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Andarono sul ponte di Hogwarts, ormai distrutto: Di quella che Harry considerava casa non era rimasto un gran ché, solo macerie, il castello era andato quasi distrutto e la stessa cosa valeva per gli edifici che si trovavano lì intorno. Harry si sentiva leggero, sereno. Un sentimento che non provava da molto tempo. Certo, avevano perso molte persone quella notte ma erano riusciti a salvare il mondo magico da Voldemort per sempre. Ormai nessuno avrebbe avuto più paura di dire il suo nome. Sarebbero stati liberi da quel peso che portavano ogni giorno, sarebbero stati finalmente felici.

Harry non sapeva cosa avrebbe fatto dopo essere tornato a Londra, probabilmente sarebbe andato con Hermione per recuperare la memoria ai suoi genitori e poi avrebbero costruito una loro vita, accanto al migliore amico Ron. Sarebbe rimasto vicino alla famiglia Wisley, come avevano fatto loro tutti questi anni, avrebbe aiutato a costruire Hogwarts e avrebbe ricordato tutte le persone che quella notte erano morti, senza che lo volesse, per lui.

Ron avrebbe provato a tornare felice dimenticando Hermione. Sarebbero rimasti amici, certo, ma non poteva più amarla. Avrebbe fatto tutto il possibile per dimenticare gli errori che aveva fatto riuscendo a controllare la rabbia. Sarebbe rimasto vicino alla sua famiglia e a suo fratello Giorge. Avrebbe ricordato Fred e tutti quelli morti per il bene superiore. Avrebbe trovato l'amore, forse, e sarebbe riuscito a mettere su famiglia. Ma ora, quello che gli importava era stare vicino ai suoi due migliori amici e alla sua famiglia.

Hermione era pronta per tornare dai suoi genitori e riabbracciarli come aveva sempre fatto, avrebbe costruito una vita con Harry e sarebbe rimasta con Ron e la sua famiglia nei giorni bui che lo attendevano. Avrebbe ripreso gli studi e avrebbe contribuito alla costruzione di Hogwarts. Avrebbe ricordato coloro che erano morti per lei e magari si sarebbe anche sposata con l'uomo che amava. Ma le domande nella sua testa continuavano a rimbalzarle:

"Perché non ha funzionato con lui la bacchetta di Sambuco?" chiese ad Harry

"Rispondeva a qualcun altro. Quando Lui ha ucciso Piton credeva che la bacchetta fosse sua ma il fatto è...che non era mai appartenuta a Piton. Era stato Draco a disarmare Silente quella notte nella torre di astronomia. Da quel momento in poi la bacchetta rispondeva a lui. Fino...all'altra sera, quando ho disarmato Draco nel castello dei Malfoy. "

"Allora significa..." disse Ron che era riuscito a malapena a seguire il filo del discorso.

"Che è mia"

"Noi che ne facciamo?" chiese perplesso

"Noi?" lo corresse Hermione.

"Era per dire...è la bacchetta di Sambuco. La bacchetta più potente del mondo" disse mentre schivava gli sguardi accusatori di Hermione. Dopo aver superato mille prove dove rischiava la morte non sapeva ancora come comportarsi quando Hermione lo sgridava. Emanava un senso di terrore, come se potesse ucciderti con un'occhiata.

"Con quella saremo invincibili" disse Ron che stava già sognando ad occhi aperti.

Con stupore di tutti Harry prese la bacchetta alle estremità e la spezzò in due, gettandola dal ponte. Aveva fatto la scelta giusta? si. La bacchetta più potente del mondo era stata distrutta per evitare che qualcuno potesse usarla nel modo sbagliato e fare i Suoi stessi errori.

Ron era perplesso e pensava che Harry avesse fatto la più grande stupidaggine della sua vita ma, in fondo, è lui l'intelligente.

Hermione lo guardò soddisfatta della scelta che aveva fatto. Capendone al volo i motivi.

Harry fece qualche passo avanti e guardò l'orizzonte: era l'inizio di una nuova era, l'inizio di un mondo senza preoccupazioni e cattivi. Hermione gli si avvicinò e gli prese il braccio in tono affettuoso appoggiando la testa sulla sua spalla. Ron si affiancò ad Harry dall'altro lato e rimasero lì. A vedere il sole sorgere ancora una volta, sperando in un futuro migliore e pieno di felicità. (Magari senza mostri assassini e senza naso che cercano di ucciderli)





19 anni dopo


Nella stazione di King's Cross il primo settembre c'era molta confusione: tutti i maghi, oltre ai Babbani, avrebbero preso il treno al binario 9 3/4 per raggiungere Hogwarts. Harry, Ron ed Hermione erano cresciuti molto dalla loro prima volta, ma si ricordavano ancora tutto. L'emozione e lo stupore di vedere quel maestoso treno, la preoccupazione di aver dimenticato qualcosa, la tristezza, anche se quella non faceva al caso di Harry, di non rivedere più la famiglia per un anno intero e la timidezza di conoscere persone nuove.

Harry e gli altri si ricordavano ancora quando si erano incontrati la prima volta. Erano cambiati così tanto: Ron non era più quel ragazzo goffo e imbranato, ora era un uomo coraggioso e attento, Hermione non era più quella saputella che criticava tutti, ora era una donna intelligente e gentile; ed Harry non era più quel ragazzino meravigliato e inconscio di ciò che stava facendo per metà del tempo, ora era un'uomo coraggioso e consapevole.

Ma ora non toccava a loro prendere il treno, toccava ai loro figli, i loro eredi: Hermione ed Harry stavano accompagnando Al perché era il suo primo anno, finalmente aveva undici anni. James, invece, era al secondo e Lily Luna li stava accompagnando; lei era ancora troppo piccola ma non vedeva l'ora di andarci, ed Harry come poteva non biasimarla.

Mentre stavano per arrivare, dopo aver superano il muro, Albus si fermò di scatto facendo finta di allacciarsi una scarpa. Harry lo vide, Hermione gli mise una mano sulla spalla e prese il carrello portando Lily con se.

"Papà...e se mi mettono in Serpeverde?" chiese il figlio insicuro

"Albus Severus Potter. Tu porti il ​​nome di due presidi di Hogwart: uno di loro è un Serpeverde e lui era l'uomo più coraggioso del mondo" Disse Harry ricordando i momenti passati con lui e quelli del suo passato

"Ma diciamo che mi ci mettono"

"Allora la casa Serpeverde avrà guadagnato un meraviglioso giovane mago. Ma senti, se davvero è importante per te, tu puoi scegliere Grifondoro. Il cappello parlante tiene conto della tua scelta"

"Sul serio?" al bambino era tornato il sorriso.

"Sul serio" ad un tratto si sentì il fischio del treno e così si alzarono per raggiungere l'entrata.

"Pronto?" chiese Harry

"Pronto" e si abbracciarono.

"Eccoli" disse Ron appena li vide.

Ron aveva trovato una ragazza mentre faceva l'Auror, Francy Soleman. e si sposarono dopo due anni. Avevano messo su una bella famiglia: Rose Wisley, anche lei al primo anno, e Hugo Wisley, più o meno dell'età di Lily.

Hermione intanto stava facendo le ultime raccomandazioni a James.

"Lo zaino" disse mettendoglielo sulla spalla

"La felpa" disse allacciandogliela ancora più su.

"Aw...mi mancherai" disse dandogli un bacio sulla fronte abbracciandolo forte.

"Mamma!" si lamentava James.

I ragazzi salirono sul treno e prendettero posto uno vicino all'altro: Hermione, Harry e Ron li guardavano mentre li salutavano. Ad Hermione cadde perfino una lacrimuccia.

E così il treno partì mentre loro li guardavano, ricordando il loro passato, orgogliosi di ciò che erano diventati.


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Spazio autrice:

Ebbene si, la storia così si conclude. Immaginavate che grazie ad un solo errore la storia poteva prendere una strada tanto diversa? Spero che vi siate divertiti o commossi (come me) e che la storia vi sia piaciuta.

Lasciate un commento e una stellina se vi va!

Grazie mille per tutto il supporto! Vi voglio bene e alla prossima! Ciaoooooo!
~Sea

What If? [FANFICTION DI HARRY POTTER]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora