14 - Winter, eh?

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flashbackqualche mese prima

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flashback
qualche mese prima

Sono quasi arrivata alla fine.
Mi rendo conto, sorridendo tristemente e avvertendo, per un attimo, il libro che ho in grembo più pesante. Le ultime pagine di un racconto sono le peggiori. Da un lato sei felice di aver dato ai protagonisti una fine degna di tale nomea, dopo averli accompagnati per tutta la loro avventura, dall'altra sei triste per lo stesso motivo.

Seduta su una panchina del parco vicino casa, immersa nelle voci allegre delle famiglie e nel canto degli uccellini, mi godo la mia domenica. Winter mi tiene compagnia con le sue storie. Era da tempo che non trovavo un po' di tranquillità per leggere.

«...e il vento iniziò a soffiare sulla scogliera un funesto presagio, un tornado che porta con sé brutte notizie e amori impossibili. Erano diversi, loro due. Lo erano così tanto che alla fine scelsero di distruggersi definitivamente. Si presero per mano e si diedero un ultimo e casto bacio. Guardarono il sole tramontare sul mare dalla scogliera e, mentre il cielo si tingeva di arancio, i due amanti mossero un passo in avanti. Verso le profondità dell'oceano.» leggo ad alta voce, perché mi rilassa farlo, mi fa sentire ancora più vicina ai miei eroi.

Faccio per girare la pagina ingiallita - con le lacrime agli occhi per la tristezza che mi trasmettono le ultime poche righe di questa tragedia - ma una voce maschile alle mie spalle mi spoilera il finale, facendomi sobbalzare.

«Sorrisero mentre il mare li inghiottiva. Senza più alcuna casa, né responsabilità, si abbandonarono al dolce canto della morte, beandosi delle onde e della calma che porta il tristo mietitore.»

Mi giro immediatamente, trovandomi di fronte un sorrisetto e un paio di misteriosi occhi azzurro-ghiaccio. Mi si blocca il respiro, quando mi rendo conto che questo ragazzo, che adesso mi fissa, ha più o meno la mia stessa età.

Mi porge un fazzoletto ricamato, che prendo prima di rendermene conto, e mi guarda con comprensione, come se capisse perfettamente il perché del mio malumore. 

Wow...
Mi trovo a pensare.

I miei amici non capiscono la mia passione maniacale per Winter, dicono che sia sciocco e noioso lasciarsi coinvolgere in questo modo. Alexander, poi, è quello che ci va giù più pesante in questo senso.

Questa è la prima volta in assoluto che incontro qualcuno a cui piaccia questo scrittore quanto piace a me, qualcuno che mi citi perfino il finale, con una voce tanto perfetta da sconvolgermi, senza nemmeno dare un'occhiata alla pagina.

«Winter, eh?» mi domanda, allargando il suo sorrisetto enigmatico.

«Lo conosci?» gli chiedo, alzandomi dalla panchina per poter essere alla sua stessa altezza.

Lui annuisce.
«Rende la sofferenza meno dolorosa.» è quello che mi dice, mentre un'ombra scura gli offusca per un istante gli occhi celesti.
«Non c'è bisogno che tu me lo restituisca.» aggiunge, accennando al fazzoletto.

Il mio ragazzo mordeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora