Il treno passa una sola volta nella vita . . .
Questa massima non racchiude la saggezza umana, ma cela dietro di essa il suo esatto opposto: la superficialità umana che ci fa trascurare quelle cose che diamo per scontate.
Oltre questa frase si cela una moltitudine di cicatrici solo parzialmente rimarginate.
In un ciclo continuo, da una generazione all'altra, una madre dirà al proprio figlio inesperto ed un po' svogliato di non lasciarsi sfuggire questo treno, alias OCCASIONE.
Solo chi ha lasciato scappare il proprio treno pronuncerà queste parole e forse farà breccia nel cuore dell'ascoltatore.
Se tutti fossimo consci della terribile verità di questa sentenza, non avvertiremmo il bisogno di pronunciarla o di sentircela dire.
Se ne fossimo consapevoli non lasceremmo mai il treno fuggire via senza possibilità di prenderlo alla prossima stazione.
L'arrivo del treno non ci scalfisce minimamente, siamo incuranti del suo fischio di approdo. Siamo sordi verso quel suono stridente. Tuttavia, quando il suono diventa sempre più flebile paradossalmente quella lieve vibrazione sembra rimbombare nella nostra mente e cominciamo a SENTIRE. Sentire equivale a prendere atto della veridicità di quella lapidale sentenza.
Così l'esperienza ci rende più saggi.
L'esperienza diventa la nottola di Minerva del nostro animo che, usando un'espressione hegeliana, "inizia il suo volo sul fare del crepuscolo" . La nottola del nostro animo ci fa comprendere soltanto a sera inoltrata che quel treno non passerà mai più.
Quasi un anno fa davamo per scontati baci ed abbracci, quasi ci avevano stufato le serate in compagnia preferendo la solitudine che può offrire una serie Tv. Ma la pandemia da COVID-19 ci ha tolto in parte anche queste piccole cose che oggi invece noi reputiamo essenziali.
L'essenziale è invisibile agli occhi [A. de Saint-Exupéry].
I nostri occhi cominciano a vedere solo quando l'essenzialità è inafferrabile confermando la natura masochista degli esseri umani.
Esiste, a mio avviso, una modalità di agire che permette di evitare di avere rimorsi nella propria vita. L'idea sta nel vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo, frase tanto banale eppure raramente applicata nella quotidianità. Il rimorso nasce dal dare per scontate tutte le cose che ci circondano: la bellezza della natura, gli affetti familiari, l'anziano che vediamo ogni mattina passeggiare sotto la nostra casa. La difficoltà di questo modo di vivere sta nel fatto che l'uomo tende ad agire per causalità: ad una causa corrisponde un effetto. La causa è l'assenza della cosa che abbiamo trascurato, l'effetto è il nostro rimorso.
Quando l'uomo avrà preso atto che le cose non gli sono concesse per un tempo indefinito e che sono proprio le cose semplici della vita a darle un senso, allora sarà un uomo senza rimpianti.
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Diario di un romantico
SpiritualSalve a tutti, in questa opera intitolata "Diario di un romantico" ho deciso di inserire piccoli pensieri su qualunque tematica in relazione a ciò che accade nella mia vita. L'idea è quella di impostare ogni discorso come una lettera riferendomi ad...