epilogo

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Uova e bacon friggevano all'unisono sulla stessa padella, producendo quel rumore tipico quando un cibo veniva cotto

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Uova e bacon friggevano all'unisono sulla stessa padella, producendo quel rumore tipico quando un cibo veniva cotto. La finestra di fronte ai fornelli era stata aperta, in modo che l'odore forte dell'olio uscisse fuori.
Carola si era svegliata insolitamente tardi quella mattina, stranamente senza pensare a cosa avrebbe fatto quel giorno di tanto eclatante. Seppe solo che i suoi genitori erano seduti alla sua destra e alla sua sinistra in quel tavolo in sala ristorante e stavano mangiando in silenzio.
Non che non avessero molto da dire, anzi, avrebbero potuto parlare avrebbero detto alla mora che era uscita fuori di senno per essere sparita l'intera precedente giornata, lasciando un biglietto come se avesse pianificato la sua fuga per non tornare più, ma Carola aveva spiegato bene che le serviva un pò d'aria, un pò di libertà e qualcosa che la cambiasse.
«So che non ve lo aspettavate da me, ma potreste rivolgermi la parola e smettere stare in silenzio» aveva detto.
«Siamo solo stati molto preoccupati Carola. In giro, da sola, in una città così grande come Roma. Non è da poco» la madre disse.
«Non sono mai stata sola, mamma. Louis era sempre accanto a me e poi alla mia età e con il mio giudizio sai bene che non avrei mai fatto qualcosa di pericoloso» rispose.
La donna dai capelli biondi, guardò il marito per fargli segno di qualcosa, l'uomo aveva smesso di mangiare il grappolo della sua uva per scambiarsi un veloce sguardo con la consorte, accennando a qualcosa.
«Eh va bene, d'accordo, sei perdonata, per questa volta. Non sparire mai più come hai fatto e non avremmo alcun motivo di dubitare del tuo buon senso» il padre disse, prima che un forte rumore distraesse lui e il resto della famiglia, facendoli voltare verso la finestra.
Carola, non seppe perché, balzo in piedi, correndo verso la ampia vetrata della sala ristorante velocemente. Al di fuori di questa una figura maschile, alta più di un metro e settanta con capelli scuri e sguardo furbo la fece sorridere.
«Louis!» uscì di corsa sotto lo sguardo dei genitori ancora seduti.
Carola chiuse la porta dell'ingresso principale e gettò le braccia intorno al collo del ragazzo, il quale fu più che felice di abbracciarla a sua volta.
«Ciao piccola fuggitiva! Dimmi, lungo rimprovero e punizione assicurata?». domandò.
«Niente affatto, si dia il caso che io non sia mai sparita all'improvviso per non tornare più o per tornare di sera. Nonostante il mio senso di responsabilità e il mio pensare a tutte le conseguenze possibili, per me era necessario dover fare qualcosa di diverso che mi cambiasse».
«Eh?».
«Sono molto soddisfatta del mio operato, dato che ho potuto incontrare te».
«Quindi non cercavi qualcosa della città che fosse nuova per te, cercavi qualcuno che potesse farti vedere le cose in modo diverso, qualcuno che amasse la libertà almeno quanto te» Louis scosse la testa per il pensiero acuto che aveva formulato, giocherellando con i capelli della ragazza, la quale aveva forse capito davvero che era ciò che gli serviva.
«Magari è così, magari era quello che mi serviva, non lo so».
«L'importante è aver trovato me?».
«Sì, certo, ti pare» Carola gli diede dei piccoli colpetti sul petto, con un sorriso imbarazzato, senza guardarlo in viso.
Fu Louis ad alzarglielo con due dita dal mento, incontrando gli occhi della mora. Fece un sorriso ampio, strizzando appena gli occhi, prima di baciarla. In quell'istante si accorse di quanto le era mancata; per quella notte non aveva dormito al pensiero di lei, pianificando come avrebbe potuto rivederla e riabbracciarla, baciarla di nuovo e stare mano nella mano: semplicemente stare insieme come facevano di solito. Si spinse verso di lei, tenendola dai fianchi affinché non potesse scappare, né indietreggiare. Quando Carola ricambiò, sorrise sulla sue labbra e fece una piccola risata.
«Mi sei mancata tanto, amore».
«Mi sei mancato anche tu, nonostante siano passate poche ore, amore».
«Ti amo».
«Ti amo anche io».
«Allora, pronta per la nuova avventura di oggi? Abbiamo un mucchio di cose da fare. Ti prego di dire ai tuoi genitori che siamo A San Pietro oggi».
«Sei forse uscito fuori di testa».
«No, aspetta che chiamo Oscar e dico di prepararmi lo zaino. Vai a prepararti, dai».
«Ma Louis!».
«Vai, prima che decida di presentarmi ai tuoi come il tuo personale sequestratore e decisa di portarti come me in un'altra città».

F I N E
❤️.

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