Nel periodo che seguì, Adam divenne più robusto e più scaltro. Imparò a manovrare una nave e ad orientarsi anche con il brutto tempo. Tutto ciò lo doveva a Ian e al suo equipaggio.
"Terra!" urlò l'uomo di vedetta. Man mano che si avvicinavano, la linea di terra divenne più visibile e spuntarono le file degli alberi e le montagne verdi. Una volta attraccati, si accamparono sulla spiaggia per riposare e il giorno dopo si prepararono per l'escursione. Dopo alcune ore giunsero finalmente in una radura, colma di case e di persone. Un grande edificio in pietra bianca sovrastava tutti gli altri. Gli abitanti guardavano incuriositi gli esploratori e, vedendoli provati dalla camminata, andarono loro incontro per aiutarli.
Dall'edificio bianco scesero anche degli uomini anziani vestiti con lunghe tuniche eleganti. Parlavano in una lingua incomprensibile ma dai gesti sembravano accoglienti. Gli esploratori si stabilirono in quel villaggio per impararne la cultura e riposare dai lunghi viaggi. Durante quel tempo in Adam crebbe la curiosità per quel particolare edificio che emergeva fra gli altri. Imparò la loro lingua e conobbe il loro passato. Ogni giorno le persone del villaggio si recavano al tempio, posto in cima all'edificio bianco, e si prostravano di fronte a una sfera perfetta e luminosa. Era posta su un piedistallo ma non toccava la superficie, bensì fluttuava in aria, immobile.
"Saggio, che cos'è quel prezioso oggetto che venerate?" chiese Adam incuriosito.
"È ciò che i primi uomini chiesero agli Dei antichi. È la rappresentazione del tempo. Rende la vita un equilibrato ripetersi di eventi, affinché il creato possa esistere in armonia. Tutto inizia per poi finire e tutto deve finire per poter iniziare. È un dono destinato a tutti gli esseri umani. Tuttavia le necessità degli avidi potrebbero condannare tutto il creato, perciò la custodiamo per preservare l'ordine."
Balenò nella mente di Adam un pericoloso pensiero, sepolto ormai da molto tempo. Nei giorni a seguire, la sua mente fu tormentata da un unico proposito.