che era bendata con un enorme fascia bianca.
"Bell guardami" Clarke gli prese il viso costringendolo a girare il suo sguardo sui suoi occhi.
I loro nasi per poco non si toccavano.
"Mi scusi ma quanta confidenza" il ragazzo si allontanò e si mise seduto.
Clarke rimase li a guardarlo senza dire una parola, non di nuovo, non poteva di nuovo dimenticarsi di lei.
"Buongiorno Clarke....oh Bellamy! Ci hai fatto prendere un bello spavento eh? Che ti sia da lezione questo!" Improvvisamente Jackson entrò nella stanza con una cartella clinica.
"I continui mal di testa sono un effetto molto frequente dell' amnesia che voi due avete avuto per qualche giorno" sospirò girandosi verso Bellamy "Ti avevo prescritto queste pillole ma tu come al solito fai di testa tua!"
Bellamy si guardò di nuovo in torno e poi guardo Clarke.
"Principessa sei tu?" Si avvicinò alla ragazza che finalmente gli sorrise "Perché hai tutti questi graffi e lividi in viso?" Continuó per poi girarsi verso l'altro lato del letto dove c'era uno specchio "e perché ho anche io gli stessi graffi?"  
La ragazza rimase impietrita, era serio.
"Clarke posso parlarti in privato?"  Jackson indicò l'uscita alla ragazza e dopo aver annuito lo seguì.
Bellamy rimase seduto a fissarsi allo specchio, che cosa era successo?
Continuó a chiederselo fino a quando la porta della stanza non si aprì: Octavia.
"Fratellone! Tu e gli ospedali una cosa unica eh?"  Gli corse incontro abbracciandolo.
"Octavia che cosa è successo?" Chiese lui....sembrava un dejavu.
"Eri a casa con Clarke e sei svenuto" rispose lei sedendosi accanto a lui.
"Allora Clarke mi ha creduto" esclamò lui alzandosi dal lettino, Octavia lo guardò male.
"Intendo che mi ha creduto sul fatto che mi ha baciato Echo e che io non ho ricambiato" continuó sorridendo come un ebete.
"Bell ovvio che ti ha creduto, dopo l'incidente siete andati da Echo stessa e lei ha spiegato tutto" la sorella gli spiegò tutto ma sul viso del ragazzo rimase la stessa espressione: confusa.
"Quale incidente Octavia?" Alzò il sopracciglio "l'ultima cosa che ricordo è la litigata con Clarke in auto e poi nient'altro"  continuó prendendo in mano il telefono "Come è possibile che sia già il 10? Se ieri era il 2?" Disse indicando la data che segnava il suo iphone.
Octavia rimase impietrita, la stessa relazione che aveva avuto Clarke poco prima.
"Bell quindi tu ricordi la litigata con Clarke dopo la Walden?" la ragazza gli prese la mano e lui annuì "Bell dopo quella 'litigata' te e Clarke avete avuto un incidente....qualche giorno fa" concluse guardandolo negli occhi.
"Ma è impossibile, se avessimo fatto un incidente lo saprei no? Poi come avremo fatto?" Chiese lui girandosi verso la porta che pian piano si aprì.
"Sono stata io, io ho causato l'incidente" Clarke entrò e si avvicinò al ragazzo che continuò a tenere la stessa espressione.
Lei e Octavia cominciarono a spiegare tutto quello che era successo dopo l'incidente....l'amnesia....i ricordi, Bellamy ascoltò tutto e finalmente la sua espressione cambiò.
"Quindi dopo l'incidente mi hai creduto? DOPO L'INCIDENTE?" Bellamy si alzò e andò verso la sua ragazza che teneva lo sguardo fisso sui suoi occhi "Jackson che ti ha detto?"
La ragazza dopo aver preso un respiro profondo parlò.
"Questa è una piccola fase....fra pochi giorni ricorderai di nuovo quello che è successo dopo l'incidente" sospiró prendendogli la mano "Perché non mi hai detto che tu sapevi che ti sarebbe accaduto?" Continuó accarezzandogli il braccio.
Si, Bellamy sapeva che prima o poi sarebbe successo.
"Non ne ho idea, non ricordo niente, e perché a te non è accaduto?'
"Perché a differenza tua io ho sempre preso le medicine che mi ha essegnato Jackson" sospirò "ma tu sei testardo come un mulo e hai pensato che fosse un semplice mal di testa" concluse girandosi verso Octavia che se stava andando via.
"Scusa principessa"

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