"Sempre cara mi fu"

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Ho iniziato ad amare la poesia all'età di tredici anni, nel periodo in cui le strade adolescenziali mi accompagnavano verso la meta della pubertà la quale proclama l'entrata ad un mondo che precede la maturità che ti proclama uomo di mondo e di scoperta. Nel mio cammino, ho incrociato difficoltà e dubbi che inquietavano ogni mia azione, rendendomi quel Francesco insicuro immerso in profondi silenzi che titubavano nella gente pensieri e rivalità d'astio. Nei silenzi di quelle parole, ho riscoperto l'arte del racconto e della poesia i quali mi rallegravano interiormente, facendo.i aprire gli occhi dinanzi ad oggetti e similitudini che dapprima ignoravano senza una chiara motivazione: il sole, i monti, le nuvole ed il vento sono diventati fratelli di una quotidianità viziata dalla moda e dal commercio che attraevano la mia curiosità di risultare il migliore, il bello del paese rivestito dai tanti pregiudizi che uccidevano la mia sicurezza. Col passare dei giorni, s'era creata una unione con l'ambiente circostante che sembrava parlarmi col solo scopo di farmi emozionare lodando la sua consapevolezza d'essere così particolare, tanto da farmi scoprire l'anima. Con essa ci vivo, ci soffro e rido per puro divertimento quando i dolori m'assillano fino alle labbra. Dalle labbra screpolate d'ansia canto la mia libertà, il mio modo di vivere, il tutto ricoperto dalla musica che sin dal primo ascolto m'ha trasportato come Leopardi in una solitudine felice. Sono devoto a Guccini, De André, Lucio Dalla in quanto sono cantori della mia vita, dei miei momenti contornati dai sentimenti alquanto semplici e rari di contorsioni. Mi piace scrivere, infatti non esiste minuti in cui una penna non sia posata sul bianco di un foglio. Anche l'anima di un uomo tocca spesso il suo punto debole, ed io proverò ad entrarci assieme alla poesia in versi di questa lingua.

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