Capitolo 2: Ritorno ad Aeternam

6.7K 386 480
                                    

Come ogni anno, il filare di pini nei pressi del "portale di Seneca" era gremito di studenti.

Il portale di Seneca era una grossa pietra con una "S" sbeccata incisa in basso. Nel corso dei secoli qualche studente aveva iniziato ad affermare che la pietra incantata a guardia del passaggio fosse stata lasciata lì molto prima della creazione di Aeternam, da Seneca stesso che, secondo questa leggenda, sarebbe stato in realtà un mago.

Ovviamente la storia non era mai stata confermata, ma il fatto che non ci fossero prove concrete neppure per smentirla aveva dato adito alle voci e aveva fatto sì che la leggenda, vera o falsa che fosse, restasse per sempre fra le mura di Aeternam.

I Duellanti di Delo in modo particolare la tramandavano gelosamente di generazione in generazione, convinti che, se fosse nato dopo la creazione della scuola, Seneca sarebbe stato uno di loro.

In ogni caso, il portale di Seneca era uno dei mezzi principali per arrivare nei pressi della scuola senza dover usufruire di trasporti, magici o non.

Per poter attraversare il portale bastava incidere a terra, dovunque ci si trovasse, la bizzarra formula "locus lògos" con un incantesimo e saltarci sopra, subito si sarebbe sbucati nei pressi della pietra.

Gli studenti che giungevano da molto lontano prediligevano l'utilizzo sicuro del portale oppure la Rete Nazionale di Focolari e Camini Incantati, anch'essa molto sicura e controllata, apparendo su una vecchia pira sbruciacchiata proprio al centro del filare di pini.

Alcuni studenti del sesto anno che non abitavano molto lontano dalla scuola riuscivano ad utilizzare i loro poteri di materializzazione istantanea, un metodo meno sicuro e che richiedeva più abilità. Altri ancora preferivano arrivare a cavallo delle loro scope durante la notte oppure si servivano di treni e aerei comuni o perfino di mezzi personali.

Nonostante ci fossero tre punti di raccolta diversi sparsi nella scuola, per la maggior parte degli studenti di Aeternam era il filare di pini il punto di ritrovo fisso da cui poi incamminarsi verso l'ingresso nascosto tra gli archi dell'acquedotto romano.

Un gruppetto di giovanissimi ed emozionatissimi studenti del primo anno era raccolto intorno ad un tronco di pino mozzato su cui era seduto un ragazzo con gli occhiali che stringeva una lunga lista di nomi.

«Ci siete tutti, quindi direi che possiamo avviarci. Mi raccomando, non vi allontanate dal gruppo»

«Scusa, posso chiedere una cosa?» disse una ragazzina che teneva un camaleonte sulla spalla.

«Dimmi pure» rispose il ragazzo.

«Ma siamo solo noi del primo anno?»

Lui sorrise: «No, io ho l'incarico di fare l'appello per voi arrivati con il portale e la Rete Nazionale, ci sono altri che sono arrivati all'alba con i loro mezzi o poco fa con il treno ordinario e hanno punti di raccolta diversi»

La ragazzina annuì: «Grazie mille»

«Figurati, sono qui per rispondere alle vostre domande»

Un altro ragazzo, più robusto e con una grossa borsa sportiva in spalla si avvicinò e posò il gomito sulla spalla del suo compagno con gli occhiali, poi guardò gli studenti del primo anno: «Non ascoltate quello che vi dice questo qui, è come parlare con un professore» esordì con aria divertita.

Un paio di ragazzini risero.
La studentessa con il camaleonte sussurrò qualcosa alla sua vicina.

«Bentornato anche a te Giunio, è un piacere rivederti» disse sarcastico il ragazzo con gli occhiali.

«Piacere mio, anche se ho i miei dubbi che tu abbia lasciato la scuola durante l'estate. Sai, mi chiedo spesso se tu in realtà non viva qui tutto l'anno Donato»

Aeternam: Il Destino Della MagiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora